14 gennaio 2010

della crema non si butta una goccia

Neanche il tempo di realizzare che a breve c'era il compleanno del nipote grande e zacchete, ecco che ti viene subito chiesta una seconda torta. Già perché il nipote, ora neo-ottenne, fece quattro anni fa un abbonamento vitalizio alla sacher per il suo compleanno. Quindi una era già scontata, ma la vita riserva le solite sorprese, che quando dai una mano poi ti viene preso il braccio.
E se poi il cioccolato non piace a tutti i suoi amici? fa la sorella. Io in questi casi rispondo che non voglio salvare il mondo ma solo, nel mio piccolo, cercare di migliorarlo. Di risposte così ne ho date talmente tante che ormai ho perso di credibilità.
Non so quale logica mi abbia portato a decidere di fare quella seconda torta. Ricordo solo che mentre facevo la spesa ho visto le meringhe e poi pure la busta della cameo per la crema pasticcera. E, seppur evitando addirittura di toccare la confezione -sia mai che in casa mia entri una busta di quel genere-, ho iniziato a fare uno + uno = due, se poi ci metto quello fa tre, ecc...
Per cui è stata una due giorni da pasticcere pasticcione. Stamani mi sono pure alzato prima per fare la crema diplomatica o chantilly. Ma mica una crema qualunque. LA crema. Già all'assaggio della pasticcera mi sono guardato il dito per capire cosa mi avesse portato alla bocca, ma poi dopo l'aggiunta della panna...
Sarà che se faccio qualcosa dopo tanto tempo da essermi scordato il procedimento, ho il classico culo. Ma io una cosa così buona non ricordo di averla mai fatta. Nelle intenzioni serviva per guarnire la seconda torta. Ma ne è avanzata... vuoi mica che la butti.

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