27 gennaio 2009

ogni colpo


Ogni colpo ricevuto, piccolo o grande che sia, lascerà il segno, perché toglie una parte di te.

Dapprima verranno meno i contorni, poi sarai scavato dentro. Non rimarrà più niente, at last.

Giorno della memoria / International Holocaust Remembrance Day, 2009.

26 gennaio 2009

foto dilemma

Che io non sia un fotografo mi pare assodato.
Che alcune mie foto possano essere considerate carine può rientrare in meri discorsi probabilistici.
Che questa mia foto non rientri nemmeno in quelle probabilmente carine mi pare ovvio, pure sfocata è.
Allora qualcuno mi spiega perché mi chiedono, per la precisione l'agenzia di comunicazione dei siti della sanpellegrino, il permesso di pubblicarla temporaneamente? Soddisfa forse canoni estetici a me sconosciuti? O forse è solo perché non si sono accorti che pubblico foto scattate col catorcio per definizione?
Al contrario delle altre due volte, quando fui contattato da una guida turistica inglese per il permesso ad inserire in una short list (dalla quale scegliere le definitive per la pubblicazione) queste due foto e alla quale non risposi nemmeno visti soprattutto gli intenti commerciali, stavolta sarei quasi propenso a concedere l'autorizzazione.
Sarà che non vedo il nesso diretto tra la mia foto ed eventuali incrementi commerciali, o forse sarà più semplicemente che ogni tanto mi voglio contraddire da solo perché, come si dice, che noia avere sempre ragione :-)

25 gennaio 2009

ricevuto il stivali

Ieri sera ho ascoltato su Last.fm per la prima volta Get on your boots, primo singolo del nuovo album No line on the horizon degli U2.
Mi sono spaventato.
So da molti anni di non poter avere più l'ascolto che fa battere il cuore e pensare: eccolo, il fuoco! ma cavolo, cos'era quella roba?

P.S. non sapendo bene come tradurre il titolo della canzone, neanche col supporto del vocabolario, ho scelto google translate, pregustando ancor prima di digitare le parole una chicca di traduzione. Non mi ha deluso: è il titolo del post.

24 gennaio 2009

mai dire mai

Accattivanti lo sono, con quel titolo poi: Teletrasporto, un quanto più vicino.
Lasciando ovviamente da parte il fatto che se mi conduci l'esperimento con l'itterbio non è che mi incoraggi oltremodo; ecco semmai via l'itterbio e iniziamo a sperimentare direttamente col carbonio.
Che poi ci voglia ancora molto tempo va da sé, ma vedersi avvicinare uno dei desideri più reconditi mai avuti è fatto di non poco conto. Anzi, più che reconditi: quasi tre anni fa davo per certo di non poterlo mai fare. Mai dire mai.

20 gennaio 2009

one man come

Certi giorni è proprio bello il Mall!



Buon lavoro.

16 gennaio 2009

here comes the cover




Sarà davvero questa la copertina del nuovo album degli U2? In attesa di ulteriori notizie che tolgano questo dubbio pubblico il post.
Non so ancora che giudizio darne: le tonalità dei grigi mi piacciono, la linea sfumata pure (pare quasi vista direttamente coi miei occhi), al simbolo = ho dato come prima interpretazione il significato di uguaglianza. 3 elementi positivi, e però non so dire se mi piace o no.
Comunque nel frattempo è già tra le mie favorite su Flickr.

15 gennaio 2009

perle di saggezza

Non riuscire a dire di no, sul lavoro soprattutto ma anche nella vita (quasi che il lavoro fosse altro...), si può tradurre in un semplice termine dell'italiano colto: coglione.
E il peggio non è che gli altri ti considerino come tale; esiste un livello ancora più basso da poter raggiungere dovuto all'autoconsapevolezza: rendersene perfettamente conto.
Così, nessuna novità di rilievo, giusto per ricordarmene in futuro.

14 gennaio 2009

giocare coi palloncini



Video rubato da un post di Macubu.

12 gennaio 2009

SSS

Vale a dire: SacherFire Santo Subito.
Perché col mal d'orecchi e mal di gola lancinanti che mi ritrovo stasera, mettersi a fare una sacher (che già è un impegno di suo) per il compleanno del nipote ce ne vuole.
Voglio l'aureola. O quanto meno un fiore.
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Update del 13/1 ore 23.00
Pur stando ancora peggio di ieri (la stoicità non ha prezzo da queste parti) ho terminato la guarnizione e la glassatura. Domani il nipote avrà la sua sacher.
Per consolarmi dianzi ho fatto la seguente considerazione: c'è una cosa che mi piace quasi e quanto mangiare la sacher. Leccare la glassa dal cucchiaio di legno utilizzato per spalmarla.

conteggi sull'agenda

Novità del periodo è che da oggi in ufficio dobbiamo redigere un'agenda quotidiana su quello che facciamo. Per rispondere ad una esigenza aziendale -venerdì scorso mi fu pure spiegata ma, causa un mio breve allontanamento dalla riunione, persi le parole giuste- e per evidenziare questioni di inefficienze e porvi i necessari correttivi.
Il fatto è che un'attività di segreteria è fatta di decine e decine di piccole cose. Considerate da quasi tutti come interrompibili in qualsiasi momento, cosicché un'attività da svolgersi in neanche un minuto di tempo non è affatto improbabile che venga terminata dopo mezz'ora.
Solite questioni, si dirà. Il compito di per sé è semplice ma trovarsi in difficoltà con la redazione di quest'agenda è stato del tutto naturale per me. Anche per i risultati che vi ho letto: cazzo, stamani ho impiegato due ore precise per preparare tutto il necessario per le commissioni da assegnare a due miei colleghi (detto tra parentesi, interruzioni avute: indefinite).
Quello che manca in questo tipo di rilevazioni credo sia una misura della fatica mentale a star dietro a tutti.
Seppure all'inizio di quest'avventura mi sento già proiettato in riunioni (o ne basterà una sola?) in cui o verrà accertato che son lì a non fare niente, o saranno stabiliti quanti altri compiti mi verranno assegnati. Unità di misura: quintali.

10 gennaio 2009

benefits

Certo che utilizzare per la prima volta nella vita quel premio datoci in ufficio e consistente in buoni acquisto dà tutta un'altra luce al fare la spesa.
Per dire, la cassiera alla fine mi ha fatto: i 3,33 € come li paga?
Era la spesa settimanale, mica briciole. Unico neo, essendo il taglio dei buoni da 10 € ciascuno, non li puoi utilizzare per farti dare il resto. Quindi almeno 9,99 € in tasca li devi avere. Pazienza, tanto per la parte rimanente c'è sempre la carta soci coop.

scrivi bene, cialtrone

Leggo dai bookmarks di ieri di Marco che tra poco annovereremo Bono tra i columnists del NYT (me cojoni!), seppur saltuariamente e di certo non per il resto della vita.
Ok! Spero solo che le altre cose che scrive, quelle sì da una vita, e cioè i testi di canzoni, soprattutto quelle del nuovo album di prossima uscita, siano degni del suo cuore, ché qui di passi quali Take these shoes / Click clacking down some dead end street / Take these shoes / And make them fit... ne avremmo abbastanza, decisamente abbastanza!

08 gennaio 2009

piume d'oca

Ieri ho ricevuto l'ultimo regalo di natale. O meglio, ho chiesto ai miei, cercando di non usare modi bruschi, come mai mi avessero regalato quell'aspirapolvere (macchecavolomenefò!) invece del già annunciato (da novembre) piumone.
Mia madre se ne era scordata. Lo aveva preso, fatto delle lievi migliorie, messo nella sua sacca e riposto in un armadio. Mi immagino la scena qualche giorno dopo: cosa gli facciamo di regalo?
Così ieri me ne sono tornato a casa con, compresso dentro un sacco, quel bel piumone d'oca, con fantasia color arancio.
E' leggero ovviamente, ché qui i piumoni seri mica potrebbero essere usati, pena lo scioglimento. Ma che bello dormici sotto!

06 gennaio 2009

il mito dei dinosauri (e errori da nobel)/3

...continua. E, con questo post si spera, finisce.

Il punto che sto per affrontare mi vede alquanto incerto. Nel senso che nei meandri delle teorie, dei principi fondamentali, stanno i miei limiti maggiori. Un po' per non aver approfondito quando era il momento giusto, un po' perché non è che io sia una cima. Prova ne è tra l'altro che sto facendo una premessa che sarà più lunga dell'assunto. Insomma, quello che sto per scrivere potrebbe essere messo in dubbio dalle domande più semplici: come ti chiami? quanti anni hai? e così via. Forse è meglio che mi dia un aiuto, cercherò quindi di prendere a piene mani dalle parole di Pinna.

Per catastrofismo si intende non tanto il disastro che può seguire alla caduta di meteoriti, ma che tali eventi abbiano causato effetti globali che, di conseguenza, abbiano influenzato il decorso della vita sulla Terra. Si attribuisce cioè in questo modo il valore di fattore che condiziona l'evoluzione ad un fenomeno del tutto estraneo alle leggi che regolano l'evolversi della vita.
In altre parole il catastrofismo, negando uno dei principi fondamentali della geologia e della paleontologia, che sono -non dimentichiamolo- delle scienze storiche, e cioè quello dell'uniformità
(o, in una brutta ma letterale traduzione dall'inglese uniformitarismo) enunciato da Hutton -poi ripreso da Lyell- arriva, non facendo neanche troppi sforzi, a minare l'evoluzione stessa della vita. In parole più semplici, se riesco ad esprimermi, l'uniformità afferma che per comprendere i processi naturali del passato occorre riferirsi a quelli attuali, verificabili. Alcuni scienziati, anche geologi, mettono in discussione questo e vedono quale testimonianza della sua non validità proprio eventi quali la caduta dei meteoriti.
L'uniformismo (cambio un po' termine così, sennò vi tedio) in realtà comprende anche fenomeni bruschi e violenti. Per assurdo quello che potrebbe negare l'uniformismo è che nel passato ci siano stati fenomeni unici e irripetibili, diversi da quelli attuali. Quindi, per semplificare al massimo, il principio di uniformità sarebbe falso se la caduta di meteoriti (con le dichiarate conseguenze nello studio di Alvarez) fosse stato un evento unico e irripetibile nel futuro.

Ma non voglio stancarvi oltre. Avevo promesso che avrei parlato dei dinosauri attuali, giusto? Per farlo però bisogna tornare indietro (ancora?! sì!) e fare un ripassino. Forza che tanto chi è arrivato fin qui è perché vuole leggere questa parte. Il ripasso è presto fatto.
Primo punto: Classificazione delle specie. Senza fare cenno delle numerose divisioni intermedie, le specie viventi e fossili si suddividono in catergorie sistematiche. Le principali di queste sono, in ordine decrescente: Regno, Phylum, Classe, Ordine, Famiglia, Genere, Specie.
I dinosauri sono un ordine (o un superordine a seconda degli studi, la pagina di wikipedia che linko dà in effetti questa seconda classificazione) della classe dei rettili o, come piace tanto dire a me, ordine Dinosauria della classe Reptilia (va bè, concedetemi lo svago).
Secondo punto: Pippone storico (al solito). Huxley, già nel 1868, dedusse una stretta parentela tra i Teropodi, gruppo di dinosauri (tra cui anche il famoso T. rex) e BIP (ancora rimane celato il mistero) dal momento che trovò talmente tante analogie, soprattutto nella porzione posteriore -bacino e arti inferiori- nell'organizzazione generale scheletrica da non averne dubbi. Occorsero molti anni prima che l'affermazione di Huxley fosse confermata. Quello che non tornava era la mancata presenza, nei fossili di Teropodi ritrovati, della scapola. Alla fine, furono trovati dei fossili più completi dotati di scapola. I dubbi si restrinsero fortemente.
Le pagine di wikipedia che ora vi linkerò (notato che nel pippone storico non ho messo se non un unico link finora? mica è stato un caso) presentano le cose sotto una luce di certezza. In realtà la parola definitiva non esiste ancora, più per eccesso di prudenza e per trovare ancora più accordo tra gli scienziati che non per male interpretazione dei dati raccolti.
All'interno dei Theropoda si differenziò il gruppo dei Coelurosauria, e tra questi i Maniraptora, che poi dettero origine, dalle loro forme di minori dimensioni, agli Aves. Se ora fate una semplice uguaglianza BIP = Aves, ecco che avete l'arcano svelato.

Spero solo che la decisione definitiva sulla loro classificazione non tardi molto. Questo potrà anche tradursi in molti anni, ché i tempi per queste cose non sono brevi. Ma che beffa sarebbe per Alvarez! Ipotizzare cause, difendere ricerche, attaccare interpretazioni altrui, tutto teso insomma a dimostrare cosa abbia provocato un'estinzione... mai avvenuta.

il mito dei dinosauri (e errori da nobel)/2

...continua. Modifico l'ordine degli argomenti come scritto alla fine del post precedente. Metto dapprima il più grave errore di Alvarez, con l'accenno alle scorrettezze della rivista Science, e poi parlo delle altre ipotesi sull'estinzione dei dinosauri.

Dicendo il più grave errore di Alvarez se ne ammette l'esistenza di altri. Sentite un po' che ha combinato il nobel dei miei stivali.
Il punto focale della teoria dell'impatto fu il ritrovamento, fatto tra l'altro in Italia vicino a Gubbio, di un livello di roccia, cronologicamente corrispondente proprio al limite Cretaceo/Terziario, contenente iridio, elemento chimico molto raro sulla Terra, ma non sui meteoriti dove si trova con concentrazioni molto alte. Più ricerche, successive a questa, hanno confermato che alte concentrazioni di iridio sono presenti sia sopra che sotto il livello K/T. Questi dati vennero smentiti da Alvarez, ché lui non aveva trovato se non quell'iridio. Ma la formazione geologica da studiare è lì, vicino a Gubbio, non a Berkeley. Alza il culo (francesismo scientifico, leggasi chiulò) e ritorna a fare il campionamento.
Qui si inserì nel gioco, in modo ancora del tutto ambiguo, la rivista Science che pubblicò l'articolo origine del dibattito. Gli studi che completavano le ricerche sull'iridio di Alvarez, e che al tempo stesso ne dimostravano la non unicità del livello, furono rifiutati. Pinna nel libro si spinge ad ipotesi ancor più grandi sul perché dovesse passare a tutti i costi la teoria dell'impatto. Ma non è questo che mi ha spinto a scrivere questi post.
La considerazione che già veniva fatta quando frequentavo l'università è che nessuno prima di Alvarez avesse studiato i livelli di iridio. E' chiaro che la letteratura scientifica avesse poco da dire. Dal 1980 ricerche finalizzate anche a scoprire le sue concentrazioni hanno iniziato ad essere svolte. L'iridio è sempre raro sulla Terra, eppure livelli con alte concentrazioni vengono frequentemente trovati. Cos'è, un meteorite per ciascun strato geologico non si nega a nessuno?
L'ipotesi di Alvarez ne vuole uno, non molti; addirittura avente almeno 10 km di diametro al momento dell'impatto, così che si produca un cratere da almeno 100 km di diametro. Tra l'altro è doveroso dire che sembra proprio che sia stato trovato: è il cratere Chicxulub, nella penisola dello Yucatan, in Messico. Rimane comunque da comprendere come questo impatto fosse stato la causa dell'estinzione.
Ma l'errore più grande Alvarez lo ha commesso a monte di tutto questo.
L'estinzione è un evento biologico. E lui non ha affatto preso in considerazione, magari anche solo per trovare conferme alla sua ipotesi, i dati paleontologici che già allora erano a disposizione e che gridavano gradualità nei cambiamenti faunistici. E questo, per un premio nobel poi, è tutto tranne che agire da scienziati.
Basterebbe questa considerazione per smontare la teoria; aggiungo un altro punto di vista, sempre inerente a questi dati: quello del mio professore universitario. Ammettendo che la teoria di Alvarez fosse in grado (e non lo è) di spiegare l'estinzione (dei dinosauri ma non solo), non è però in grado di spiegare le non estinzioni.
I dati paleontologici sono chiari da un certo punto di vista, e cioè offrono un aspetto selettivo delle estinzioni che sono avvenute. Buon senso, prima ancora che rigore di logica, vorrebbe che si andasse a comprendere quali fossero i caratteri in comune tra le faune estinte, e i caratteri in comune tra quelle che sono passate indenni. Neanche successivamente allo studio del 1980 Alvarez si scomodò a fare queste verifiche anzi, concentrò molto tempo ed energie ad attaccare chi osava metterlo in dubbio (altro aspetto singolare dell'essere scienziato).

Ammettendo, per ora per pura ipotesi, che il meteorite non abbia fatto nulla al destino del dinosauri, tranne a quelli a cui è piovuto direttamente in testa, non bisogna cadere nel dramma perché di teorie ce ne sono a bizzeffe.
Infatti il meteorite teorizzato, tra l'altro nemmeno in via originale, nel 1980 da Alvarez è solo una della settantina di ipotesi formulate. Benton ha speso un po' di tempo a fare questa ricerca. Alcune ipotesi formulate sono scientifiche altre no.
Curiosi? Ok, vi accontento con qualche chicca della serie
il mondo è bello perché è vario:
- infezione da Aids causata da un aumento della promiscuità (casualmente è del 1986 questa ipotesi, e l'Aids stava diffondendosi sempre più; per inciso, essa non è scientifica, non essendo confutabile);
- fluttuazioni delle costanti gravitazionali (mi pesano le gambe, oioi);
- un aumento delle temperature e quindi (dov'è il nesso?) dell'aridità inibirono la spermatogenesi (Antò, fa caldo);
- sviluppo di fattori psichici che indussero al suicidio (stress o welfare svedese spinto all'estremo?).
Andando su gradi di serietà più elevati ci sono quelle che richiamano eventi vulcanici di notevole entità e quelle che affrontano il tema dell'estinzione basandosi sulle relazioni tra cambiamenti ambientali, organizzazioni faunistiche e catene trofiche (alimentari). Pinna dedica a quest'ultimo punto solo un breve cenno; il mio professore invece ne dava un maggiore risalto. Al di là comunque del ruolo delle catene alimentari, per comprendere un evento rilevante per le faune continentali dell'epoca bisogna dare un quadro generale alla Terra della fine del Cretaceo. Il giro sarà breve e il più semplice possibile, pronti?
I continenti non avevano la stessa distribuzione di quelli attuali. Presente la tettonica a zolle? Ecco, quella. All'inizio dell'era Mesozoica, di cui il periodo Cretaceo è il terzo ed ultimo in ordine cronologico, i continenti erano uniti tutti insieme nella cosiddetta Pangea. All'inizio del Giurassico, a metà dell'era Mesozoica, per azione della tettonica a zolle, il continente Pangea cominciò a dividersi e iniziarono a formarsi i continenti attuali. Un'immagine, in movimento per giunta, vale più di mille parole: gif animata. Poco dopo l'inizio della frantumazione siamo a questo stadio del Giurassico, mentre procedendo ancora un po' ecco come erano i continenti nel Cretaceo.
Quello che le immagini fanno solo intuire è che ci sono anche altri movimenti, cioè quelli del livello del mare.
Da una situazione di supercontinente dove i dinosauri si irradiarono conquistando molti ambienti, ad una situazione di continenti separati ed invasi in buona parte dai mari (trasgressione marina). Questo ha portato ad una serie di cambiamenti nelle faune, facendole diventare sempre più provinciali (isolate) ed ultraspecializzate a specifici ambienti. Alla fine del Cretaceo ecco che i mari si ritirano (regressione) facendo scomparire molti degli ambienti occupati dai dinosauri che, ahi loro, nel frattempo erano divenuti specializzati.
Spiegazione troppo semplicistica? Sì, lo è, ma qualsiasi altra ipotesi non può prescindere da questi dati.

Credo di essermi dilungato un po' troppo. Per cui la parte restante la inserisco in un terzo post. Restano, per chi è stato coraggioso fino a questo punto, due argomenti:
- il pericolo insito nelle ipotesi catastrofiste,
- come sarebbe a dire dinosauri estinti se ne ho appena visto uno? (Tra l'altro stamani nell'aprire le finestre per cambiare l'aria ne stava per entrare uno dentro; poverino, col freddo che fa, era tutto intirizzito ma non lo ho fatto entrare, sennò mi avrebbe scagazzato per tutta la casa).

05 gennaio 2009

il mito dei dinosauri (e errori da nobel)/1

Ho terminato la lettura di Declino e caduta dell'impero dei dinosauri di Giovanni Pinna. Lo acquistai nemmeno tanto tempo fa su Ibs convinto che fosse un buon saggio divulgativo, niente di più.
Ho trovato invece una curiosa commistione di testo scientifico di difficile lettura per neofiti della materia (i primi capitoli, dedicati alla sistematica, mi hanno fatto tornare indietro di 15 anni alle fantastiche lezioni di Paleontologia dei Vertebrati, sebbene i dinosauri ne siano solo una limitata porzione; immagino però non siano né stimolanti né facilmente comprensibili per chi sia solo incuriosito da questo ordine di rettili) e di testo divulgativo fruibile da tutti apprezzabile soprattutto per la sua leggibilità e in grado di suscitare interesse. L'insieme che ne deriva è un libro che può riuscire a scandalizzare il lettore, perché lo sorprende dapprima sfatando consolidate certezze sulle quali sono sorti i miti sui dinosauri e poi togliendo quelle irrazionalità di cui, da svariati anni, l'immaginario collettivo si nutre.
Divido in due questo post, primo perché altrimenti nessuno arriverebbe in fondo, secondo perché devo preparare il terreno... a cosa? Bè, si parla di dinosauri estinti, cos'altro potrebbe attirare la vostra attenzione se ne mettessimo in dubbio proprio l'estinzione?

Il saggio è rivolto a confutare, non primo e nemmeno ultimo, la teoria dell'estinzione dei dinosauri per impatto meteorico formulata da Alvarez et alii nel 1980. Luis Alvarez fu premio nobel per la fisica; vedremo come questo verrà contro la sua ricerca.
Pinna si toglie qualche sassolino dalle scarpe cercando, e secondo me riuscendo, di cogliere i punti deboli del catastrofismo a tutti i costi. Vedo questo come giusto, se uno ritiene di essere contrario a certe ipotesi deve controbattere senza nascondersi ma, come spesso accade, può esagerare. Non nei toni, il dono della gentilezza in risposta alle cavolate non è di tutti, ma perché si autocita e, soprattutto, lo fa per far vedere che lui è tra i fautori delle ipotesi alternative più plausibili. E' comune a tanti il riconoscersi le proprie ragioni, sia nella scienza ma ancor più nella vita, e però a me non piace.

Al di là, come già scritto prima, delle questioni sistematiche e cioè dei problemi -in buona parte risolti- della classificazione, il saggio presenta il contesto nel quale poi andrà ad intaccare la teoria del meteorite. Mai chiesto perché i dinosauri piacciano così tanto? Pinna afferma:


I dinosauri, l'archetipo del diverso e del mostruoso, sono stati posti dalla componente irrazionale della mente umana al di fuori della normalità della natura, e quindi al di fuori della natura stessa; essi (...) sono una perfetta versione moderna dei discendenti dei draghi della simbologia e del folclore dell'antichità classica e medievale, anch'essi contemporaneamente oggetti scientifici e immagini ipotetiche. Come il drago - e cioè il diavolo, il satana, l'incarnazione della paura della forza del male nella simbologia cristiana ed ebraica - veniva esorcizzato nella lotta e nella sua distruzione, così il dinosauro è divenuto nella società moderna, al pari dell'antico drago, il simbolo esterno di una paura segreta repressa, paura che viene esorcizzata nella tragica e improvvisa estinzione.

Perché è a parer mio importante questo passo? Oltre a ridimensionare il ruolo che i dinosauri hanno avuto (paleontologicamente parlando sono poco più che curiosità) sottolinea anche l'aspetto ridicolo che in presenza di tali mostri anche la loro fine debba per forza di cose essere stata degna, e cioè tragica, quasi che si andasse così a compiere un destino segnato.
La storia dei dinosauri e, soprattutto, la crisi avvenuta al limite K/T (Cretaceo/Terziario) non hanno nulla di particolarmente originale ad occhi scientifici. Le ragioni dello spasmodico interesse sono almeno per il grande pubblico quindi, passatemi l'ossimoro, irrazionali.
Il saggio riporta, come molti autori e scienziati fanno da sempre, alle giuste dimensioni di naturalità le crisi biologiche e le cosiddette estinzioni di massa e l'estinzione in sé. Tutti processi insiti nella natura le cui probabili cause, seppur con le difficoltà della ricerca sul campo, sono lì sotto gli occhi di tutti. Se l'estinzione dei dinosauri ha così colpito l'immaginario venendo definita quale immane catastrofe, quali termini dovrebbero essere allora spesi per la crisi avvenuta al limite Permo-Trias che ridusse del 96% le specie animali marine? Non c'è stata, nella storia geologica conosciuta, nessuna crisi peggiore.

Bene, preparato il terreno rimando al prossimo post. Per invogliarvi a tornare, o per delinkarmi definitivamente, anticipo che saranno affrontati i seguenti argomenti:
- sfatare il mito che non ci siano altre ipotesi sull'estinzione;
- le scorrettezze di Science;
- il più grave errore di Alvarez;
- il pericolo insito nelle ipotesi catastrofiste;
- come sarebbe a dire "dinosauri estinti" se ne ho appena visto uno?

04 gennaio 2009

Per caso, un giorno, nacque Charles Darwin

Quest'anno saranno 150 anni dalla pubblicazione de L'Origine delle Specie di Charles Darwin. A mio avviso il testo scientifico più influente sul pensiero umano che sia mai stato scritto.
Per l'occasione -personale inizio di adesione alle celebrazioni che, soprattutto a febbraio, si terranno in tutto il mondo- anche il blog si adegua ed istituisce, prima modifica all'elenco già esistente da tempo, una nuova etichetta: Per caso, un giorno, nacque Charles Darwin.
Dove, oltre al nome, la parola più importante è caso.

03 gennaio 2009

ultima modulazione di frequenza

I miei lettori più smart avranno già capito dal titolo: ora c'ammazza con l'ennesimo account.
Ebbene sì. In realtà lo avevo creato qualche mese fa, ma solo ieri mi sono accorto di averlo lasciato completamente vuoto.
Quindi, per vedere et ascoltare l'anima rockettara dello scribacchino qui presente visitate SacherFire on Last.fm.
Al solito non ho compreso bene il funzionamento. Ho messo su la radio degli U2, sono due ore che devo ancora ascoltare una loro canzone... è venuto fuori Prince, che meno male mi piace moltissimo, ma musicalmente parlando cosa c'incastra coi cialtroni dublinesi?
Ho inserito un po' di loved tracks (un premio a chi indovina le prime 3 inserite, anzi no, basta andare a vedere: The Unforgettable Fire, Bad e New Year's Day. Prime 3 assolutamente non casuali, absolutely not), è che non finisco mai, ho già iniziato a limitarmi. Per dire, dopo gli U2 dove mi sono sbizzarrito ho fatto una cernita su quelle dei Beatles, ma si può? Sono da creare del tutto le playlist, un'altra volta però: ora vado alla ricerca dei friends... scappate!

02 gennaio 2009

economie di scala

Stavo pensando ad una piccola cosa e cioè che se il traffico di sms nel periodo vacanziero può essere indice di qualcosa allora è proprio vero che c'è sfiducia e scoramento, oltre che recessione.
Per dire, oggi li ho contati. Mi sono scambiato auguri di capodanno con sole 8 persone. Gli scorsi anni erano 3 volte tanto.
Ieri l'altro se ne ragionava alla festa e stavamo verificando in molti gli stessi silenzi.
O forse sbaglio tesi? Saranno mica le altre 16 che hanno pensato bene di cancellare i contatti inutili dalle loro rubriche?
No no, è recessione :)

01 gennaio 2009

momenti

Momento uscita da casa: la serata mica è iniziata bene. 25 minuti ad aspettare l'8 alla fermata dell'autobus, sotto ad una pioggerellina mica tanto simpatica.
Momento voglio scendere: sul treno, a pisa, salgono su dei baldi giovani ventenni parlanti un indeterminato accento del nord che sentendo l'altoparlante annunciare la partenza del treno al "ferma a Pontedera, Empoli, ..." rispondono seri con un "ah, Cristo si è fermato ad Empoli". Volevo piangere.
Momento santità: la coincidenza del treno a Firenze era in ritardo, così sono arrivato a Pistoia tardi, giusto per mettermi in evidenza. Erano pure venuti a prendermi alla stazione, ma sono il solito citrullo e sono andato a piedi. Santità... sono stato salutato così da AmicaB... nemmeno la peggiore uscita della serata.
Momento stronzo: una ragazza poi mi ha avvicinato dicendomi "so che ti chiamano anche Sacher" al che l'ho fulminata rispondendole "io SONO Sacher".
Momento che vergogna: so che esiste una mia foto mentre ballo Dancing queen. E però penso che lo spettacolo offerto da altri sia stato molto più pietoso.
Momento gaio: non esistono foto, ma la mia memoria non è fallace per stavolta, dei gesti apotropaici rivolti alle bimbe che mi incitavano a redimermi. Dice ora va di moda, sai la canzone di povia, bla bla bla. Dopo i gestacci per rabbonirle ho dato loro un bacio ciascuna.
Che uomo di carattere che sono stato!
Momento etero: a proposito di baci, non ne ho preso manco uno a mezzanotte. Che il mio appeal sia basso lo so dalla nascita, ma nemmeno la gioia (o la pena) che dà la mezzanotte dell'ultimo dell'anno ha invogliato qualcuno...

Mangiato molto ma molto bene. La torta sembra abbia avuto successo. Certo che andare a dormire alle 5 ormai non ha più tutto quel gusto: chi gna'a fa più? Ora sono qui ancora rincotto, giunto a casa da un paio d'ore.
Il post di stamani, che riporta le ore 10,00 come orario di pubblicazione, era programmato. Ora so fare pure questo... chi mi ferma più?
Per le foto c'è da aspettare. Magari domani, farò un apdeit. Per ora c'è solo l'attesissimo mosaico annuale: andate, guardate, commentate e favvate. E ancora buon anno.
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UPDATE
Ecco le foto!

2008 Music Balance

Al di là delle scelte mensili, il 2008 è stato l'anno dei Sigur Rós. Non potevo che pensare a loro per il post. Più lo ascolto, più ci penso e più credo che l'album Takk sia un capolavoro.
Forse è solo per una questione anagrafica che avverto una briciola di ridicolo nell'affermare che alcuni traguardi sono da conquistarsi coi sogni, ma desidererei ancora sublimare nel volo di Glósóli. Buon Anno.