04 luglio 2009

le solite consuete castratine

Dall'adolescenza mi porto dietro una sorta di tic, di vezzo, di cosa non so, che fa sì che quando ho i capelli della misura giusta li prendo con la mano sinistra e inizio a rigirarmi alcune ciocche tra le dita. Gesto inconsapevole, reiterato all'infinito. Dopo qualche anno da desperados con le mani sempre tra i capelli, come mi diceva un mio compagno di superiori, imparai a far quasi coincidere il momento in cui sperimentavo la ciocca selvaggia e il doveroso taglio.
Ecco che anche stavolta non ho fatto eccezione. Da una decina di giorni mi ero accorto dell'incombente fase desperada, anche se era giusto un cenno. Non riuscivo ancora a prendere bene i capelli dietro l'orecchio sinistro ma me ne sono ben guardato di star lì a tergiversare, per cui oggi ho preso la macchinetta, e sono andato dar mi' babbo. Non che sia lo specialista di famiglia, solo che è l'unico che si è fin da subito preso la briga -leggi pazienza- di star lì a tagliare capelli a chi volesse. Sono rimasto il suo unico cliente.
In realtà è anche un gioco nei rapporti padre figlio. Sembriamo due che se la stanno godendo per bene pur nella semplicità e, qualche volta, comicità della situazione. Non dico che starei lì tutte le settimane ma questi momenti sono quasi impagabili per me.
A volte vengono meglio, altre peggio. A volte sono pari su tutta la testa, altre volte alcuni ciuffetti di lunghezza maggiore spuntano dal capello corto. A volte la rifinitura intorno all'orecchio è perfetta, altre mi chiedo cosa stava a spostarmi i padiglioni auricolari se poi lì dietro i capelli sono sempre lunghi. Insomma, cose così. L'importante è saper trovare una sorta di equilibrio tra pretese di bella presenza e capacità di taglio.
Stavolta pareva essere andato tutto bene. Alla fine però ha preso uno specchietto per farmi vedere il taglio dietro. In genere non lo fa mai.
Ti ho fatto il taglio troppo alto.
!!!! bé sì, decisamente, ho tutto il coppino scoperto. Se fossi ancora a scuola sai che pattonate che prenderei.
Sembri un frate.
Ah!!! Bene. Grazie, eh.

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