23 novembre 2008

e mettersi un Picasso in casa?

Esprimere un parere non è facile, mica si è critici d'arte qui. Certo che la mostra su Picasso non lascia indifferenti. Sia per i pregi che per i difetti.
Spazi angusti e conseguente layout delle opere discutibile; visitatori vocianti, guide per i gruppi organizzati ignoranti (in fatto di educazione). Spazi museali italiani siti in posti incredibili mancanti dei più elementari metodi comunicativi odierni (leggi, sito internet). Bastano queste poche righe per le critiche, sennò il post diventa un lamento.
Le opere di Picasso non lasciano indifferente. O ti piacciono oppure no, se sei come me abituato a ragionare di pancia per queste cose. Scopo dell'artista raggiunto, quindi.
Curioso che poi in contesti del genere uno si lasci andare ad argomentazioni semiserie. Io ad esempio, dalle infantili uscite su: "questo lo vedrei bene a casa mia", "queste piccole formelle starebbero bene in bagno, me le compri Paolo?", a ridicole considerazioni su opere immodestamente ritenute incompiute nonostante l'audioguida dicesse cose completamente differenti.
Ci sono due opere, entrambe con lo stesso titolo "Due donne che leggono" che non possono dare adito ad equivoci: "Due amanti che leggono". Qui l'audioguida tradisce alla grande.
Mi era venuto in mente di proporvi un piccolo sondaggio. 3 delle opere esposte mi hanno particolarmente colpito. Avrei voluto proporvi la scelta di quale delle 3 vedevate meglio per la parete bianca del mio salotto. Il fatto è che dopo due ore di ricerca sulla rete non ho trovato immagini della terza. Non solo, ma mi sono accorto che tante altre opere non si trovano. Pure sui siti di vendita di poster.
Quindi il sondaggio lo proporrò se qualcuno mi aiuta a trovare la terza immagine: Busto di donna
(Parigi, 15 gennaio 1938) olio su tela cm 46 x 38 Smithsonian Institution, Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington DC. O almeno credo sia questa, altrimenti è quest'altro quadro: Busto di donna su sfondo marrone e bianco (Parigi, 1928) olio e cartoncino su tela cm 55 x 46 Collezione Fundación Almine y Bernard Ruiz-Picasso para el Arte. E' che ora non ricordo più quale mi piacesse di più.
Gli altri due ve li propongo qui:
1. Arlecchino, 1917

2. Arlecchino musicista, 1924

Poi siamo andati da Valentino, trattoria in via Cavour. A Roma si mangia sempre bene. Se le porzioni dei primi fossero state un po' abbondanti non avremmo certo fatto complimenti. Il caffè del papa (oibò) e poi via da Giorgio. C'era pure il cambio della guardia, che faceva tanto Londra. Una concentrazione tra il pubblico di bei ragazzi -tutti militari- che ha reso la giornata ancora più splendida. Secondo l'accompagnatore una buona metà erano della famiglia, secondo me invece i più erano molto compresi di sé stessi. Una ragione per Paolo per continuare ad affermare le sue teorie, una ragione per me per dire che un etero vanesio è e resta solo un etero vanesio (al massimo diventa solo più stronzo). Le batterie del catorcio di macchina digitale mi salutano subito dopo piazza del Quirinale. Sono imbelvito.
In attesa di essere raggiunti dagli amichetti impegnati fino a poco prima al Romecamp2008, scelgo casualmente, ma anche no, un luogo deputato all'occasione: la scenica scalinata del Campidoglio. Buzzurri tentativi di deviare su un agio-e-qualcosa di mostra su Pavarotti (seppur gratuita) saranno sulla scalinata stessa ignorati; due passi e pizza bianca, o meglio un altro dei modi strani di parlare in quella che dovrebbe essere una delle capitali del mondo: schiacciata, si chiama schiacciata.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Focaccia, si chiama focaccia ;)
Brain

Anonimo ha detto...

E' stata una bellissima giornata! Citando in ordine sparso:

- sono contento che ti sia piaciuto il caffè del papa, quando te l'ho proposto eri molto perplesso, poi invece hai acquisito una modalita' di interazione sociale tipicamente romana: dove stanno i preti si sta sempre bene;

- le teorie vanno sempre verificate sul campo, quindi sono pronto a gettarmi nella piazza del Quirinale al prossimo cambio della guardia e vedere cosa succede, e sia chiaro che lo faccio per la scienza;

- non erano esattamente due passi, sono sembrati due perchè la compagnia dei tuoi amici è stata molto piacevole;

- del busto di donna non mi ricordo niente, le altre due opere sono tutte e due molto belle e non saprei scegliere.

SacherFire ha detto...

Brain: dè, badalì. 'sti liguri... ;-)
Paolo: no, sconfesso su ogni fronte! Io non acquisisco mai una modalità di interazione sociale tipicamente romana (soprattutto se poi mi si vuole trafiggere co' preti). La scienza tifa per te ;-). Del busto di donna dovrai ricordartene anche perché mi sovviene di chiederti un favore... ih ih ih

Anonimo ha detto...

ho visto la mostra anche io, ma non mi ricordo il busto di donna... cioè, ricordo di averlo visto ma non te lo so descrivere ;-)
voto l'arlecchino con la chitarra (anche se noi ci siamo presi il poster de "lo studio")

SacherFire ha detto...

Sister, delle domande sul poster che hai preso: era uno di quelli appesi nel negozio con simil cornice? Quanto lo hai pagato? Lo danno impacchettato in un tubo o con banale elastico a tenere fermo il rotolo? Sai, son domande dalle quali non potevo prescindere ;-)

Anonimo ha detto...

1) sì
2) 8 euro
3)tubo
(sono soddisfazioni ;-))