18 agosto 2008

il pellegrino che è in me

Non c'è che dire: le capacità di intervenire su un qualsiasi argomento da parte della chiesa sono quasi (sono pur sempre uomini, ogni ricordiamoglielo) infinite.
Non ultima la chicca che ho ascoltato ieri e che ritrovo, grazie a Malvino, a questo link. Bello il discorso finale sul viaggio. Io una compagnia di viaggio del genere spero di non averla mai.
Ma la fregatura è che queste cose valgono pure se viaggi da solo. Nei miei tragitti in bici, per dire fra un po' vado al mare, rischio di evocare anch'io alcune (tutte no via, un po' di clemenza!) delle massime espresse dal teologo. D'altronde è il suo mestiere cercare dio in ogni dove. Pure nel vento che mi sarà sicuramente contrario e nelle buche che sarò costretto a prendere per evitare di essere messo sotto da qualche irrispettoso del decalogo (punti 1, 3, 6, 8) di sicuro influenzato dal male.
Ma che io, nel mio disastrato pellegrinaggio ciclistico, stia lì a invocare i santi mi ci vedo poco: da queste parti c'è maggiore dimestichezza con la madonna.

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