28 agosto 2008

allo vs omeo

Uno pensa di saperne abbastanza su certe cose, non si sente arrivato ma una certa competenza se la riconosce. Tipo, io sono ferrato sui mal di testa. Una cosa che ho imparato nel tempo è che se ho mal di testa allora significa che sto male.
Allargando il discorso pensavo che questo automatismo valesse anche per la febbre, che a me però non viene così spesso.
In questi ultimi giorni ho imparato invece che non sempre l'avere la febbre significa stare male ma addirittura può voler dire il contrario. O così è quanto disse Ugualiamori che, arrivato fresco quasi come una rosa all'ora di pranzo l'altro giorno, si trasformò nel volgere di poche ore in un catorcio febbricitante.
Capisco che 38° e spiccioli non siano condizioni da testamento, certo è che uno si prodiga lo stesso per far stare al meglio l'ospite in catalessi. Se uno poi ti dice che è perché sta bene, lì per lì pensi che la febbre gli sia salita ancor di più, ai limiti del delirio. Eppure per il resto pareva ragionare bene.
Poi succede che ti prenda un mal di testa. Non concomitante colla partenza dell'ospite ma addirittura dal giorno precedente.
Non mi riconoscevo così influenzabile. Non è affatto una gran cosa, e l'esserlo addirittura con una connotazione masochistica è decisamente esagerato. Ma adottando, per mera speculazione, la logica dell'ospite potrei dire che è perché sono stato bene.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Come vedi, la mia logica pare illogica ma essendo in realtà preter-logica è in realtà inconfutabile :)

SacherFire ha detto...

Ad una prima lettura i miei occhi videro prete-logica ;-)
Se poi 'sto preter sta proprio per quello allora mi rivolgerò a qualche satanista ;-)
Nel tuo commento Paolo ci sono due realtà, corrispondono quindi ad un'illusione? ;-P