13 luglio 2008

la breve storia di Cip, Ciop & la piccola Cippa

Cip & Ciop si ritrovano alla testa del binario 2 (e quattro quinti) della stazione di SMN.
Si salutano contenti, sono passati due mesi e mezzo dall'ultima volta che si videro. Imboccano il sottopassaggio per recarsi dall'altra parte della piazza. Là sotto Ciop noterà ben due negozi di CD stupendosi ancora della loro esistenza. Cip gli segnala allora che nell'altra ala della galleria ce ne è un'altra ancora. Ciop, uomo di mondo, se ne stupisce ancor di più. Forse pensa di essere arrivato nel paese dei balocchi, o forse prende questa curiosità come indicativa dell'arretratezza del suo paese. Non è dato a sapersi.
Cip & Ciop continuano a camminare. Ora li troviamo che attraversano un ponte sul fiume d'argento (opacizzato da qualcosa ma non è poi così importante). La calura incombe nonostante si avvicini la sera e ciò preoccupa tanto Cip.
Dall'altra parte del fiume si parla proprio delle parti che stanno al di là dei fiumi. C'è sempre qualcosa di differente oltre i ponti di una città. E infatti loro stanno attraversando zone irriconoscibili.
Cip & Ciop arrivano già un po' stanchini alla Grande Porta che fa sentire più a casa Cip per via del nome, dove hanno appuntamento con la piccola Cippa. Appena arrivano nella piazza intravedono Cippa alla guida della sua macchinina. Sta cercando sicuramente un parcheggio. La rivedranno dopo oltre mezz'ora, reduce da una girata nella parte oltre il fiume d'argento (ma anche no) e pure lungo il fiume stesso.
Quando la piccola Cippa arriva alle loro spalle avevano da poco aperto il Grande Cancello. Si incamminano quindi tutti e tre e varcano la soglia tenendo ben stretto in mano il loro pass, anche detto biglietto. Ma il cerbero del Grande Cancello non li considera affatto. Essi proseguono. Dopo 100 metri vengono però bloccati da delle altissime barriere guardate da dei truci cani da guardia che dicono loro che solo dalle ore 20 sarà possibile andare oltre.
Ciop a quel punto decide di tornare sui suoi passi e di avvicinarsi alle fonti dell'abbeveraggio e ai panieri degli affamati. Cippa lo segue complice. Cip invece apre lo zaino e, dopo aver rovistato per bene, tira fuori due toasts (o toastes -come cazzo si dice/scrive?!) per divorarli seduta stante. Tra le considerazioni di Ciop da ricordare il fatto che si accorge di essere il più piccolo! Cip e la piccola Cippa si perplimono in silenzio, non volendo far capire al "piccolo" Ciop quanto lo detestino.
Le ore 20 li colgono già sulla via della digestione, passano in un battibaleno le guardie truci, che strappano loro un pezzo del pass che avevano in mano, e si avviano verso il Grande Castello di Tubi. Da che parte andare? Per la piccola porta argentata chiamata Dispari o per la piccola porta argentata chiamata Pari? Cip prende l'iniziativa scegliendo, stupefacendosi di sé stesso per la prontezza, la prima e iniziando a scalare l'erta salita. Lo spettacolo che si apre davanti a loro alla fine della fatica è fantastico: tanto rosso, tanto blu e, sullo sfondo, tanto nero con dei palloni grandi bianchi appesi per aria. Sarà sotto quei bellissimi palloni che vedranno lo spettacolo dei folletti, degli elfi, e delle fate; queste ultime, le amine così sembra si chiamino, interesserebbero molto Ciop. Ma sia Cip che la piccola Cippa vogliono di più i primi.
Nell'attesa alcune guardie cattive vestite di rosso dicono, ai compagni di visita dei nostri, che non si può fumare. Cip, che non vuole mai far mancare il suo appoggio a Ciop lo informa subitaneamente. Ciop però tende a confondersi, tanto che chiede se la guardia rossa fosse carina. La piccola Cippa e Cip lo assicurano in tal senso senza neanche pensarci.
Poi venne lo spettacolo magico. E a Cip gli piacque moltissimo. Alla fine chiederà timoroso a Ciop se avesse apprezzato anche lui che essendo un frequentatore assiduo di spettacoli, anche quelli per mentecatti o anche quelli dove le guardie, non si sa se rosse o no, ti mettono le mani addosso (ma per rassicurare, dicono), la sua opinione incute un certo rispetto. Cip non capirà una cippa, e questo non è un gioco di parole, della risposta di Ciop.
Tutti contenti prendono la via del ritorno, oltrepassano il Grande Cancello con molta difficoltà per via della sosta selvaggia pedonale di molti astanti, e imboccano il Grande Viale. Dopo pochi metri ecco la macchinina della piccola Cippa. Ma come, pensa Cip, hai impiegato mezz'ora di tempo per fare solo questi pochi metri? La piccola Cippa si spertica in spiegazioni topografiche che, da lì a poco, faranno capire sia a Cip che a Ciop il perché di tante parole.
Infatti è stata una stranissima coincidenza astrale a far giungere in orario davanti al Grande Cancello la piccola Cippa, la quale dimostra di non sapere quali strade percorre. Il ritorno infatti sarà una piccola odissea. Non si spaventi il lettore, i nostri tre piccoli eroi, nonostante fossero consapevoli dei continui salti di uscita dalle rotatorie della piccola Cippa, non erano affatto preoccupati. Infatti trascorsero il tempo parlando di varie cose, tra le quali da menzionare il discorso su Paolo il Ragazzo del Vino e della sua lotta contro Babilonia o, ma questa è solo un'invenzione di Cip che notoriamente non coglie poi molto delle cose della vita, della sua lotta contro il Grande Chewingum. Ciop informa che, Babilonia o Grande Chewingum che sia, esso ritornerà nei prossimi giorni.
Qui la storia di Cip, Ciop e della piccola Cippa si deve interrompere. Ma voi potete continuarla, scrivendone o commentandone in questa foto della piccola Cippa.

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