14 aprile 2008

mio caro stato laico

Più che una sconfitta della sinistra leggo queste elezioni come la sconfitta dello stato laico. Qui potrei dire comunque un bel 'tranquilli', non tutti i mali vengono per nuocere; in fin dei conti non potremo avere uno stato clericale, per l'enorme ipocrisia insita proprio nella morale cattolica che non permette ad un serio credente di comportarsi se non come una pecora.
Però ora, tranne pochissime eccezioni di personalità singole e non più organizzate in partiti e in gruppi parlamentari, avremo un Parlamento del tutto privo di proposte e pieno zeppo di paletti. Più difficile che possano costruire qualcosa di adatto a determinati canoni di nuova santità, ma non sarà comunque l'evitare questo che potrà accontentarci.
Non deve essere dalle parti di via della Scrofa o di via dell'Umiltà a Roma che stanno festeggiando di più. Ma non occorre andare lontano, al solito bisogna solo attraversare il Tevere.

2 commenti:

Francesca ha detto...

forse è il momento che io vada a letto.

Anonimo ha detto...

Non credo, perchè avere due grandi partiti significa non poterli ricattare come quando ce ne erano quindici.