31 dicembre 2007

canzone del mese - dicembre 2007

Giusto per celebrare quei giorni dove tutto è andato bene. Ognuno pensi a quella che desidera definire Perfect day - Lou Reed.


30 dicembre 2007

esperimenti di scienza e di fanta

Da alcuni giorni, da quando sono in vacanza, mi alzo molto tardi. Il mio orario oscilla in genere dalle 10 alle 10,30.
Ho notato che quando mi svegliavo in alcuni di questi giorni avevo il sentore di un leggero stato influenzale, con mal di gola e mal d'orecchi e cogli occhi che un po' bruciavano. Altri giorni no, tutto bene.
Oggi, al decimo giorno di sperimentazione, ho avuto la certezza matematica della causa che già sospettavo. Il motivo sarebbe nella temperatura del riscaldamento che, quando vado a coricarmi, abbasso tutte le sere. E, incredibile forse, quando regolo la temperatura per la notte intorno ai 18° la mattina mi sento bene, se invece la fisso a 18,5° mi sento poco bene al risveglio. Il tutto è legato anche da quello che uso per coprirmi: pigiama, trapunta, plaid. Con 18,5° ho caldo. E sto male.

Fatte queste considerazioni scientifiche (d'altronde se lavorassi per quello che ho studiato, lo sarei davvero scienziato) mi sento più leggero e passo subito alle considerazioni paranormali.

Ieri, matto che sono, ho voluto mettere alla prova l'idraulico che è in me. Avendolo già fatto svariate volte, e avendo immancabilmente raccolto risultati sconfortanti, avrebbe dovuto scattare la classica vocina: non lo fare Andrea. L'imperativo che mi son dato è stato di aumentare la pressione nella pompa dell'autoclave, che ormai quando entrava in funzione durava per circa 1,5 sec. Blocca l'acqua, svuota la pompa, chiudi i rubinetti, stacca la pompa, attacca il compressore e spera. Questa l'ormai collaudata procedura. Solo che dopo 3 ripetizioni del tutto, e ben 20 minuti di compressore chiavica, la pompa restava in funzione qualche decimo di secondo. Peggiorare la situazione di un fattore 10 non rientrava neanche nelle previsioni della vocina.
Stacco tutto. Pompa, e pure l'addolcitore, e inserisco l'acqua diretta (l'estrema ratio) dalle condutture condominiali. Andrò in cerca di un compressore decente.
Stanotte mi viene in mente che l'addolcitore non dovevo staccarlo. Che può andare benissimo indipendentemente dall'aver isolato il resto. Mentre stamani mi lavavo la faccia dal rubinetto esce un getto irregolare: le tubature erano piene d'aria. Attacco l'addolcitore e mi viene da farlo anche con la pompa. Che parte ma, soprattutto, rimane accesa per molti secondi.
La situazione, che dura anche attualmente, è che nell'impianto c'è ancora un po' di aria e la pompa rimane in funzione per circa 9 secondi. Dall'aver peggiorato le cose di un fattore 10, all'averle migliorate di un fattore 100. Il tutto facendo trascorrere una notte di calma apparente all'impianto idraulico di casa.
Spiegazioni scientifiche all'esito ottenuto non ne trovo. Attendo il ciclo di pulitura dell'addolcitore previsto per domani, ultima cartina tornasole per dichiarare che tutto va bene, anzi meglio. Dopodiché potrò attendere
fiduciosamente lo scoppio di tutto l'impianto. Un bel botto di capodanno.

bravi figli

Quando è il compleanno di mia madre, o l'anniversario di matrimonio, mio padre concentra in pochi istanti tutta la mia capacità di perdita di pazienza annuale nei suoi confronti. Che sia al telefono, che sia quando mi viene ad aprire la porta di casa loro, sente l'impellente desiderio di avvertirmi che sta cadendo la ricorrenza. L'enfasi che ci mette è quello che più mi infastidisce. Che la mia risposta sia un sorriso o un epiteto infamante sembra non toccarlo. Il suo dovere va compiuto indipendentemente dall'essermelo ricordato da solo.
Così stamani verso mezzogiorno, mentre ero lì che vagavo per casa in attesa di andare a portare il regalo a mia madre, squilla il telefono. Ero impegnato e non ho potuto rispondere subito. Immaginando chi fosse ho richiamato. E mentre stava per esprimere la propria sorpresa perché non ero ancora passato, ecco che dal loro cordless inizia a parlare anche mia madre: era sotto il casco ma aveva accanto il cordless così ha sentito lo squillo. Il pover uomo di mio padre si è zittito subito e lì ho capito che aveva chiamato, a insaputa di lei, approfittando della messa in piega. Ha potuto addirittura rilassarsi, senza aver compiuto fino in fondo il suo dovere, perché durante la telefonata -bastardo che sono stato, insistevo a chiedere: che volevate? e mia madre non capiva- è scattato l'invito a pranzo.
Che bravo figlio che hanno. Al contrario della figlia, che alle 14 -ci hanno tenuto a dirlo- non aveva ancora chiamato. Incosciente.

29 dicembre 2007

un altro mondo

Le coordinate 42°32'20" N, 10°18'54" E fornitemi da google earth individuano grosso modo casa mia. Sono le coordinate di un altro mondo.
Almeno rispetto a quello dove un cardinal bertone rimpiange i tempi del PCI (forse perché non si dovevano sporcare direttamente le mani?), o a quello dove i sindacati -ai quali pare non averne abbastanza della mala gestione Alitalia- promettono al governo fuoco e fiamme se l'azienda sarà venduta agli unici compratori francesi, o a quello dove un saccà qualunque afferma che comunque sono infondate le contestazioni Rai sulle violazioni al codice etico (ma perché, sa distinguere l'etica?).
Poi vedo anche altre cose e penso che possano essere vere quelle fantasie che alcuni autori di fantascienza chiamano porte spazio temporali, perché a parer mio uno stretto collegamento tra casa mia e queste altre coordinate ci deve essere: 42°50'44" N, 72°33'47" W.

28 dicembre 2007

se un pinguino arriva in casa

Sembra che mio cognato voglia prendersi un computer, non so se nuovo o usato, ed installarci Linux. Addirittura nella versione Ubuntu (addirittura per modo di dire: dice è la più semplice, ma era giusto per creare un 'ohhh' di stupore).
Sempre che lo faccia davvero, sarebbe la prima volta che il cognato sopravanza il qui presente SF in fatto di tecnologia, con le uniche eccezioni degli impianti hi-fi dove l'affine va lasciato stare in quanto riconosciuto quale autorità in materia.
Sì, ho scritto bene. Io sarei quello che in famiglia, e pure in buona parte del giro di amicizie, è più avanti tecnologicamente parlando. Nonostante il cazzabubbolo di cellulare, nonostante il catorcio di digitale, nonostante blogghi, twitti, flickri, anobii (toh, questo va bene così com'è, che bello) e conosca un pochino la rete, con la fantastica eccezione di eBay dove non ho mai messo tasto e freccia del mouse (toh, anche qui le uniche info arrivatemi su eBay sono provenute dal cognato).
Per dire, l'alta considerazione che da queste parti si crea nei confronti di qualcuno per quanto riguarda la tecnologia è data da cose molto semplici, tipo che se nominando Ubuntu so cos'è e gli altri no, io divento l'esperto nel campo.
Mio cognato non fa eccezione ed è venuto da me a chiedermi di Ubuntu. Ecco, sapevo proprio quello che ho scritto qui sopra. Come del resto sapevo di Red Hat, di Debian e di Suse, cioè di quelle versioni di Linux che credo siano le più diffuse.
Quello che mi meraviglia è che un simile avanzamento provenga da chi, i miei occhi ne sono stati testimoni, riusciva a mettere in tilt un sistema operativo nella banale procedura di installazione di un pacchetto office qualsiasi, quelle cose che nemmeno volendo puoi sbagliare perché basta rispondere alle 5, 6 domande che vengono poste. Ma che il cognato, essendo ansioso, riusciva a renderla operazione difficoltosa o impossibile in quanto cliccava sui tasti di risposta prima ancora di leggere le domande. Per poi, ovvio, dare le colpe all'universo mondo, me compreso.
Magari da questa esperienza imparerò qualcosa di nuovo, giusto vincere i timori che, in caso di bisogno, sarebbero suscitati dal non avere poi molte soluzioni a disposizione. Da immaginare la scena, mica poi tanto fantasiosa, dove -da protagonista- mi metto a piangere e chiedo un windows qualunque per rimediare.
E' il compleanno di Torvalds; c'entra poco ma è già il secondo al quale faccio gli auguri oggi.

27 dicembre 2007

addendi

  1. Quindici (15) magliette
  2. Cinque (5) camicie
  3. Cinque (5) paia di pantaloni
  4. Cinque (5) felpe
  5. tutta roba estiva
Ripeto, tutta roba estiva.
Qualcuno sa mi dirmi com'è che erano in fondo alla pila della roba da stirare, oggi, 27 dicembre?

maleducazioni

Dopo un'attenta analisi fatta online, tra siti seri e no tra i quali svariati blog, twitter, tumblr e pure qualcosa su flickr, posso certamente affermare che la parola più usata in questi due giorni appena trascorsi è stata burp.
Maleducati.
Saluti da Livorno, ville de finesse.

26 dicembre 2007

provocazioni

Mi è venuta una balzana idea. E cioè che sia meglio che il governo Prodi rimanga su per un bel po' ancora.
Sono stato tra i suoi elettori, eppure di motivi per togliere la mia fiducia me ne hanno dati molti in questo anno e mezzo di attività. Non è tanto il mancato riconoscimento delle coppie di fatto ma soprattutto i motivi (?) che hanno portato alla sua negazione che basterebbero per non votare più certa gente per il resto di tutte le tornate elettorali alle quali parteciperò.
Però mi dico che solo lasciando destra e centro (anche la sinistra, però dall'alto della nuvoletta formatasi coi suoi vapori) a scannarsi sul nulla -pure ieri, nel loro natale, avevano qualcosa da dirsi (telefonatevi!!)- daranno ancor di più testimonianza della necessità di ricambio generazionale nella classe politica.
La mia è una boutade ma fino a un certo punto: se con la verifica il governo non sopravvive il voto sarebbe fatto ancora con la legge elettorale di due anni fa; se invece facessero un accordo per dare un po' di tempo all'esecutivo attuale, o ad uno tecnico (non mi scordo che certi senatori -de gregorio?- attendono di arrivare alla metà della legislatura per far maturare i loro diritti futuri) per rifare la legge elettorale; entrambe le ipotesi porterebbero l'attuale classe politica a ripresentarsi in toto. E ad essere ancora il miglior referente che oltretevere abbiano mai avuto.
Perdurare, insomma, per stufare meglio. Mica un bel pensiero. Ma sono in vacanza ora, e a me non sono mai venuti dei grandi pensieri durante le vacanze.

23 dicembre 2007

i consigli cioccolatieri #13

I consigli...
Nero speziato, Icam: devo dire che mi ha sorpreso questa collezione di cioccolatini, novità di quest'anno nella produzione Icam. La ditta è la produttrice di quasi tutta la linea di cioccolato a marchio Coop. Dunque lo considero sia sinonimo di qualità che di eticità. Ma non è questo il punto rimarchevole. Il loro cioccolato lo considero buono ma non di più. Eppure le combinazioni di sapori presenti nei piccoli pacchettini sono da provare. La liquirizia-anice e la limone-zenzero sono quelle che più mi hanno conquistato. E ora iniziate a preoccuparvi per me, perché non riesco a fermarmi di mangiarli.

...e altre cosucce.
L'occasione di nuovi assaggi mi è stata offerta dai regalini che mi sono stati fatti dalle mie ex colleghe le quali, carine che in due mesi non mi hanno scordato, hanno rimpinguato le mie scorte cioccolatiere casalinghe con almeno otto etti di cioccolatini.
Ho ricevuto tra l'altro un fantastico mug che più adatto a me non si può, che ho già elevato al rango di regalo dell'anno, e che penso sarà presto oggetto di apposita foto. Peccato mi sia stato regalato pieno di cioccolatini perugina. Ora, i miei aficionados attenti e premurosi sanno che a me non si deve regalare cioccolato perugina. Non mi piace, se devo esprimermi tarpando le ali della mia vaneggiata competenza. Non è un buon cioccolato, perché non è fatto come si deve. Una delle mie ex colleghe, nonostante per anni ai miei ringraziamenti al suo regalo seguissero puntuali critiche sulla scelta cioccolatiera, stavolta ha evitato e mi ha regalato la confezione oggetto di questo post d'assaggio. Purtroppo i perugina sono arrivati lo stesso, da un'altra collega. Anni di educazione cioccolatiera, che in un attimo sono stati dapprima celebrati dallo scarto del nuovo assaggio ma poi sono stati irrimediabilmente cancellati per via del contenuto del mug. Va bé, così va la vita.
Oggi pomeriggio li ho portati ai miei, tanto a loro non faranno più di tanto male.

...e ancora altre cosucce.
Al solito stasera mi è bastato mezzo litro di birra in accompagnamento alla pizza domenicale e mi sono di nuovo ubriacato. Non completamente però, perché in mezzo ai fumi dell'alcool (birra al 5%!!!) ero lì che mi son visto Fabio Fazio. Io quell'uomo ormai lo amo. Mi piace proprio. Anche dal punto di vista fisico. Lo so ero ubriaco. Ma lo amo. E la Litizzetto con quella battuta sul bue e l'asinello quale coppia di fatto la devono fare senatrice a vita. Ho detto. Per aumentare la goduria mi sono mangiato come dessert un lebkuchen anzi, un feine Nuernberger oblaten-lebkuchen. Se avrete mai l'occasione, mangiatevillo.

22 dicembre 2007

certe fortune

Possibile mi renda conto solo adesso che sono già 24 ore che sono in vacanza? Stavolta poi son fortunato più del solito e quindi ancor più non mi capacito di realizzare questo fatto così tardi. Non saranno le solite, trite e banali due settimane -che peraltro mai ho fatto nella mia vita lavorativa a cavallo tra natale e befana- ma bensì addirittura tre. Almeno. I primi 10 giorni di ferie concesse, i secondi di ferie forzate. Mica vorrai chiamarli coll'antico nome di disoccupazione, vero?
Comunque il succo del discorso è un altro: fino ad almeno domenica 13 gennaio non ho da fare un cazzo. Invito io o mi invitate voi? :-)

19 dicembre 2007

badare agli entusiasmi

In certe occasioni preferisco restare con dubbi ed incertezze invece che veder tolto anche l'ultimo velo di sottile mistero che può avvolgere situazioni che mi coinvolgono e che presumo di aver compreso fin quasi in tutti i dettagli.
Ieri sera ho avuto finalmente il colloquio col direttore a riguardo del mio futuro contratto. Solo un paio di settimane di consueto fermo biologico e poi avanti fino alla fine del 2008. Bene, potrei dire. Non fosse per un paio di dettagli: la dipendente che rientra dalla maternità, e che io stavo sostituendo, andrà a lavorare in un'altra società del gruppo. Poteva quindi essere sfruttata l'occasione per una mia migliore permanenza; perché è vero che un contratto a tempo determinato così lungo finora non l'ho mai visto, ma è anche vero che chissà cosa può accadere da qui ad un anno -vedi ultimi contratti, e discorsi, che mi furono fatti nella penultima società dove ho lavorato-. Ma la cosa che più mi ha lasciato perplesso è stata la sincera, io l'ho capita in questo modo, dichiarazione che sì, sono stato preso per andare ad affiancare la responsabile dell'amministrazione e fare da detonante (o anche badante) per suoi probabili e futuri colpi di testa. La soluzione adottata è stata quindi quella di metterle affianco uno col mio carattere (da coglione? in parte sì) e pure con la mia inesperienza contabile. Insomma, la persona ideale per non crearle, almeno inizialmente, competizione attorno. E ora mi viene presentato il futuro contratto come una cosa estremamente positiva visto che in due mesi mi sono inserito, affianco a lei ma anche agli altri, al meglio di quanto si aspettassero.
Il fatto è che proprio questa levata di veli, anche dell'ultimo che -pudico- salvava le apparenze e dava una misera speranza del poter parlare di lavoro, professionalità, ecc., mi ha trovato impreparato alla richiesta di dare disponibilità a continuare anche con questo arduo compito. Contraddicendo la mia risibile etica, avrei preferito non veder svelato quest'ultimo barlume di dubbio.
Il mio lato pratico poi ha preso il sopravvento e ho dato disponibilità per fare anche qualche cos'altro ma no, assicurazioni sul poter continuare indefesso a badare no, non le ho potute né volute dare. La risposta sincera è stata, per quanto ho capito, apprezzata.
Ieri sera sono arrivato a casa e mi son messo, quando si parla di reazioni psicosomatiche, sul divano e coperto col plaid quasi che il bisogno di essere confortato (sì, ho scritto bene) per l'offerta lavorativa potesse essere procurato da quel tepore.
Oggi mi sento un po' assente. Ho il vago timore che alla lunga accettare una situazione del genere smorzi qualsivoglia entusiasmo che da sempre tutti mi riconoscono sul lavoro. O forse, ecco l'irrinunciabile battuta, dovrei cogliere l'occasione per l'ennesima opportunità di professionalizzarmi e diventare un'autorità in fatto di badamenti et similia?
La contentezza, che comunque qui nel post non traspare, di avere questa promessa di contratto so che dovrò diluirla nel tempo. Solo così potrò rincuorarmi nel corso dei prossimi mesi quando, inevitabili cambiali portate all'incasso, arriveranno gli attriti.

18 dicembre 2007

moratoria alla pena di morte

E' stata votata oggi pomeriggio la moratoria alla pena di morte dall'Assemblea Onu. Non c'è che dire: una buona notizia. Il testo della risoluzione qui.

16 dicembre 2007

il tempo limitato delle buone cose

Scopro solo ora che è dicembre che la bella iniziativa che aveva introdotto nella finanziaria varata dal Parlamento lo scorso anno il 5x1.000 da destinare ad associazioni, ricerca, ecc. era una iniziativa non definitiva. Ed era stato pure messo un tetto alla raccolta. Sembra che più di 15 milioni di contribuenti abbiano fatto, in sede di dichiarazione dei redditi, una scelta; ad occhio e croce molti di più di quelli che fanno la scelta dell'8x1.000, ormai esistente da molti anni.
Ho trovato, grazie a Weissbach, la petizione da firmare per chiedere che questa scelta sia resa definitiva.

15 dicembre 2007

freddo sociale

Un flusso ininterrotto di auto - fino a dove potevano circolare -, motorini, biciclette e pedoni. Il tutto immerso in un'atmosfera da 5°-6° ma con vento di tramontana che li faceva sembrare molto meno. Così mi si è presentato davanti lo spettacolo in strada di stamattina in centro città.
Ma non mi è piaciuto particolarmente. Ho subito fatto una considerazione, veritiera e triste allo stesso tempo: dov'era tutta questa gente in questi giorni, ormai sono due mesi proprio oggi che vado nel nuovo ufficio, visto che in centro c'è una concentrazione di attività commerciali ed uffici altissima? Perché, passando per le strade più centrali che ci siano, incontravo neanche un terzo delle persone che ho incontrato oggi? Le scuole sono ancora aperte, e non erano certo giovani quelli che ho visto in giro. L'effetto natale non è che sia così decisivo, perché sarebbe stato presente seppur in ridotte dimensioni durante la settimana, e invece niente.
Tutto questo mi dà l'impressione che questa città piano piano si lasci avvinghiare da un'indolenza a partire dalle sue fondamenta, e che trovi i momenti migliori per colpire nella quotidianità dei giorni feriali; quasi che qui del lavorare ormai non importi più di tanto.

12 dicembre 2007

SF e la geografia



Giusto per affermarsi in qualcosa. Il giochino per gente come me: Traveler IQ Challenge.
Punti: 615.145
Level: 12
Traveler IQ: 137
Non sono riuscito ad inserire il widget col mio punteggio, per cui qui c'è la foto presa poco prima di scollegarmi. Spero basti quale testimonianza.
Via Panda.

08 dicembre 2007

bella la mia bicicletta

Del perché mi accorga delle mie alte capacità di comportarmi da imbranato cronico non me ne capaciterò mai abbastanza. Vorrei quasi dissociarmi da me stesso ma è proprio lì che lo sconforto mi sorprende, perché ho quasi sempre l'immediata percezione che ora, caro Andrea, son cazzi tuoi e non posso far altro che scontrarmi con le mie disarmonie.
Non ultimo l'episodio odierno. Vado a prendere l'auto nuova dei miei per andare a fare la spesa. Sì, va bé, il sedile mi sembra un po' più basso, ma l'abitacolo e soprattutto il posto di guida sono comodi soprattutto per uno alto come me. Si tratta solo, penso, di prenderci le misure. Infatti al primo inserimento della 1a marcia (anche al secondo, terzo,... ehm decimo) una sonora sgasata da quasi pattinamento delle ruote fa capire che no, l'accelerazione non è come con l'altra auto, qui è da farsi con un po' più di cautela.
Ok, andiamo. Sprezzante del pericolo, perché ogni tanto mi scordo di essere un vigliacco della vita, guido per strade fatte ennemila volte così anche la nuova auto imparerà presto la strada e poi, auspico, la farà da sola. Arrivo a destinazione. Faccio la mia spesa come solo le brave massaie di una volta sapevano fare. Mi avvio alla cassa ricordandomi solo allora che fuori mi aspetta il secondo round: il ritorno. Se però per un'oretta buona non me ne sono ricordato, ripete una vocina dentro di me, vuol dire che la cosa è molto più affrontabile di quanto pensassi.
Eh eh eh eh...
Giro la chiave per avviare la macchina, tante lucine e spie accese sul cruscotto, tutto tace dalle parti del motore. Una, due, tre,... ehm dieci volte. Penso, sarà un'auto intelligente, mettiamoci la cintura. No, non era quella che faceva da fermo all'avvio. Dopo qualche altra prova, mi metto a curiosare, affatto tranquillo, tra le spie accese. Di tutto: dal passenger airbag off (come off?!), all'olio, a quella del passeggero che non ha la cintura (sono qui da solo, sob sob!), alla batteria. Batteria?! E come rimaneva accesa la bastarda: le altre a turno si spegnevano -dopo che avevo riservato loro la giusta dose di panico-, lei no. E io che non sapevo che ripetere meccanicamente quel gesto di girare la chiave; uno alla fine si rende conto che la situazione è sì insulsa ma che la sta facendo diventare ancora di più surreale. Desisto.
Inizio a pensare che dopo tutto non è andata così male. Sono nel parcheggio della coop; al limite la posso lasciare lì. Già, ma la spesa? Tutta quella roba non ce la farò a portarla sull'autobus. Passa un vecchietto; mi dà l'impressione che abbia capito la situazione. Imploro la sua progenie che non venga ad offrirmi aiuto. Uno di quegli automatismi che non vorrei mai aver imparato, la presa del cellulare e il fingere uno sguardo d'interesse al display che -mi scordo sempre- è scuro e rigorosamente controluce, mi viene in soccorso. Il vecchietto passa e smette di osservarmi. Potenza delle mie preghiere.
Ma quel gesto salvifico mi dà invece un suggerimento che mai e poi mai vorrei attuare, da anni. Chiedere aiuto ai miei. In fin dei conti, inizio a giustificare la balzana idea, la macchina è loro. La guidano da ben 1 giorno, forse qui c'è qualcosa da fare in più o in meno di quello che ho provato a fare finora. Spero risponda mio padre, altrimenti c'è il rischio che mi senta rispondere come adoro fare io quando mia madre mi chiama per risolvere un problema di scelta del passante delle tende: ma cosa vuoi che ne sappia io di tende.
Però il mio influsso positivo si era del tutto esaurito col vecchietto. Infatti risponde mia madre. E lì, nonostante la mia ritrosia a fare quella telefonata, me ne esco con un lacerante 'mamma, la macchina non parte' che è stato tutto un programma. 39 anni e esser lì a chiedere aiuto, con un tono talmente giusto che non avrei saputo recitarlo meglio, a mammà. Sarà stata la vergogna, sarà stato il nervosismo, mentre mia madre ripete incredula e dispiaciuta di non poter essere d'aiuto, giro nuovamente la chiave e il motore parte. Potenza dell'influsso materno.
Una vocina mi ripete che tanto lo sapeva, per risolvere la questione dovevo pagare il pedaggio. Mentre sto mandando a quel paese la vocina, me stesso e tutto il mondo, ma soprattutto mentre mi godo il momento di euforia, la stessa vocina mi dà un suggerimento che immediatamente accolgo: andare dritto a parcheggiare a casa dei miei e non passare da casa mia, fermare la macchina in mezzo di strada per posare la spesa ché poi se mi si blocca lì son dolori.
Alla fine della storia mi ricordo che quell'auto sono stato io a suggerirla ai miei, ché è nettamente migliore dell'utilitaria precedente, bla bla bla. Do consigli sull'auto: io che non ne ho posseduto una.

06 dicembre 2007

segni di meraviglia

I miei si stanno ricomprando l'auto. Per i danni che aveva quella incidentata una decina di giorni fa è stato redatto un preventivo superiore al suo valore e probabilmente, dopo quei lavori preventivati, avrebbero dovuto mettere mano a qualche cos'altro.
Ergo, cara mamma e caro babbo, ve ne comprate un'altra.
La mia anima ecologista ha avuto perciò un sussulto e ho iniziato a lavorare ai fianchi i miei. Un metano, un gpl, un idrogeno sperimentale che uscirà da qui al 2020 (però qui vicino c'è già il distributore, perché siamo troppo avanti...), un motore ibrido elettrico e ad acqua, un teletrasporto in radica, insomma cose così.
Sì, ma costano di più.
Ma volete mettere il risparmio sul carburante, e poi non guardate solo il listino, ci sono pure gli incentivi.
E' mancato poco che li convincessi davvero. Quando mi dissero che volevano qualcosa a pronta consegna, ché loro per almeno due mesi a piedi in attesa dell'auto ordinata non ci restavano, ebbi il forte sospetto che di mezzi ecologici belli e pronti dai concessionari ce ne fossero ben pochi. E infatti...
Mi consolo col fatto che son riuscito a convincere mio padre ad acquistare un'utilitaria che consuma meno ed è decisamente tra le più sicure. Domani andranno a ritirarla.
Oggi mia madre, contenta per la decisione presa due giorni fa, se ne è uscita con una di quelle frasi veritiere e spiazzanti allo stesso tempo: per una volta, tuo padre ti ha dato retta.
Toh, è vero, mi son detto. Com'è allora che invece di essermi sentito gratificato mi è venuto da ridere?

crayon

Guardate qui cosa c'è di bello in rete.



Curioso, mi dà un profondo senso di letizia e di tenerezza eppure il leit motiv è la caduta. Un lasciare/arsi andare salvifico?
Via Borgognoni.

04 dicembre 2007

Hawkmoon

Doveva essere intitolato "700 volte SF" visto che questo è il 700esimo post del blog, ma mi è venuta voglia di gridare ed esplodere.
Certi giorni viene voglia di mordere invece di star lì ad essere morsi.
Certi giorni viene voglia di esplodere invece di star lì a fare da bersaglio.
Certi giorni viene voglia di urlare e perdere la voce invece di venire assordati da altri.
Certi giorni si sta meglio.


Like a desert needs rain
Like a town needs a name
I need your love
Like a drifter needs a room
Hawkmoon
I need your love

Like a rhythm unbroken
Like drums in the night
Like sweet soul music
Like sunlight
I need your love

Like coming home
And you don't know where you've been
Like black coffee
Like nicotine
I need your love

When the night has no end
And the day yet to begin
As the room spins around
I need your love

Like a Phoenix rising
Needs a holy tree
Like the sweet revenge
Of a bitter enemy
I need your love

Like the hot needs the sun
Like honey on her tongue
Like the muzzle of a gun
Like oxygen
I need your love

When the night has no end
And the day yet to begin
As the room spins around
I need your love

LIKE THUNDER NEEDS RAIN
LIKE A PREACHER NEEDS PAIN
LIKE TONGUES OF FLAME
LIKE A SHEET STAINED
I NEED YOUR LOVE
LIKE A NEEDLE NEEDS A VEIN
LIKE SOMEONE TO BLAME
LIKE A THOUGHT UNCHAINED
LIKE A RUNAWAY TRAIN
I NEED YOUR LOVE

Like faith needs a doubt
Like a freeway out
I need your love

Like powder needs a spark
Like lies need the dark
I need your love

alla prossima pizza

Domenica ho invitato i miei a cena. O meglio, il seguente dialogo intercorso con mia madre il sabato, mi ha indotto a fare l'invito:
- domani non sappiamo cosa fare, li inviti a mangiare questi due poveri vecchietti incidentati?
- non ci penso nemmeno
- ma come ti permetti, pure dopo l'incidente, dove ho mai speso i miei soldi a farti studiare
- (passando istantaneamente ad un tono euforico) venite a cena a mangiare la pizza?
- certo, grazie. Ah certo che se non ci fosse Andrea...
Gli inviti sono storicamente radi in quanto non sono mai del tutto sopportabili le pulci che mia madre fa sulla tenuta della casa. Per lei essere casalinghi o essere fuori casa per lavoro per almeno 11 ore al giorno è la stessa cosa. Ogni tot mesi ricarico le pile della sopportazione e scatta l'invito.
Bagno, cucina, 2a camera (la mia camera era strategicamente chiusa), salotto gli oggetti delle sue attenzioni.
- certo che questo salotto potresti anche rifarlo
- già
- e quella parete quasi spoglia?
- (da sempre una parete del mio salotto è del tutto spoglia; sono riuscito a preservarla dagli attacchi del nipote, e per me è già un successo) come quasi, è spoglia del tutto
- guarda qui nel bagno, questo non va bene, bisogna farci più attenzione
- sì sì, va bene
- non mi dare ragione così
- allora ciao mamma, alla prossima pizza.
L'ha presa a ridere. Mi è andata bene.

01 dicembre 2007

tingiamo il blog di rosso


canzone del mese - novembre 2007

Eh già, non so mica perché scelgo questa canzone. Forse perché riesce a portarti da un'altra parte anche se non ne avverti il bisogno. O forse perché è semplicemente bella. Non lo so il perché. Ma saperlo non è mica una cosa così importante.
Norah Jones, Don't know why.