09 febbraio 2007

DICO la mia

Subito i riferimenti. Mi sono ispirato andando da: Village, Anellidifumo, Fireman, Querelle(s), Panda, Gilthas, Typesetter, Restodelmondo, Scalfarotto. Ma mica mi sono fatto influenzare. Anche perché se così fosse avrei idee un po' più chiare mentre anche questo post, oltre che il mio cervello, è un po' fumoso. Ma fa lo stesso.
Penso che il DICO non sia il male assoluto eppure se in Parlamento non emendano un po' il testo del disegno di legge del governo mi sa che potrei arrivare a pensare il banale 'si stava meglio quando si stava peggio'.
  1. La chicca della dichiarazione che può essere presentata anche separatamente dai conviventi, però con l'obbligo spettante al primo che va all'anagrafe ad avvertire il secondo per raccomandata con ricevuta di ritorno (al proprio indirizzo poi), è una presa per il culo. Punto. Possibilità che passi una modifica a questo punto della legge? Forse.
  2. Diritti acquisiti coi fantastici limiti temporali di durata minima della convivenza. I 9 per l'eredità mi sa che violano qualche principio giuridico. Se riconosci il diritto ad ereditare (perché il DICO lo riconosce) il limite temporale sa di forzatura, forse addirittura anticostituzionale. Possibilità che sia modificato questo passo? In parlamento nessuna. Probabile con una bella sentenza. Un po' come il riconoscimento nel 1997/98 della maternità ai co.co.co. (ché la loro legge istitutiva non prevedeva mica, non dimentichiamocelo).
  3. Nessun accenno al patrimonio. Comunione o separazione dei beni, no way? Che è sta roba? Posso addirittura ereditare, seppure dopo 9 anni, ma non viene regolato il regime dei beni? Anche una lacuna normativa può essere una presa per il culo. C'è un solo accenno, all'art. 11 comma 4, ai mobili in comune (crepa nella norma che aprirà alle successioni come tra coniugi?).
  4. Articolo 4 (assistenza per malattia e ricoverano). La dicitura 'le strutture ospedaliere disciplinano le modalità di esercizio del diritto di accesso del convivente ...' può essere benissimo essere applicata così: i conviventi 5 minuti al giorno per le visite, i parenti quanto vogliono. Sto dando di fuori? Pensate agli ospedali gestiti da preti e poi non ditemi che non avrebbero la possibilità di fare un regolamento del genere.
  5. Art. 7 (alloggi pubblici) Che le regioni 'tengono conto della convivenza' può anche essere applicato separando le convivenze dal resto, quasi fosse una categoria da salvaguardare.
Non so quando il disegno di legge potrà arrivare in Parlamento. Mi piacerebbe subito perché così la manifestazione di Roma del 10 marzo potrebbe avere un bel 'sostegno' proprio dalla discussione parlamentare e da eventuali novità positive o negative. Anzi, diciamo solo negative. Non sono ottimista sul fatto che quel testo possa migliorare là dentro. Ma allora dovrò concludere dicendo toccherà accontentarmi?
Al solito la mia mente mi dà segnali contraddittori. Solo ora mi ha ricordato che, legge buona o no, non me ne farei di nulla lo stesso (almeno a breve): mi manca la materia prima.

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