31 dicembre 2007

canzone del mese - dicembre 2007

Giusto per celebrare quei giorni dove tutto è andato bene. Ognuno pensi a quella che desidera definire Perfect day - Lou Reed.


30 dicembre 2007

esperimenti di scienza e di fanta

Da alcuni giorni, da quando sono in vacanza, mi alzo molto tardi. Il mio orario oscilla in genere dalle 10 alle 10,30.
Ho notato che quando mi svegliavo in alcuni di questi giorni avevo il sentore di un leggero stato influenzale, con mal di gola e mal d'orecchi e cogli occhi che un po' bruciavano. Altri giorni no, tutto bene.
Oggi, al decimo giorno di sperimentazione, ho avuto la certezza matematica della causa che già sospettavo. Il motivo sarebbe nella temperatura del riscaldamento che, quando vado a coricarmi, abbasso tutte le sere. E, incredibile forse, quando regolo la temperatura per la notte intorno ai 18° la mattina mi sento bene, se invece la fisso a 18,5° mi sento poco bene al risveglio. Il tutto è legato anche da quello che uso per coprirmi: pigiama, trapunta, plaid. Con 18,5° ho caldo. E sto male.

Fatte queste considerazioni scientifiche (d'altronde se lavorassi per quello che ho studiato, lo sarei davvero scienziato) mi sento più leggero e passo subito alle considerazioni paranormali.

Ieri, matto che sono, ho voluto mettere alla prova l'idraulico che è in me. Avendolo già fatto svariate volte, e avendo immancabilmente raccolto risultati sconfortanti, avrebbe dovuto scattare la classica vocina: non lo fare Andrea. L'imperativo che mi son dato è stato di aumentare la pressione nella pompa dell'autoclave, che ormai quando entrava in funzione durava per circa 1,5 sec. Blocca l'acqua, svuota la pompa, chiudi i rubinetti, stacca la pompa, attacca il compressore e spera. Questa l'ormai collaudata procedura. Solo che dopo 3 ripetizioni del tutto, e ben 20 minuti di compressore chiavica, la pompa restava in funzione qualche decimo di secondo. Peggiorare la situazione di un fattore 10 non rientrava neanche nelle previsioni della vocina.
Stacco tutto. Pompa, e pure l'addolcitore, e inserisco l'acqua diretta (l'estrema ratio) dalle condutture condominiali. Andrò in cerca di un compressore decente.
Stanotte mi viene in mente che l'addolcitore non dovevo staccarlo. Che può andare benissimo indipendentemente dall'aver isolato il resto. Mentre stamani mi lavavo la faccia dal rubinetto esce un getto irregolare: le tubature erano piene d'aria. Attacco l'addolcitore e mi viene da farlo anche con la pompa. Che parte ma, soprattutto, rimane accesa per molti secondi.
La situazione, che dura anche attualmente, è che nell'impianto c'è ancora un po' di aria e la pompa rimane in funzione per circa 9 secondi. Dall'aver peggiorato le cose di un fattore 10, all'averle migliorate di un fattore 100. Il tutto facendo trascorrere una notte di calma apparente all'impianto idraulico di casa.
Spiegazioni scientifiche all'esito ottenuto non ne trovo. Attendo il ciclo di pulitura dell'addolcitore previsto per domani, ultima cartina tornasole per dichiarare che tutto va bene, anzi meglio. Dopodiché potrò attendere
fiduciosamente lo scoppio di tutto l'impianto. Un bel botto di capodanno.

bravi figli

Quando è il compleanno di mia madre, o l'anniversario di matrimonio, mio padre concentra in pochi istanti tutta la mia capacità di perdita di pazienza annuale nei suoi confronti. Che sia al telefono, che sia quando mi viene ad aprire la porta di casa loro, sente l'impellente desiderio di avvertirmi che sta cadendo la ricorrenza. L'enfasi che ci mette è quello che più mi infastidisce. Che la mia risposta sia un sorriso o un epiteto infamante sembra non toccarlo. Il suo dovere va compiuto indipendentemente dall'essermelo ricordato da solo.
Così stamani verso mezzogiorno, mentre ero lì che vagavo per casa in attesa di andare a portare il regalo a mia madre, squilla il telefono. Ero impegnato e non ho potuto rispondere subito. Immaginando chi fosse ho richiamato. E mentre stava per esprimere la propria sorpresa perché non ero ancora passato, ecco che dal loro cordless inizia a parlare anche mia madre: era sotto il casco ma aveva accanto il cordless così ha sentito lo squillo. Il pover uomo di mio padre si è zittito subito e lì ho capito che aveva chiamato, a insaputa di lei, approfittando della messa in piega. Ha potuto addirittura rilassarsi, senza aver compiuto fino in fondo il suo dovere, perché durante la telefonata -bastardo che sono stato, insistevo a chiedere: che volevate? e mia madre non capiva- è scattato l'invito a pranzo.
Che bravo figlio che hanno. Al contrario della figlia, che alle 14 -ci hanno tenuto a dirlo- non aveva ancora chiamato. Incosciente.

29 dicembre 2007

un altro mondo

Le coordinate 42°32'20" N, 10°18'54" E fornitemi da google earth individuano grosso modo casa mia. Sono le coordinate di un altro mondo.
Almeno rispetto a quello dove un cardinal bertone rimpiange i tempi del PCI (forse perché non si dovevano sporcare direttamente le mani?), o a quello dove i sindacati -ai quali pare non averne abbastanza della mala gestione Alitalia- promettono al governo fuoco e fiamme se l'azienda sarà venduta agli unici compratori francesi, o a quello dove un saccà qualunque afferma che comunque sono infondate le contestazioni Rai sulle violazioni al codice etico (ma perché, sa distinguere l'etica?).
Poi vedo anche altre cose e penso che possano essere vere quelle fantasie che alcuni autori di fantascienza chiamano porte spazio temporali, perché a parer mio uno stretto collegamento tra casa mia e queste altre coordinate ci deve essere: 42°50'44" N, 72°33'47" W.

28 dicembre 2007

se un pinguino arriva in casa

Sembra che mio cognato voglia prendersi un computer, non so se nuovo o usato, ed installarci Linux. Addirittura nella versione Ubuntu (addirittura per modo di dire: dice è la più semplice, ma era giusto per creare un 'ohhh' di stupore).
Sempre che lo faccia davvero, sarebbe la prima volta che il cognato sopravanza il qui presente SF in fatto di tecnologia, con le uniche eccezioni degli impianti hi-fi dove l'affine va lasciato stare in quanto riconosciuto quale autorità in materia.
Sì, ho scritto bene. Io sarei quello che in famiglia, e pure in buona parte del giro di amicizie, è più avanti tecnologicamente parlando. Nonostante il cazzabubbolo di cellulare, nonostante il catorcio di digitale, nonostante blogghi, twitti, flickri, anobii (toh, questo va bene così com'è, che bello) e conosca un pochino la rete, con la fantastica eccezione di eBay dove non ho mai messo tasto e freccia del mouse (toh, anche qui le uniche info arrivatemi su eBay sono provenute dal cognato).
Per dire, l'alta considerazione che da queste parti si crea nei confronti di qualcuno per quanto riguarda la tecnologia è data da cose molto semplici, tipo che se nominando Ubuntu so cos'è e gli altri no, io divento l'esperto nel campo.
Mio cognato non fa eccezione ed è venuto da me a chiedermi di Ubuntu. Ecco, sapevo proprio quello che ho scritto qui sopra. Come del resto sapevo di Red Hat, di Debian e di Suse, cioè di quelle versioni di Linux che credo siano le più diffuse.
Quello che mi meraviglia è che un simile avanzamento provenga da chi, i miei occhi ne sono stati testimoni, riusciva a mettere in tilt un sistema operativo nella banale procedura di installazione di un pacchetto office qualsiasi, quelle cose che nemmeno volendo puoi sbagliare perché basta rispondere alle 5, 6 domande che vengono poste. Ma che il cognato, essendo ansioso, riusciva a renderla operazione difficoltosa o impossibile in quanto cliccava sui tasti di risposta prima ancora di leggere le domande. Per poi, ovvio, dare le colpe all'universo mondo, me compreso.
Magari da questa esperienza imparerò qualcosa di nuovo, giusto vincere i timori che, in caso di bisogno, sarebbero suscitati dal non avere poi molte soluzioni a disposizione. Da immaginare la scena, mica poi tanto fantasiosa, dove -da protagonista- mi metto a piangere e chiedo un windows qualunque per rimediare.
E' il compleanno di Torvalds; c'entra poco ma è già il secondo al quale faccio gli auguri oggi.

27 dicembre 2007

addendi

  1. Quindici (15) magliette
  2. Cinque (5) camicie
  3. Cinque (5) paia di pantaloni
  4. Cinque (5) felpe
  5. tutta roba estiva
Ripeto, tutta roba estiva.
Qualcuno sa mi dirmi com'è che erano in fondo alla pila della roba da stirare, oggi, 27 dicembre?

maleducazioni

Dopo un'attenta analisi fatta online, tra siti seri e no tra i quali svariati blog, twitter, tumblr e pure qualcosa su flickr, posso certamente affermare che la parola più usata in questi due giorni appena trascorsi è stata burp.
Maleducati.
Saluti da Livorno, ville de finesse.

26 dicembre 2007

provocazioni

Mi è venuta una balzana idea. E cioè che sia meglio che il governo Prodi rimanga su per un bel po' ancora.
Sono stato tra i suoi elettori, eppure di motivi per togliere la mia fiducia me ne hanno dati molti in questo anno e mezzo di attività. Non è tanto il mancato riconoscimento delle coppie di fatto ma soprattutto i motivi (?) che hanno portato alla sua negazione che basterebbero per non votare più certa gente per il resto di tutte le tornate elettorali alle quali parteciperò.
Però mi dico che solo lasciando destra e centro (anche la sinistra, però dall'alto della nuvoletta formatasi coi suoi vapori) a scannarsi sul nulla -pure ieri, nel loro natale, avevano qualcosa da dirsi (telefonatevi!!)- daranno ancor di più testimonianza della necessità di ricambio generazionale nella classe politica.
La mia è una boutade ma fino a un certo punto: se con la verifica il governo non sopravvive il voto sarebbe fatto ancora con la legge elettorale di due anni fa; se invece facessero un accordo per dare un po' di tempo all'esecutivo attuale, o ad uno tecnico (non mi scordo che certi senatori -de gregorio?- attendono di arrivare alla metà della legislatura per far maturare i loro diritti futuri) per rifare la legge elettorale; entrambe le ipotesi porterebbero l'attuale classe politica a ripresentarsi in toto. E ad essere ancora il miglior referente che oltretevere abbiano mai avuto.
Perdurare, insomma, per stufare meglio. Mica un bel pensiero. Ma sono in vacanza ora, e a me non sono mai venuti dei grandi pensieri durante le vacanze.

23 dicembre 2007

i consigli cioccolatieri #13

I consigli...
Nero speziato, Icam: devo dire che mi ha sorpreso questa collezione di cioccolatini, novità di quest'anno nella produzione Icam. La ditta è la produttrice di quasi tutta la linea di cioccolato a marchio Coop. Dunque lo considero sia sinonimo di qualità che di eticità. Ma non è questo il punto rimarchevole. Il loro cioccolato lo considero buono ma non di più. Eppure le combinazioni di sapori presenti nei piccoli pacchettini sono da provare. La liquirizia-anice e la limone-zenzero sono quelle che più mi hanno conquistato. E ora iniziate a preoccuparvi per me, perché non riesco a fermarmi di mangiarli.

...e altre cosucce.
L'occasione di nuovi assaggi mi è stata offerta dai regalini che mi sono stati fatti dalle mie ex colleghe le quali, carine che in due mesi non mi hanno scordato, hanno rimpinguato le mie scorte cioccolatiere casalinghe con almeno otto etti di cioccolatini.
Ho ricevuto tra l'altro un fantastico mug che più adatto a me non si può, che ho già elevato al rango di regalo dell'anno, e che penso sarà presto oggetto di apposita foto. Peccato mi sia stato regalato pieno di cioccolatini perugina. Ora, i miei aficionados attenti e premurosi sanno che a me non si deve regalare cioccolato perugina. Non mi piace, se devo esprimermi tarpando le ali della mia vaneggiata competenza. Non è un buon cioccolato, perché non è fatto come si deve. Una delle mie ex colleghe, nonostante per anni ai miei ringraziamenti al suo regalo seguissero puntuali critiche sulla scelta cioccolatiera, stavolta ha evitato e mi ha regalato la confezione oggetto di questo post d'assaggio. Purtroppo i perugina sono arrivati lo stesso, da un'altra collega. Anni di educazione cioccolatiera, che in un attimo sono stati dapprima celebrati dallo scarto del nuovo assaggio ma poi sono stati irrimediabilmente cancellati per via del contenuto del mug. Va bé, così va la vita.
Oggi pomeriggio li ho portati ai miei, tanto a loro non faranno più di tanto male.

...e ancora altre cosucce.
Al solito stasera mi è bastato mezzo litro di birra in accompagnamento alla pizza domenicale e mi sono di nuovo ubriacato. Non completamente però, perché in mezzo ai fumi dell'alcool (birra al 5%!!!) ero lì che mi son visto Fabio Fazio. Io quell'uomo ormai lo amo. Mi piace proprio. Anche dal punto di vista fisico. Lo so ero ubriaco. Ma lo amo. E la Litizzetto con quella battuta sul bue e l'asinello quale coppia di fatto la devono fare senatrice a vita. Ho detto. Per aumentare la goduria mi sono mangiato come dessert un lebkuchen anzi, un feine Nuernberger oblaten-lebkuchen. Se avrete mai l'occasione, mangiatevillo.

22 dicembre 2007

certe fortune

Possibile mi renda conto solo adesso che sono già 24 ore che sono in vacanza? Stavolta poi son fortunato più del solito e quindi ancor più non mi capacito di realizzare questo fatto così tardi. Non saranno le solite, trite e banali due settimane -che peraltro mai ho fatto nella mia vita lavorativa a cavallo tra natale e befana- ma bensì addirittura tre. Almeno. I primi 10 giorni di ferie concesse, i secondi di ferie forzate. Mica vorrai chiamarli coll'antico nome di disoccupazione, vero?
Comunque il succo del discorso è un altro: fino ad almeno domenica 13 gennaio non ho da fare un cazzo. Invito io o mi invitate voi? :-)

19 dicembre 2007

badare agli entusiasmi

In certe occasioni preferisco restare con dubbi ed incertezze invece che veder tolto anche l'ultimo velo di sottile mistero che può avvolgere situazioni che mi coinvolgono e che presumo di aver compreso fin quasi in tutti i dettagli.
Ieri sera ho avuto finalmente il colloquio col direttore a riguardo del mio futuro contratto. Solo un paio di settimane di consueto fermo biologico e poi avanti fino alla fine del 2008. Bene, potrei dire. Non fosse per un paio di dettagli: la dipendente che rientra dalla maternità, e che io stavo sostituendo, andrà a lavorare in un'altra società del gruppo. Poteva quindi essere sfruttata l'occasione per una mia migliore permanenza; perché è vero che un contratto a tempo determinato così lungo finora non l'ho mai visto, ma è anche vero che chissà cosa può accadere da qui ad un anno -vedi ultimi contratti, e discorsi, che mi furono fatti nella penultima società dove ho lavorato-. Ma la cosa che più mi ha lasciato perplesso è stata la sincera, io l'ho capita in questo modo, dichiarazione che sì, sono stato preso per andare ad affiancare la responsabile dell'amministrazione e fare da detonante (o anche badante) per suoi probabili e futuri colpi di testa. La soluzione adottata è stata quindi quella di metterle affianco uno col mio carattere (da coglione? in parte sì) e pure con la mia inesperienza contabile. Insomma, la persona ideale per non crearle, almeno inizialmente, competizione attorno. E ora mi viene presentato il futuro contratto come una cosa estremamente positiva visto che in due mesi mi sono inserito, affianco a lei ma anche agli altri, al meglio di quanto si aspettassero.
Il fatto è che proprio questa levata di veli, anche dell'ultimo che -pudico- salvava le apparenze e dava una misera speranza del poter parlare di lavoro, professionalità, ecc., mi ha trovato impreparato alla richiesta di dare disponibilità a continuare anche con questo arduo compito. Contraddicendo la mia risibile etica, avrei preferito non veder svelato quest'ultimo barlume di dubbio.
Il mio lato pratico poi ha preso il sopravvento e ho dato disponibilità per fare anche qualche cos'altro ma no, assicurazioni sul poter continuare indefesso a badare no, non le ho potute né volute dare. La risposta sincera è stata, per quanto ho capito, apprezzata.
Ieri sera sono arrivato a casa e mi son messo, quando si parla di reazioni psicosomatiche, sul divano e coperto col plaid quasi che il bisogno di essere confortato (sì, ho scritto bene) per l'offerta lavorativa potesse essere procurato da quel tepore.
Oggi mi sento un po' assente. Ho il vago timore che alla lunga accettare una situazione del genere smorzi qualsivoglia entusiasmo che da sempre tutti mi riconoscono sul lavoro. O forse, ecco l'irrinunciabile battuta, dovrei cogliere l'occasione per l'ennesima opportunità di professionalizzarmi e diventare un'autorità in fatto di badamenti et similia?
La contentezza, che comunque qui nel post non traspare, di avere questa promessa di contratto so che dovrò diluirla nel tempo. Solo così potrò rincuorarmi nel corso dei prossimi mesi quando, inevitabili cambiali portate all'incasso, arriveranno gli attriti.

18 dicembre 2007

moratoria alla pena di morte

E' stata votata oggi pomeriggio la moratoria alla pena di morte dall'Assemblea Onu. Non c'è che dire: una buona notizia. Il testo della risoluzione qui.

16 dicembre 2007

il tempo limitato delle buone cose

Scopro solo ora che è dicembre che la bella iniziativa che aveva introdotto nella finanziaria varata dal Parlamento lo scorso anno il 5x1.000 da destinare ad associazioni, ricerca, ecc. era una iniziativa non definitiva. Ed era stato pure messo un tetto alla raccolta. Sembra che più di 15 milioni di contribuenti abbiano fatto, in sede di dichiarazione dei redditi, una scelta; ad occhio e croce molti di più di quelli che fanno la scelta dell'8x1.000, ormai esistente da molti anni.
Ho trovato, grazie a Weissbach, la petizione da firmare per chiedere che questa scelta sia resa definitiva.

15 dicembre 2007

freddo sociale

Un flusso ininterrotto di auto - fino a dove potevano circolare -, motorini, biciclette e pedoni. Il tutto immerso in un'atmosfera da 5°-6° ma con vento di tramontana che li faceva sembrare molto meno. Così mi si è presentato davanti lo spettacolo in strada di stamattina in centro città.
Ma non mi è piaciuto particolarmente. Ho subito fatto una considerazione, veritiera e triste allo stesso tempo: dov'era tutta questa gente in questi giorni, ormai sono due mesi proprio oggi che vado nel nuovo ufficio, visto che in centro c'è una concentrazione di attività commerciali ed uffici altissima? Perché, passando per le strade più centrali che ci siano, incontravo neanche un terzo delle persone che ho incontrato oggi? Le scuole sono ancora aperte, e non erano certo giovani quelli che ho visto in giro. L'effetto natale non è che sia così decisivo, perché sarebbe stato presente seppur in ridotte dimensioni durante la settimana, e invece niente.
Tutto questo mi dà l'impressione che questa città piano piano si lasci avvinghiare da un'indolenza a partire dalle sue fondamenta, e che trovi i momenti migliori per colpire nella quotidianità dei giorni feriali; quasi che qui del lavorare ormai non importi più di tanto.

12 dicembre 2007

SF e la geografia



Giusto per affermarsi in qualcosa. Il giochino per gente come me: Traveler IQ Challenge.
Punti: 615.145
Level: 12
Traveler IQ: 137
Non sono riuscito ad inserire il widget col mio punteggio, per cui qui c'è la foto presa poco prima di scollegarmi. Spero basti quale testimonianza.
Via Panda.

08 dicembre 2007

bella la mia bicicletta

Del perché mi accorga delle mie alte capacità di comportarmi da imbranato cronico non me ne capaciterò mai abbastanza. Vorrei quasi dissociarmi da me stesso ma è proprio lì che lo sconforto mi sorprende, perché ho quasi sempre l'immediata percezione che ora, caro Andrea, son cazzi tuoi e non posso far altro che scontrarmi con le mie disarmonie.
Non ultimo l'episodio odierno. Vado a prendere l'auto nuova dei miei per andare a fare la spesa. Sì, va bé, il sedile mi sembra un po' più basso, ma l'abitacolo e soprattutto il posto di guida sono comodi soprattutto per uno alto come me. Si tratta solo, penso, di prenderci le misure. Infatti al primo inserimento della 1a marcia (anche al secondo, terzo,... ehm decimo) una sonora sgasata da quasi pattinamento delle ruote fa capire che no, l'accelerazione non è come con l'altra auto, qui è da farsi con un po' più di cautela.
Ok, andiamo. Sprezzante del pericolo, perché ogni tanto mi scordo di essere un vigliacco della vita, guido per strade fatte ennemila volte così anche la nuova auto imparerà presto la strada e poi, auspico, la farà da sola. Arrivo a destinazione. Faccio la mia spesa come solo le brave massaie di una volta sapevano fare. Mi avvio alla cassa ricordandomi solo allora che fuori mi aspetta il secondo round: il ritorno. Se però per un'oretta buona non me ne sono ricordato, ripete una vocina dentro di me, vuol dire che la cosa è molto più affrontabile di quanto pensassi.
Eh eh eh eh...
Giro la chiave per avviare la macchina, tante lucine e spie accese sul cruscotto, tutto tace dalle parti del motore. Una, due, tre,... ehm dieci volte. Penso, sarà un'auto intelligente, mettiamoci la cintura. No, non era quella che faceva da fermo all'avvio. Dopo qualche altra prova, mi metto a curiosare, affatto tranquillo, tra le spie accese. Di tutto: dal passenger airbag off (come off?!), all'olio, a quella del passeggero che non ha la cintura (sono qui da solo, sob sob!), alla batteria. Batteria?! E come rimaneva accesa la bastarda: le altre a turno si spegnevano -dopo che avevo riservato loro la giusta dose di panico-, lei no. E io che non sapevo che ripetere meccanicamente quel gesto di girare la chiave; uno alla fine si rende conto che la situazione è sì insulsa ma che la sta facendo diventare ancora di più surreale. Desisto.
Inizio a pensare che dopo tutto non è andata così male. Sono nel parcheggio della coop; al limite la posso lasciare lì. Già, ma la spesa? Tutta quella roba non ce la farò a portarla sull'autobus. Passa un vecchietto; mi dà l'impressione che abbia capito la situazione. Imploro la sua progenie che non venga ad offrirmi aiuto. Uno di quegli automatismi che non vorrei mai aver imparato, la presa del cellulare e il fingere uno sguardo d'interesse al display che -mi scordo sempre- è scuro e rigorosamente controluce, mi viene in soccorso. Il vecchietto passa e smette di osservarmi. Potenza delle mie preghiere.
Ma quel gesto salvifico mi dà invece un suggerimento che mai e poi mai vorrei attuare, da anni. Chiedere aiuto ai miei. In fin dei conti, inizio a giustificare la balzana idea, la macchina è loro. La guidano da ben 1 giorno, forse qui c'è qualcosa da fare in più o in meno di quello che ho provato a fare finora. Spero risponda mio padre, altrimenti c'è il rischio che mi senta rispondere come adoro fare io quando mia madre mi chiama per risolvere un problema di scelta del passante delle tende: ma cosa vuoi che ne sappia io di tende.
Però il mio influsso positivo si era del tutto esaurito col vecchietto. Infatti risponde mia madre. E lì, nonostante la mia ritrosia a fare quella telefonata, me ne esco con un lacerante 'mamma, la macchina non parte' che è stato tutto un programma. 39 anni e esser lì a chiedere aiuto, con un tono talmente giusto che non avrei saputo recitarlo meglio, a mammà. Sarà stata la vergogna, sarà stato il nervosismo, mentre mia madre ripete incredula e dispiaciuta di non poter essere d'aiuto, giro nuovamente la chiave e il motore parte. Potenza dell'influsso materno.
Una vocina mi ripete che tanto lo sapeva, per risolvere la questione dovevo pagare il pedaggio. Mentre sto mandando a quel paese la vocina, me stesso e tutto il mondo, ma soprattutto mentre mi godo il momento di euforia, la stessa vocina mi dà un suggerimento che immediatamente accolgo: andare dritto a parcheggiare a casa dei miei e non passare da casa mia, fermare la macchina in mezzo di strada per posare la spesa ché poi se mi si blocca lì son dolori.
Alla fine della storia mi ricordo che quell'auto sono stato io a suggerirla ai miei, ché è nettamente migliore dell'utilitaria precedente, bla bla bla. Do consigli sull'auto: io che non ne ho posseduto una.

06 dicembre 2007

segni di meraviglia

I miei si stanno ricomprando l'auto. Per i danni che aveva quella incidentata una decina di giorni fa è stato redatto un preventivo superiore al suo valore e probabilmente, dopo quei lavori preventivati, avrebbero dovuto mettere mano a qualche cos'altro.
Ergo, cara mamma e caro babbo, ve ne comprate un'altra.
La mia anima ecologista ha avuto perciò un sussulto e ho iniziato a lavorare ai fianchi i miei. Un metano, un gpl, un idrogeno sperimentale che uscirà da qui al 2020 (però qui vicino c'è già il distributore, perché siamo troppo avanti...), un motore ibrido elettrico e ad acqua, un teletrasporto in radica, insomma cose così.
Sì, ma costano di più.
Ma volete mettere il risparmio sul carburante, e poi non guardate solo il listino, ci sono pure gli incentivi.
E' mancato poco che li convincessi davvero. Quando mi dissero che volevano qualcosa a pronta consegna, ché loro per almeno due mesi a piedi in attesa dell'auto ordinata non ci restavano, ebbi il forte sospetto che di mezzi ecologici belli e pronti dai concessionari ce ne fossero ben pochi. E infatti...
Mi consolo col fatto che son riuscito a convincere mio padre ad acquistare un'utilitaria che consuma meno ed è decisamente tra le più sicure. Domani andranno a ritirarla.
Oggi mia madre, contenta per la decisione presa due giorni fa, se ne è uscita con una di quelle frasi veritiere e spiazzanti allo stesso tempo: per una volta, tuo padre ti ha dato retta.
Toh, è vero, mi son detto. Com'è allora che invece di essermi sentito gratificato mi è venuto da ridere?

crayon

Guardate qui cosa c'è di bello in rete.



Curioso, mi dà un profondo senso di letizia e di tenerezza eppure il leit motiv è la caduta. Un lasciare/arsi andare salvifico?
Via Borgognoni.

04 dicembre 2007

Hawkmoon

Doveva essere intitolato "700 volte SF" visto che questo è il 700esimo post del blog, ma mi è venuta voglia di gridare ed esplodere.
Certi giorni viene voglia di mordere invece di star lì ad essere morsi.
Certi giorni viene voglia di esplodere invece di star lì a fare da bersaglio.
Certi giorni viene voglia di urlare e perdere la voce invece di venire assordati da altri.
Certi giorni si sta meglio.


Like a desert needs rain
Like a town needs a name
I need your love
Like a drifter needs a room
Hawkmoon
I need your love

Like a rhythm unbroken
Like drums in the night
Like sweet soul music
Like sunlight
I need your love

Like coming home
And you don't know where you've been
Like black coffee
Like nicotine
I need your love

When the night has no end
And the day yet to begin
As the room spins around
I need your love

Like a Phoenix rising
Needs a holy tree
Like the sweet revenge
Of a bitter enemy
I need your love

Like the hot needs the sun
Like honey on her tongue
Like the muzzle of a gun
Like oxygen
I need your love

When the night has no end
And the day yet to begin
As the room spins around
I need your love

LIKE THUNDER NEEDS RAIN
LIKE A PREACHER NEEDS PAIN
LIKE TONGUES OF FLAME
LIKE A SHEET STAINED
I NEED YOUR LOVE
LIKE A NEEDLE NEEDS A VEIN
LIKE SOMEONE TO BLAME
LIKE A THOUGHT UNCHAINED
LIKE A RUNAWAY TRAIN
I NEED YOUR LOVE

Like faith needs a doubt
Like a freeway out
I need your love

Like powder needs a spark
Like lies need the dark
I need your love

alla prossima pizza

Domenica ho invitato i miei a cena. O meglio, il seguente dialogo intercorso con mia madre il sabato, mi ha indotto a fare l'invito:
- domani non sappiamo cosa fare, li inviti a mangiare questi due poveri vecchietti incidentati?
- non ci penso nemmeno
- ma come ti permetti, pure dopo l'incidente, dove ho mai speso i miei soldi a farti studiare
- (passando istantaneamente ad un tono euforico) venite a cena a mangiare la pizza?
- certo, grazie. Ah certo che se non ci fosse Andrea...
Gli inviti sono storicamente radi in quanto non sono mai del tutto sopportabili le pulci che mia madre fa sulla tenuta della casa. Per lei essere casalinghi o essere fuori casa per lavoro per almeno 11 ore al giorno è la stessa cosa. Ogni tot mesi ricarico le pile della sopportazione e scatta l'invito.
Bagno, cucina, 2a camera (la mia camera era strategicamente chiusa), salotto gli oggetti delle sue attenzioni.
- certo che questo salotto potresti anche rifarlo
- già
- e quella parete quasi spoglia?
- (da sempre una parete del mio salotto è del tutto spoglia; sono riuscito a preservarla dagli attacchi del nipote, e per me è già un successo) come quasi, è spoglia del tutto
- guarda qui nel bagno, questo non va bene, bisogna farci più attenzione
- sì sì, va bene
- non mi dare ragione così
- allora ciao mamma, alla prossima pizza.
L'ha presa a ridere. Mi è andata bene.

01 dicembre 2007

tingiamo il blog di rosso


canzone del mese - novembre 2007

Eh già, non so mica perché scelgo questa canzone. Forse perché riesce a portarti da un'altra parte anche se non ne avverti il bisogno. O forse perché è semplicemente bella. Non lo so il perché. Ma saperlo non è mica una cosa così importante.
Norah Jones, Don't know why.



30 novembre 2007

se 10' di versi valgono una vita

Ieri ho passato in compagnia di un'allegra combriccola una lieta serata; causa del tutto il 33° compleanno di C. la ragazza del mio migliore amico.
L'amica C. rappresenta un caso più unico che raro per me: è l'unica persona alla quale riesco a trovare, ormai da ben 8 compleanni -più quello di laurea-, il regalo più azzeccato e gradito tra tutti quelli che riceve. Al limite, se proprio non vogliamo fidarci delle sensazioni a pelle, posso dire che con me simula sentimenti di felicità e gratitudine per il regalo ricevuto in modo nettamente migliore rispetto a quelli rivolti agli altri. E io apprezzo i festeggiamenti ad ogni scarto di pacchetto, e se fosse la seconda ipotesi quella vera, apprezzerei lo stesso per via dello sforzo profuso.
Ieri però era anche la serata di Benigni, ed io ambivo a seguirla in buona parte. Causa chiacchiericcio continuo tutta la prima metà dello spettacolo la ho praticamente persa. Il chiacchiericcio in alcuni momenti tendeva a livelli troppo alti di decibel per poter anche solo sentire una parola ogni tanto.
Essendo seduto vicino alla festeggiata arrivava saltuariamente qualche stilettata del tipo 'ora Andrea non mi vuole più bene perché io non gli faccio vedere Benigni'. Basterebbe che tu ti chetassi. Ma niente, toni amichevoli, supplichevoli o minacciosi non son serviti a nulla. Il bla bla bla è continuato imperterrito su qualsiasi argomento, dalla fogliolina di carciofo troppo dura trovata in mezzo all'ottimo sformato, al fatto che P., dopo oltre un decennio di conoscenza con C., si è vista costretta a ripetere per l'ennesima volta che no, lei non mangia il mascarpone.
Scusate, ci sarebbe Benigni... magari quando reciterà tutto il canto di fila, un sobrio comportamento... forse... Bla bla bla... ah, no ecco, tante volte dei dubbi si insinuassero, capito tutto.
Alla fine mi sposto più vicino al televisore. E poi, quando Benigni sta per iniziare a recitare il canto condivido insieme all'amico F. la sua sedia, a 40 cm dallo schermo.
Finalmente lo sento. Un'emozione sentire quella recita, e sebbene le aspettative fossero alte, ho vissuto uno dei momenti in cui viene naturale pensare che sì, questa è arte all'ennesima potenza. Vedevo Benigni commuoversi e mi commuovevo con lui, per dire. Con l'orecchio sentivo vagamente cenni alle problematiche esistenziali di professori alle prime armi, ché si voleva che proprio loro seguissero? ma sono riuscito ad isolarmi lo stesso.
Sul finire della serata l'ormai 33enne è tornata alla carica facendo una battuta sul fatto che non fossi riuscito a vedere se non poco del V dell'Inferno. Al ché la risposta secca e precisa è stata:
sai C., valgono più 10 minuti di versi recitati in quella maniera che non 33 anni di chiacchiere. E con questo ti ho fatto gli auguri.
Aspetta fino al mio prossimo compleanno, ha detto. Così poi si vendicherà. Ma non sa, ahi lei, che io mi scorderò di invitarla, ché qui la vigliaccheria è di casa quando ci si deve assumere le responsabilità di quanto detto. Auguri di nuovo.

28 novembre 2007

cuttate vostra madre

Dopo aver finalmente ricevuto, festante e gioioso, il pacco contenente tra l'altro il cd rimasterizzato di UABRS (per i non U2ers, Under A Blood Red Sky) scopro che la canzone The Electric Co., un portento in quell'album live, è stata tagliata. In modo poi talmente arbitrario e maldestro che se ne accorgerebbe chiunque.
18 secondi di taglio! Per quale motivo poi? l'album nel suo complesso è talmente breve che non sono di certo questioni di spazio a rendere necessario nessun artificio.
Ma che pensavano quelli della Island, che qui non ci si accorgesse di una cosa del genere? Qui c'è gente che ha acquistato la cassetta nel 1984, l'ha ben conservata e ogni tanto se l'ascolta pure ora.
Robe da incazzatura.

26 novembre 2007

pensieri e vane suppliche

Ieri mattina i miei genitori hanno avuto un incidente d'auto. Mi ha chiamato alle 9 mia madre direttamente dall'ambulanza che la stava portando al pronto soccorso di Lucca. Ma per fortuna non è stato nulla di grave, solo una botta al ginocchio e una compressione allo sterno causata dalla cintura di sicurezza, mentre per mio padre solo un grande senso di sconforto per l'accaduto.
Della macchina in questi giorni si saprà quanto verrà, e se converrà, ripararla.
Mentre aspettavo mio cognato che passasse da casa mia per andare a prenderli a Lucca mi sono passati davanti tutti quei timori che da un po' di tempo mi si presentano davanti. Timori riguardanti il loro futuro e, egoisticamente, anche il mio. La cosa che più spaventa è lo scoprirsi non pronti all'arrivo di una notizia che si vorrebbe sempre rimandare. Rientra nella natura delle cose eppure non mi piace dovermi abituare a convivere con questi pensieri.
Teso a pensare ad altro per non fasciarmi troppo la testa, mi trovo invece a chiedere loro -con pensieri di supplica in certi momenti- più tempo. Quasi che fossero loro a non volerlo concedere.

24 novembre 2007

pomeriggi a casa SF

Cercare la felicità con maniere che la testa approva non significa che anche la pancia ne sia a sua volta convinta. Quando la pancia è ritrosa a seguire la testa però la si può ingannare...
Nei pomeriggi uggiosi a casa SF si può vedere all'opera, se si è fortunati, un ingannatore di sensi e di pance. Sembra che saltuariamente ci riesca davvero.

23 novembre 2007

lo Sbådigliø dell'uomo moderno

Tutto in questo post de Lostranierodielea.
E se avete difficoltà a capire cosa c'è scritto nel titolo, sappiate che non c'è nessun sbågliø, è solo che ci sono da visualizzare alcuni caratteri che hanno poco a che fare con le nostre sole 21 lettere. Ma forse sarà tutto leggibile.
Ståvølt
å cårø #6 la a l'ho fatta col ° sopra (e per esagerare pure la o con la / dentro), felicità.

22 novembre 2007

21 novembre 2007

altre opinioni in merito?

Mi è arrivata una email da parte di un ristorante fiorentino (guarda caso stamattina ero lì in città...) con la richiesta di autorizzazione per l'uso di una mia foto pubblicata sull'account che ho su Flickr.
Prima di cliccare sul link per vedere di quale foto si trattasse ho pensato che ne desiderassero una a tema culinario ed ero già lì a gongolare. E invece no, mi chiedevano di utilizzare una foto dei miei nipoti da mettere su un loro cartellone pubblicitario di ridotte dimensioni da porre fuori dal loro ingresso.
Al di là della licenza d'uso Creative Commons che metto a tutte le foto che pubblico, e che esplicita in modo chiaro che è Non-Commercial, sono rimasto sorpreso dalla richiesta in sé. Mi sono accorto solo poco fa che anche le foto dei miei nipoti sono accessibili a tutti. Insomma, non ci avevo pensato a dare loro una maggiore tutela.
Pur ringraziando -la richiesta è stata fatta in maniera garbata- ho rifiutato qualsiasi autorizzazione all'uso e però sono subito andato a modificare le impostazioni di quelle foto. Ora sono visibili solo ad una parte dei miei contatti.
Altre opinioni in merito?

19 novembre 2007

estúdio breder blog: equation bookshelf

Per una volta mi pregio di essere tra i primi (e siete pregati di non svegliarmi dal mio torpore catatonico se invece risulto tra gli ultimi). Grazie al tumblr della Divina Mae* (no, dico!) arrivo al mio scaffale per definizione -in tutti i sensi-.

estúdio breder blog: equation bookshelf

E per favore non venitemi a parlare di Billy, Tofta, Inreda, Leksvik, Besta (col ° sulla a).
Semmai un giorno mi decidessi a fare il salotto, visto che quello che ho non è oggettivamente definibile come tale, quello ci voglio.

18 novembre 2007

il comune senso del pudore

Vengo a conoscenza che in occasione di una delle solite, e qui sempre apprezzata, iniziative cioccolatiere che stanno prendendo vita nello stivale da pochi anni -nell'occasione il cioccoshow di Bologna- si è verificato un episodio sconcertante.
Ad uno stand che promuoveva cioccolato artigianale è stata inflitta una multa e dato l'ordine tassativo di rimuovere alcuni prodotti dagli scaffali. La causa è stata la forma di questi prodotti: falli della grandezza di 13 cm denominati appositamente Rocco. Il motivo: la difesa dei bambini. L'azione è stata predisposta dall'assessore al commercio Maria Cristina Santandrea per il tramite di due vigili urbani.
La notizia in sé mi dà da pensare, ma anche il contorno non è da meno. Altri prodotti dalle forme inequivocabili, ma di dimensioni più ridotte -sigh-, sono rimasti al loro posto. Inoltre la manifestazione non era alla prima giornata, né alla prima edizione. Né è l'unica alla quale la ditta ha partecipato. Numerose, tante occasioni che sono state evidentemente considerate con spirito simile a quello che erano le intenzioni di chi promuoveva il chocorock.
Non è dato a sapere dall'articolo linkato se l'iniziativa dell'assessore sia stata stimolata da apposito esposto/denuncia di qualche cittadino scandalizzato o se sia stata direttamente decisa nelle stanze comunali.
Ma comunque rimane l'ennesimo episodio che vede un politico riempirsi la bocca con la parola bambini.
Ecco, a loro avrà dato fastidio che sia stato attaccato quel certo senso di pudore, a me invece è il fatto che non abbiano nessun pudore, di ben altra specie e senza esserne né chiamati a farlo né capaci, di insegnarci cosa è bene e cosa è male.
E che restino i bambini a riempirsela la bocca: di cioccolato.

17 novembre 2007

tornare a leggere

Ho ripreso a leggere da qualche giorno. Sintomo che forse la buriana del cambiamento di lavoro sta passando.
Stasera ho finito La statua di sale, di Gore Vidal. Chissà perché mi aspettavo fosse migliore. Sono arrivato anche a chiedermi la ragione per cui lo comprai ma forse la ho solo dimenticata. Il libro è scritto bene e se ne considero il periodo storico -anni '40- in cui è stato scritto e pubblicato certo acquista ancor più valore. Eppure non è stato coinvolgente. Non con me almeno.

15 novembre 2007

contentini

Poi dice che uno non li deve amare quelli di aNobii: pure deeply sorry ti vengono a dire quando gli si crasha il sito. Se anche dopo una inaccessibilità continuata per 8 ore il cliente si sente entusiasta per le scuse profuse, vuol dire che il prodotto incontra sempre un certo favore. O no?

14 novembre 2007

(mi) dopo

Stamani, mentre finivo di fare la colazione e stavo prendendo la confezione delle compresse prescritte dal dottore, mi sono accorto che sulla scatolina blu c'è un bel marchio rosso.
Oh quella, come ho fatto a non accorgermene ieri? Incuriosito guardo: DOPING.
Mi dopo: serve un avvocato!
Poi verifico un calo improvviso nelle sindromi psicotiche che le compresse dovevano invece far aumentare e mi rendo conto che no, con un avvocato non ci farei nulla. Quantomeno non alla procura antidoping.

13 novembre 2007

nuovi lavori again

Da qualche giorno pare che di contabilità inizi a capirci qualcosa. Finalmente. Non ho ancora un sufficiente grado di sicurezza ma almeno il programma di contabilità ho iniziato a gestirlo in autonomia.
Dal vecchio lavoro nel frattempo si sono scatenati. Sono già due mattine che sono dovuto tornare laggiù. E delle cose arretrate che avevo fatto io a poco a poco è venuto fuori che volevano mi occupassi pure di cose non fatte da me. Roba da vergognarsi.
Tutto questo per dire che sto passando dei giorni molto confusi e di estremo nervosismo. Perché non riesco, se non dopo essere arrivato allo sfinimento, ad affrontare certe situazioni. A volte basta mezza frase per far retrocedere alcune richieste, altre volte non basterebbe recitare un poema.
Siccome io non ho tempo, caro Andrea guarda te di star dietro a questa cosa. Il leit motiv è riassumibile così. La mia difficoltà sta nel non saper gestire le vampate d'ira che mi salgono alla testa. In pratica non riescono a venire fuori, con urla o cose simili, ma neanche con parole dirette, chiare e concise. E così accumulo. Alla fine arrivo a casa, stanco e non riesco a rilassarmi affatto.
Poi capitano mattine come oggi, dove oltre a fare il dovuto faccio anche qualcosa in più e, con mia somma meraviglia riesco, prima ancora di far mente locale, con una pacatezza che pareva professionalità allo stato puro e invece era incoscienza, a motivare certe situazioni e rendermi disponibile per alcune cose -in rispetto agli accordi- e ricordare con semplicità che se delle altre non me ne ero mai occupato di certo non avrei potuto occuparmene adesso. Conquistato un sì che va bene così, sono fuggito a pranzo, hai visto mai che ci ripensassero.
Ora però, che avrei risolto le forti tensioni di questi giorni, non riesco a rilassarmi lo stesso. Mi sento ovviamente stanco, ma manca quel senso di soddisfazione che ripaga degli sforzi fatti. O forse, sapendo che in realtà questo lavoro fatto presso il vecchio ufficio si concluderà la prossima settimana, la mia mente -che la sa un po' più lunga di quello che io creda- mi ha già dato appuntamento tra 8 giorni. A me basterebbe addormentarmi sereno.

lo psicotico che è in me

Insomma, ieri sera alla fine mi son deciso e sono andato dal dottore. In 5 minuti ero già fuori con la mia bella ricettina in mano, peccato che le farmacie fossero già chiuse. Cortisone mi ha detto che mi prescriveva.
Stamani appena esco di casa passo in farmacia e noto che la farmacista guarda la ricetta e poi guarda me. E prima di darmi la scatolina con le compresse fa vedere la ricetta alla sua capa, che poi mi guarda anche lei.
Lì per lì non c'ho fatto caso. Ma mentre pedalavo mi son chiesto cosa mi avesse mai prescritto il mio medico.
Con calma stasera mi son messo lì a leggere il foglietto illustrativo. Ché tanto non mi spavento, ma mi piace tanto fare scena. Però di una cosa sono restato perplesso: dopo due letture non ho ancora trovato il benché minimo riferimento al cortisone, ai cortisonici, o compagnia bella.
Boh. Comunque sappiate che mi sto curando, a caso tra queste, per artrite (di diversi tipi), lupus, dermatomiosite (??), periartrite, cardite reumatica (??), asma, dermatiti, sarcoidosi, anemia emolitica. Assicuro che quello che mi ha detto il dottore non c'è; ma tanto non è mica così bravo a fare diagnosi. E' più affidabile come prescrittore di farmaci.
Mi sono già ingoiato una compressa da 25 mg (dose oversize per intenderci). In compenso rischio di aggravare le mie tubercolosi, ulcera, psicosi, herpes.
Ma io prima o poi vi inviterò lo stesso e, se non verrete per qualche causa inspiegabile (le cavallette a dicembre con 0° fuori, cose così), sappiate che verrò io...

11 novembre 2007

la serie dei comodini

Dall'idea originale, quanto la scoperta dell'acqua calda, di Frattaglia ecco a voi la mia partecipazione alla fantastica serie de 'i comodini'.
Per botte di cultura che stenderebbero chicchessia. Partecipate.

pizzini svelatori

Tu guarda che strano scoprire, così avanti nell'età, che nemmeno tanto velatamente sono un mafioso. Li rispettavo tutti e non li conoscevo nemmeno. Certo, la postilla sul parto non è di certo per me. Ma il resto? Giusto qualche volta mi sono presentato di mia spontanea iniziativa, però mica è sicuro che fossero degli amici nostri. Mi sorge solo il dubbio se continuare col rispetto, stavolta consapevole, del decalogo o rinunciarci. Temo però che un abito in cemento mi smagrirebbe troppo.

10 novembre 2007

più nerd nel mondo di SF

Da quando, quest'estate, hanno aggiornato il sito di specialstat -il mio contatore di fiducia- si sono verificati dei cambiamenti interessanti. Non solo mi è sparito senza aver fatto nulla il contatore sul mio blog, il codice è lì buono al suo posto ma il contatore no (boh), non solo da un giorno all'altro mi sono aumentati i contatti (circa un migliaio in più suddivisi sui mesi precedenti), non solo il contatore non ha funzionato per 10 giorni a cavallo tra agosto e settembre (sempre senza aver fatto nulla) ma da quando tutto pare tornato alla normalità -con l'eccezione del counter diventato invisibile- ho verificato che tra i miei lettori sono aumentati a dismisura gli utilizzatori di piattaforme Mac e Linux. Fino ad agosto si viaggiava a percentuali misere intorno al 5% per i primi e 3% per i secondi, ora siamo da svariate settimane all'8% per i primi e al 17% per i secondi.
Dal momento che questo blog, se possibile, è peggiorato come ambiente per nerd alla ricerca di novità -manco lo è mai stato in effetti- mi chiedo se con il progressivo ingresso sul mercato di Vista sempre più gente non sia stata invogliata a rivolgersi altrove.

07 novembre 2007

sì, mi è confacente

Oh via, ma c'era proprio bisogno? Soddisfazioni ne avete avute, riprove lo stesso.
Ovvio che è stata la mia grandissima modestia che non ha saputo resistere.





You Are an Excellent Cook



You're a top cook, but you weren't born that way. It's taken a lot of practice, a lot of experimenting, and a lot of learning.

It's likely that you have what it takes to be a top chef, should you have the desire...



Via Typesetter (chi altri?).

06 novembre 2007

noi vi amiamo

Anche se arrivo in forte ritardo mi dispiaceva non salutare Enzo Biagi qui sul blog. Per farlo scelgo l'intervista a Roberto Benigni, quella de Il Fatto del 10 maggio 2001, che poi scatenò a distanza di circa un anno l'editto bulgaro. Peccato non sia completa, e che non abbia trovato il video sul sito Rai -o meglio il link lo ho trovato ma il video non mi si apre comunque-. Ma sul sito Rai almeno c'è la trascrizione del testo dell'ultima parte, quella assente nel video di Youtube; il noi vi amiamo finale può semplicemente coronare una trasmissione come quella ed una carriera.
La scelta parrà strana visto che il protagonista sembra sia Benigni, ma basta ascoltare bene le poche e mirate domande di Enzo Biagi per capire il suo modo di porsi e il suo modo di essere.
Come solo quel tipo di persone sanno fare, era lui che ti salutava anche quando doveva star lì a ricevere i saluti, e ti ringraziava quando lo avresti dovuto fare tu.


03 novembre 2007

ora ne mancano 3 e mezzo

Mi pareva tempo fa di aver letto in giro per la blogsfera che il video era sparito dai siti Rai, e invece è lì negli archivi. Parlo di quando, 8 gennaio 2006, Ualter Ueltroni disse chiaro e tondo che finito l'eventuale secondo mandato come sindaco di Roma non avrebbe ricoperto altri incarichi.
Per ora, benpensanti che siete, resta di parola. Comunque parlava di cinque anni dopo l'intervista di Fazio. Gliene rimangono 3 e mezzo. Gnaa farà?

02 novembre 2007

regalie

Qualche giorno fa chiesi a mia madre se al mercatino del venerdì (che poi tanto ino non è, viste le centinaia di bancarelle) mi cercava delle pantofole nuove.
Oggi a pranzo mi sento fare: aspetti s. Andrea o le vuoi ora? Qui si è tanto atei quanto attaccati al patrono del paese di mia madre, e dal momento che da sempre per il 30 novembre arriva un regalo, scusate la profonda coerenza ma si festeggia anche il mio omonimo santo. Le pantofole vanno anche bene... insomma... non sarebbero proprio come le desideravo ma almeno la suola non è in un pezzo unico. Che si vuole, star lì a guardare in bocca a caval donato? Stasera sono passato a prenderle.
A quel punto ho fatto cenno che per natale (contraddizioni all'ennesima potenza), se proprio ci tengono, un bel portafoglio e un portachiavi bello grande servirebbero come il pane. No dico, al nuovo lavoro mi hanno dato un chiavistello da 12 cm, dove lo metto?

01 novembre 2007

canzone del mese - ottobre 2007

In ottobre ho visto due concerti tanto diversi tra loro quanto belli e per me arricchenti in termini di emozioni, The Police e The Ring Around Quartet. Avevo pensato di mettere quale canzone del mese una So Lonely o, dopo domenica scorsa, una Mignonne, allons voir si la rose però ho capito che nel scegliere una al posto dell'altra avrei fatto un torto o a Gordon Matthew o a Umberto. E, visto che è stato un mese di stravolgimento per me, avrei fatto un torto anche a me stesso.
Per cui scelgo una canzone del tutto diversa. Almeno quattro o cinque volte ho avviato l'ascolto del cd in modalità random ed è stata selezionata sempre quale prima canzone. Insomma, tra titolo e randomizzazione reiterata non poteva che essere scelta lei: The Queen (e con questo fanno tre gruppi col The davanti ;-P), Keep Yourself Alive.



31 ottobre 2007

il giusto paragone

Non perché vi autorizzi a farvi gli affari miei, ma giusto per informazione questo mese (solo questo, intendiamoci) tra ultima busta paga del vecchio lavoro e busta paga del nuovo lavoro ho guadagnato di più del nostro #6.
Al contrario suo però non invito le donzelle leggenti a farsi avanti ;-D.

ratzibed

Fine mese, tempi di... nuove frontiere dell'obiezione di coscienza. Un grazie a Non è niente.

30 ottobre 2007

boh e mah

Studiare certe materie, non metterle mai in pratica sul lavoro e poi dopo vent'anni doverle riprenderle in mano è peggio che non averle mai studiate e dover affrontare quei concetti per la prima volta. Questa è la massima odierna, è stata la massima di questi giorni appena passati, e sarà la massima dei prossimi giorni.
Fino a quando non riuscirò a fare il salto. Se in su o in giù però non lo so ancora.
Allo sconforto si aggiungono i ricordi che quelle cose di contabilità, ai tempi, le volavo - o quasi. E l'essere affranto nel vedere le colleghe che si prodigano per farmi esercitare e rispolverare un po' i concetti, come piace dire loro. Ma tolta la polvere non c'è proprio rimasto più niente.
Ma se quelle cose le avevo capite, prima o poi riuscirò a scalfire questo muro che mi sento in testa? Per ora c'è solo un grande boh che mi rimbomba nella testa. O è un mah?

29 ottobre 2007

la lietezza nel cuore

A volte i viaggi restano dentro, nel corpo; acquistano un valore grande forse anche perché inaspettati. In genere è difficile che si verifichi questo quando sai già che vivrai comunque una bella occasione di svago; però quando ci sono delle belle aspettative e ne resti lo stesso sorpreso vuol dire che quello che hai vissuto è valso ancor di più.
Il viaggio di cui parlo non è un viaggio in senso stretto. Firenze per me è sempre stata solo un'escursione in un quartiere distante. Il viaggio di cui parlo è invece un viaggio nella leggerezza e nella lenta scoperta di tante emozioni, svelate col canto.
Sono andato al Teatro della Pergola a Firenze. Nel Saloncino, alla faccia dell'ino - 400 posti!-, c'era il concerto de The Ring Around Quartet.
Un'acustica superiore, ché per accorgermene io è tutto dire, per uno spettacolo incantevole. Un gioco non solo di voci, ma pure di passi e movimenti lievi, e poi di luci e di applausi.
I fiorentini che avevo dietro, all'intervallo se ne sono usciti con tre "bravisssssimi" sussurrati in modo veramente.... fastidiosisssssimo. Non ho detto loro nulla sul fatto che storpiavano la lingua, ma poi ad essere pratici avevano ragione.
Nei bei concerti, quasi che fossero delle tele da tessere piano piano, gli artisti giungono ad un punto di svolta oltrepassato il quale anche uno spettatore sprovveduto si accorge di assistere ad un qualcosa di speciale. Sarà stato quell'unico riflettore che dava la giusta atmosfera, sarà stato l'essere tutti e quattro vicini a dare un'idea di unicum ma la versione di Mignonne, allons voir si la rose è stata da brividi. E, per chi segue il link e l'ascolterà non si faccia trarre in inganno: anche a me non ha detto molto ascoltando il cd; ma alla Pergola sono rimasto a bocca aperta. E' bello ogni tanto trovarsi commosso; è bello venir sorpresi quando meno te lo aspetti.
Nel ritorno a casa c'era la nebbia lungo la ferrovia. Frequentare certi posti te ne fa in genere scordare l'esistenza. Pedalando dalla stazione a casa poco fa c'era invece un cielo stellato, da incanto.

28 ottobre 2007

se 498 vi sembrano pochi

Oggi oltretevere hanno elevato al rango di beati ben 498 spagnoli, la maggior parte religiosi, morti nella guerra civile spagnola e nel breve periodo che la ha preceduta. Martiri del 20° secolo.
Non so se essere d'accordo con questa definizione. Mi sa che un buon numero di loro, la maggioranza forse, sono stati messi di mezzo dall'allora schierarsi della chiesa spagnola dalla parte del golpe del generale Franco prima e del suo regime poi. Giusto per ricordare la natura universale degli insegnamenti divulgati.
Cosa il regime franchista abbia fatto in termini di testimonianza cristiana mi sfugge. Magari uno avrebbe dovuto vivere in prima persona il franchismo per rispondere adeguatamente. Mi ritengo però fortunato a non averlo sperimentato e pazienza se le mie parole rimangono al livello di pure supposizioni.
Certo che oggi si beatificano tante persone morte ammazzate, quasi che fosse un dovere storico, oltre che religioso, rendere loro un riconoscimento.
Peccato che la storia, quella storia che va sotto il nome di guerra civile spagnola, il suo vincitore lo avesse proclamato già nel 1939. Con la chiesa al suo fianco. Decenni passati, coi vincitori a braccetto, e tutti questi morti fermi in un qualche faldone, pronti per essere messi di mezzo un'altra volta.
La storia la scrivono dapprima i vincitori. Dopo, pur con tempi molto lenti, può rendere giustizia ai vinti. Era la loro occasione, sarebbe stata la loro occasione. Ma si sa, chi pensa al bene universale in genere è accecato dall'impegno che mette in certe azioni per accorgersi del dolore che causa.

non riesco più a leggere

E' successo che, nell'anno in cui ho raggiunto le più alte vette nella lettura - non che la quantità sia foriera necessariamente di una bella notizia, ma per me sarà comunque da ricordare quest'anno per quanto ho letto - sono arrivato al punto che non riesco più a prendere in mano un libro. Mi sta succedendo da qualche settimana e non me ne capacito ancora quando ci penso.
Ho almeno quattro libri iniziati, tutti fermi alle prime pagine, e sono giorni che li guardo e dico: che volete, statevene lì.
Credo dipenda dal cambiamento lavorativo. Prima dai saluti che mi sono stati porti a settembre al vecchio ufficio, e dopo il non ancora trovato equilibrio nel nuovo ufficio. Lo so che i miei sono tempi in genere lenti per cui più di tanto non me ne dovrei crucciare.
E però, c'è un però. Noto solo dal fermo lettura che prosegue da molti, troppi giorni che quel cambiamento è un vero e proprio scombussolamento. Forse perché non è stato cercato e voluto ma solo subito. E' come se mi stessi accorgendo, ma dopo un tempo indefinito, che la musica che stavo ascoltando in realtà fosse finita. E questo produce solo un lieve ma persistente - e resistente - senso di smarrimento.

22 ottobre 2007

è nova!

L'espressione è nova, letteralmente è nuova, è usata per descrivere un evento che si ripete. Tale ripetizione ha un accento negativo - esso viene ben espresso dal tono perentorio col quale deve essere pronunciata l'espressione - in quanto il desiderio implicito sarebbe quello dell'unicità, passata, dell'evento. Un tono meno perentorio (ma non è questo il caso) permette invece di porre un accento ironico al tutto. Questioni gergali livornesi e in genere toscane.
Per farla breve, oggi appena tornato a casa ho acceso per la prima volta il riscaldamento. Dopo qualche avvio e qualche reset della caldaia, pareva alla fine essere andato tutto bene e invece mi sono ritrovato l'acqua dell'impianto di riscaldamento a soli 89°. Come ogni anno, all'accensione dopo mesi di inattività del riscaldamento, qui si rischia la fusione della caldaia e magari di tutto l'impianto. Per sicurezza stanotte dovrò dormire con un orecchio -meglio due- all'erta, e domani quando uscirò di casa mi sa che dovrò staccare tutto.
Nel caso, ci siamo voluti tanto bene.

21 ottobre 2007

one week of love

Alla fine è passata pure la prima settimana. Un po' sfasato, un po' rinfrancato, un po' perplesso; alternanze di umori diversi. Son tornato ai miei vecchi orari, e di questo ne avrei fatto volentieri a meno. Per dire, ormai mi ero abituato a iniziare alle 8,30; no qui alle 9, per forza.
Si iniziano a palesare le dinamiche d'ufficio, simpatie e antipatie reciproche, professionalità che trasuda da tutti i pori, e di contro discorsi e comportamenti a vanvera che poco hanno a che fare col lavoro; insomma, tutta quella serie di elementi che è più facile notare quando si è a digiuno.
Mi manca il vecchio ambiente soprattutto per il suo essere stato nel tempo sempre più friendly. Qui sono già stato fatto oggetto di un invito all'inaugurazione di un locale hard. A me, che se non mi porti a forza da qualche parte me ne starei tutti i giorni a poltrire in casa... ma via.
Vedremo. Da domani dovrei iniziare davvero ad affiancare la collega in amministrazione. Che mi è già stata presentata come una molto preparata ma anche molto rognosa. Quindi la mia prossima conquista.

18 ottobre 2007

mica ne avevo l'intenzione

Tramite Akille arrivo su Wittgenstein (che in genere non leggo) dove viene riportato un parere che chi fa concorsi lo fa per farsi linkare. Ma io quando ho indetto quei tristi concorsi da 'cogli l'attimo e vinci una sacher' mica pensavo ai link. Pensavo a quando la torta l'avrei fatta e offerta.
Io, per quei -credo- 5 concorsi, non solo non ottenni manco un link, ma addirittura nemmeno la torta ho mai prodotto per mancanza di palesamento del vincitore. Forse l'ultimo (ciao Pax, sì sto parlando anche di te, bene ovvio... ;-P) deciderà per il meglio, forse no.
Insomma, qui l'esperienza di blogging si è rapidamente immessa su binari paralleli all'esperienza di vita. Alienazione con un tocco di esaltata consapevolezza.
E col treno del mondo che va nel verso opposto.

nuovi lavori reprise

Viene chiesto, nei commenti al post precedente, che lavoro sono andato a fare. Mi domando che senso abbia questa domanda. Perché forse sapete dirmi che lavoro facevo finora? Facevo il rendicontatore. Ora che ve l'ho ricordato, sapete forse dirmi se vi basta? Vi garantisco che neanche all'ottava domanda riuscireste ad avere un quadro esaustivo su chi è e cosa fa un rendicontatore. Lo sono 10 anni, e sono stati 10 anni di spiegazioni vane. Alla fine erano diventate spiegazioni a me stesso, con l'unica differenza di una lieve sfumatura: sul perché lo facevo (mica l'ho mai capito).
Nel nuovo lavoro, vinto alla lotteria "sbattiamo fuori SF dal nostro organico per motivi di calo di attività, però ce lo prendete voi così noi poi continueremo ad usufruire delle sue competenze", sono nell'ufficio amministrazione e patrimonio. Cosa ho fatto in questi giorni lo ho scritto qui sotto. Che farò nei prossimi giorni me lo ha detto il direttore proprio stasera.
Dopo 20 minuti -davvero sono stati 20- era ancora lì che doveva completare l'elenco delle mansioni. Chiaramente ho capito ben poco, tranne che vuole vedere uno che abbia voglia di fare. Siccome col terzo pomeriggio consecutivo a ritmi blandi stavo rischiando il suicidio, ho concluso io l'incontro -durato ben 40 minuti- dicendo che da domani (giovedì) ero lì pronto per iniziare. Bene, fa lui, inizieremo il prima possibile, la prossima settimana. !!! ??? !!! Ah.
Ho come responsabile diretta un'accentratrice (lo ha detto lui) e con le buone io, con le cattive lui, dovremo toglierle alcune cose dalle mani. Ma che è, furti in ufficio?
Se qualcuno dell'ufficio tecnico mi chiederà qualcosa di mera segreteria devo rispondere "queste cazzate te le fai" (lo ha detto sempre lui). Mi ci vedete? Al limite me ne uscirò col classico e disastroso "abbi pazienza".
A quel punto ho accennato dei due incontri della prossima settimana fissati dal vecchio lavoro. Toh, son riuscito a commuoverlo; forse mi alleggerirà il compito. O meglio, non gliene frega affatto di cosa potrei fare per loro.
Insomma, nulla di nuovo sul fronte lavoro. In compenso per arrivare là ci impiego una decina di minuti, in bici of course.
Mi pare di aver detto tutto, no? Qual era la domanda? ah, che lavoro faccio? e che ne so.

16 ottobre 2007

nuovi lavori

Sicuramente è presto per dire qualcosa di serio. Ma non lo è per essere avventati, precipitosi, irruenti, e chi più ne ha più ne metta.
Il nuovo lavoro, in due giorni che sono lì, mi sta semplicemente stufando. Per una semplice ragione: i ritmi di lavoro sono la metà di quelli ai quali sono abituato. Questi due pomeriggi poi mi è sembrato di stare lì a non fare nulla. Domani pare che riparlerò col direttore - quello con poltrona in pelle umana. Prima aspetterò che mi dia delle mansioni poi, se del caso, gli chiederò di darmi da fare qualcosa. Solo mezzo secondo dopo aver parlato capirò che starsene zitto era (sottolineo l'era) una delle mie grandi virtù. Però in questi due pomeriggi mi è sembrato di star lì a rubare i soldi.
In compenso, dopo neanche un giorno e mezzo che non ci sono più, mi hanno chiamato dal vecchio ufficio per sanare alcune questioni. Addirittura mi hanno fissato due appuntamenti in giro per la città per la prossima settimana. Tocca adeguarsi, visto che questi sono stati gli accordi tra le due società: te mi prendi SF a condizione che... shhh... zitti, non ditemi niente, lo so da me che i cordoni ombelicali devono essere tagliati, ma qui non si è mai stati così tanto signori da sputare sopra un posto di lavoro.
Se domani mi verranno affidate, tra le altre, le sorti dell'umanità telegraferò qualcosa. Così potrete regolarvi e partire per Marte.

15 ottobre 2007

contributo al blog action day

Era stato fissato ad oggi il Blog Action Day, iniziativa indetta per far parlare quanti più blog possibile sul tema scelto quest'anno: l'ambiente. Avendovi aderito ecco il mio piccolo contributo. Anzi due.

Uno dei maggiori pericoli per l'ambiente nel mondo, la diga sul fiume Yang Tze in Cina. Progetto del più grande complesso idroelettrico mai costruito sulla terra che fornirà buona parte del fabbisogno energetico cinese. Il guadagno è in termini di emissioni di CO2 ma la contropartita da pagare è altissima, in termini di devastazione ambientale ma anche in termini di sacrifici delle comunità rurali della zona. Ormai siamo a oltre 5 milioni di persone che dovranno lasciare le loro case, o che comunque saranno interessate dai pericoli mal calcolati di frane e smottamenti che i bacini stanno già provocando. Per dire, manco la Banca Mondiale ha voluto finanziare l'opera, e sì che di finanziamenti a disastri loro se ne intendono. Un video (in inglese):



E il ben più abbordabile acquisto di auto a metano fatto recentemente dall'azienda ambientale di Livorno. Piccole cose certo, ma quando le vedo mi rallegro e penso pure di muovermi nel loro senso. Però c'è pure un'alternativa a questo, e cioè andarsene in bici. Ovvio che io lo faccia.

14 ottobre 2007

un bel ritorno

Stasera è ripreso Report. Con una fantastica puntata sui derivati, prodotti finanziari... ehm, scommesse finanziarie costruite così bene che chi stipula i contratti è del tutto convinto di non pagare costi. L'interessante sta nel fatto che molte amministrazioni pubbliche hanno firmato contratti di "finanziamento" di questo tipo. E molti, tanti, troppi assessori ai bilanci affermano che no, è tutto a costo zero. Ci vogliono elevate competenze per capirci qualcosa, e quando quel qualcosa salta fuori sono cifre di milioni e milioni di euro di costi impliciti.
Interessante anche il fatto che durante la pausa pubblicitaria delle 22,40 ci siano stati due spot di banche, uno della BNL ed uno della B. Popolare (non vorrete mica perdervi i mutui in offerta fino al 31 dicembre, vero?). Questo dà da pensare; o forse è solo indice della schizofrenia televisiva.
Insomma roba da far accaponare la pelle se non che, quando si tratta di soldi, chi amministra sia nel pubblico che nel privato, dovrebbe stare un po' più con le antenne dritte.
Sono contento pure di aver retto fino in fondo alla puntata; in genere per il mal di stomaco che mi fanno venire certe interviste non ce la faccio. Mi mancava Report, decisamente.

13 ottobre 2007

primarie e fiducia

Giorni fa espressi ai miei alcune perplessità sull'andare o no al voto. Tutte erano legate alla mancanza di sincero impegno dei candidati sui temi dei diritti alle persone omosessuali. Ieri l'altro mio padre ha dato per scontato che io comunque andassi a votare. In quell'istante ho visto per la prima volta una netta separazione tra noi per questioni politiche. E' ligio al senso di dovere che fin da ragazzo la parola partito ha in lui suscitato. O anche detta, se vogliamo un altro termine, fedeltà al partito. Io questa fedeltà l'ho conosciuta fin da bambino, ma sempre attraverso lui. Non mi sono mai impegnato direttamente in politica, ma ci sono cresciuto tra sezioni, seggi elettorali, scrutini e referendum. Tante volte sono stato contento di fare il mio dovere di cittadino e sentirmi rassicurato dalla fiducia che riponevo in chi votavo, qualche altra volta -molte meno per fortuna- ci sono andato con poche convinzioni, dando il voto a favore di qualcuno o di qualche idea ma anche contro qualcuno o qualche idea.
Ma stavolta no, non mi va. Eppure lo sento questo richiamo. E mi rendo conto che certi semi che ti vengono inculcati quando sei piccolo tornano sempre a germogliare, e quello della fedeltà al partito è uno dei più potenti. Vincere il richiamo e non recarmi al seggio delle primarie mi pare però naturale; e forse è per questo che stavolta mio padre andrà là come sempre, mentre io me ne starò a casa. Non posso scegliere tra quei cinque candidati che non hanno detto nulla, neanche dietro esplicito invito, a favore delle questioni dei diritti alle coppie di fatto comprese quelle omosessuali. E, badare bene, si sta comunque parlando di indirizzi che deve prendere un singolo partito, non un'intera coalizione di governo. Cioè, prima ancora del trovare un compromesso qui ci hanno, mi hanno, già cancellato. E poi mica solo i miei diritti sono calpestati; di ragioni ce ne sono molte altre. Però AmicaN ha scritto molto meglio di me questa parte.
Non so, alla fine quello che sento che manca è la fiducia. Non c'è né da una parte né da quell'altra, quella capacità di reciproco ascolto e anche di rispetto che sta alla base di un processo democratico. Io che guardo, come ben poche volte ho fatto, ai miei soli interessi, e loro che non ascoltano neppure. I problemi li affrontano solo se hanno già una risposta; nemmeno la risposta, una. Semplicemente basta quella.
Pure un euro devo dare loro?

12 ottobre 2007

11 ottobre 2007

Melancholic SacherTime

E così domani sarà l'ultimo giorno di lavoro, dopo quasi cinque anni che ero lì, precario certo ma con piena consapevolezza di cosa stavo facendo e, spesso, anche con la soddisfazione di chi sa di fare bene.
Porterò una sacher, e una rosa a ciascuna delle mie colleghe. Il colore lo ha deciso la fioraia: arancio con sfumature gialle. Domattina passo a prenderle prima di arrivare in ufficio. E poi vediamo chi si commuove di più. Magari la sacher mi verrà particolarmente buona e le lacrime saranno versate proprio per quello - vai a sapere le reali ragioni...
Magari domattina, via twitter, qualche aggiornamento tra una fetta e l'altra. Ché mica si vorrà che io domani lavori, vero? :-)

09 ottobre 2007

la stolen generation

Ho da poco terminato il libro La mia Australia, scritto da Sally Morgan. Narra della stolen generation, o forse dovremmo parlare delle stolen generations, cioè del sistematico annullamento d'identità culturale e personale perpetrato in Australia a partire dalla seconda metà del 1800 e durato per circa un secolo ad opera del governo australiano e delle chiese cristiane ai danni delle nazioni aborigene.
Stolen generation, cioè generazione rubata. A partire dal nome di ciascun bambino, al quale veniva tolto il nome aborigeno per sostituirlo con uno occidentale. Per passare dall'allontanamento forzato dei bambini dalle famiglie per essere "educati" presso istituti, con ben poche possibilità di poter rivedere i genitori -anche a seconda del colore più o meno scuro della pelle i bambini potevano o no mantenere saltuari rapporti con le famiglie d'origine, inutile dire dell'impossibilità per quelli neri-. Per arrivare fino alla quasi pianificata contaminazione delle popolazioni aborigene tramite una miriade di accoppiamenti con uomini europei i cui figli non venivano comunque riconosciuti.
Il tutto in un paese dove per decenni i nativi potevano, per la modica cifra di 5 scellini all'anno, passare di proprietà da un bianco all'altro.
Il pregio del romanzo è che Sally Morgan non ha fatto un resoconto storico del fenomeno ma bensì ha cercato tra molte difficoltà di ricostruire la storia della sua famiglia. Per buona metà del libro quasi si stenta a credere quanto letto sulla copertina, che quello sia un libro sulla stolen generation. E forse questo dà ancor di più valenza alla storia: generazioni talmente private di tutto, dai sentimenti all'identità personale e di nazione che anche all'interno delle stesse famiglie si sono creati dei muri difficili anche solo da scalfire.
Un difficile dialogo intergenerazionale per una delle più immani tragedie causate dalla civilizzazione occidentale.

06 ottobre 2007

maratonArte

Si sta svolgendo in queste ore la MaratonArte, una raccolta fondi destinata al restauro di sette siti archeologici, o comunque aventi una valenza storica e che danno uno spaccato della ricchezza del patrimonio immenso del nostro paese.
Curioso che tra i promotori dell'iniziativa ci sia anche il Ministero dei Beni Culturali e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, cioè proprio le istituzioni che dovrebbero mettere a disposizione i fondi per i restauri.
Che in Italia, per quanti soldi possano essere messi a disposizione, non si arrivi a coprire il reale fabbisogno del restauro, della salvaguardia e della valorizzazione di tutto il patrimonio storico artistico è un dato di fatto. Ma personalmente avrei preferito che certe presenze fossero restate invece delle coerenti assenze.
L'iniziativa di per sé la trovo lodevole; anche per il fatto che nella sezione sondaggio (in basso a destra, sulla homepage) si possa indicare per la prossima edizione un altro sito per il quale raccogliere fondi per il restauro. Qualche buona idea?

03 ottobre 2007

che tiro che ha Copeland!

Un concerto dei Police vale. I soldi del biglietto, la fatica che si accumula in una trasferta non stop di 17 ore, il traffico all'una di notte, gli autogrill a 150 km da Torino pieni strapieni che non puoi prendere neanche un caffè alle 2 di notte, il mal di testa che è scoppiato, e la solita giornata da passare in stato di zombi. Vale tutto questo è anche di più.
Era un diversivo la definizione che ne ho dato al termine: sì, bellino. No, decisamente bellino, decisamente un bel concerto rock. Cavolo, che artisti che sono quei tre!
E su tutto e tutti Copeland. Che tiro che ha quando suona quella batteria. Io una cosa così non l'avevo mai vista.
Se tra 10 anni i simpatici 'mbriaconi irlandesi che tanto amo riuscissero a suonare così mi commuoverò. Ma so già che scrivo questo solo sulle ali dell'entusiasmo. I Police a 56 anni e passa suonano che è una meraviglia.
Vengo sms-ato quando siamo appena entrati in Piemonte che il solito highlander-de-noantri è lì in primissima fila ai cancelli. Dopo un'oretta altro sms, ché è lì a un metro dal palco. Eccheccavolo! Poi però, al nostro arrivo, che carino, è pure passato sotto il mio settore a salutarmi. Grazie.
Età media del pubblico intorno alla quarantina. E nei miei pressi devo dire che di rappresentanti discreti di questi 40enni ce ne erano in abbondanza. Toh, un altro motivo del perché un concerto dei Police vale.
Accidenti che tiro che ha Copeland.
Devo dire che la Notte della Taranta mi ha scassato e non poco, ma forse sono io che non capisco. Quegli altri (come caspita si chiamavano?) parevano i Police, quanto meno il cantante pareva fosse Sting 30 anni fa con una estensione minore dalla voce però; bravini. Ne sentiremo parlare? Boh, tanto non mi ricordo il nome.
Per qualche istante prima dell'inizio del concerto, passate da poco le 21,30, si è pensato che avessero litigato tra loro. Accidenti, è ottobre, è buio da 2 ore, cosa aspettano a salire sul palco? In assoluto è stato il concerto rock all'aperto iniziato più tardi al quale abbia assistito. Ma una cosa sono quelli tenuti a luglio, ma in ottobre, dai, movetevi...
Boia che tiro che ha Copeland quando suona.
Lo vòi 'r panino? e 'r toste? da bè? insomma, caa' vòi? 'na birrettina, cioccolata, biscotti? - no, io son più pe' i salatini (sì, però come te la sei svoltolata subito la cioccolata). Dè, più di mezza giornata col cognatino di Corea e il suo amico, non pensavi mica di non migliorare il livornese, dè boia. Ci si cheta solo quando suonano, giusto qualche interruzione per commentare Copeland (uno a caso).
Toh ma io quelli lì da basso li conosco. Oh oh! uh uh! Telefoniamo, vai che è meglio. Ci sbracciamo, non mi accorgo però che nell'impeto emotivo -e capirai...- dei saluti viene rovesciato un bicchierone di birra. Che peccato. Mi verrà riferito il tutto in seguito.
Madonna Copeland, che tiro che ha nel suonare la batteria.
Durante King of Pain c'è stato un attimo di tensione: o Sting ha saltato una strofa o Copeland si è scordato di scendere dalla pedana delle percussioni et similia e di tornare in tempo alla batteria, fatto sta che invece di scenderci si è letteralmente buttato ma ha comunque saltato un paio di battute. Va bè, se son vere le dicerie litigheranno poi, e non è che me ne freghi, qui sono stati bravissimi, anche nel frangente. E poi sono abituato a ben altro: non c'è una volta che Bono si ricordi tutto il testo della mia Bad.
Tra Can't stand losing you e So Lonely non so in quale delle due sono quasi impazzito di più dalla felicità. Poi hanno finito con Next to me. Accidenti che versione. Ah già, dimenticavo: a me -ai tempi- non piaceva Next to me. Mah.
Scesi dal 2° anello chiamo un po' di Rane e di torinesi, ma tutto tace sul fronte cellulare. Però di lì a pochi minuti si palesano che è una meraviglia guardarli.
Le autostrade in Italia, o almeno nelle tre regioni attraversate, sono un cantiere continuo. Allucinante. Bello il fatto che da Torino fino in Liguria tutti gli autogrill fossero presi d'assalto. Alla stazione di servizio Bormida poi c'era solo un addetto. Ha in pratica chiuso il bar e comunque non ce la faceva a fare gli scontrini per tutti. Alla fine il nostro stoico autista è riuscito a prendere il caffè tanto agognato fin da poco dopo la partenza quando eravamo vicini a La Spezia.
Ho fatto un po' di foto. Al solito c'era gente brava al concerto, anche fotografi non professionisti; quindi se volete vedere belle foto andate da loro. Altrimenti, che tanto lo sapete che mi fate piacere, ci sono queste (tornate, che stasera ne ho caricate poche).

01 ottobre 2007

SF on tour: the So Lonely leg

Martedì, dopo la chiusura dello sportello alle 12,30, il vostro SF se ne partirà alla volta di Torino per assistere al concerto dei Police. No dico, i Police!
Forse mi verrà da farne un resoconto, visto anche che il 2 di ottobre è il compleanno di Sting. Magari c'è una fetta di torta per tutti, vai a sapere (no, io non ci penso a fare la sacher per Sting: aveva a chiedermela -e a darmi un biglietto omaggio! ;-P).
Ritorno in nottata. Sarà una bella mazzata, e bella è la parola importante.



30 settembre 2007

27 settembre 2007

a red Walk On

Domani mi vesto di rosso. La maglietta almeno ce l'ho. Se farà freddo come oggi allora ho pure il giacchetto rosso. Avrò anche i calzettoni rossi; i pantaloni però no non ce li ho (e nemmeno le mutande, ché le tradizioni di capodanno non hanno mai attecchito).
Insomma, un normale segno di solidarietà a livello mondiale per la Birmania. E visto che qui si è U2er, un segno speciale anche per Aung San Suu Kyi.

23 settembre 2007

il valore del silenzio

Spesso capita di non saper apprezzare fino in fondo il silenzio. Quasi come se le parole, i rumori o i suoni fossero sempre indispensabili per esprimersi, per comprendere, per vivere.
Però tante emozioni, tante sensazioni, tanti sorrisi, tanta tenerezza possono essere espressi anche rimanendo muti. Forse restare in silenzio e far parlare gli sguardi, le mani, il respiro è il miglior modo di dire ti amo a chi si vuole bene e anche per celebrare i momenti migliori della vita.
Chi ci riesce è un artista. Lui lo era senz'altro.



20 settembre 2007

colpi al cuore

Poco fa, curiosando sul televideo della Rai, mi sono imbattuto sulla vittoria in coppa Uefa dell'Empoli. Bene, son contento, mi sta simpatica questa squadra.
Distrattamente, guardando il tabellino della partita, leggo che all'84esimo tale Iacoponi è stato sostituito da Eder.
Éder?!?!?!
No, non si trattava di lui.

19 settembre 2007

farsi una domanda e darsi una risposta

Che ne pensa SF del Talk like a pirate day?
Mi pare un'emerita stronzata.
Ci può spiegare meglio?
Certo e grazie per la domanda. Qui si parla un linguaggio piratesco quotidianamente, a cui ogni tanto si intercala col vernacolo livornese. Mi pare quindi evidente che non c'è la novità dell'evento a suscitare neanche un misero interesse. Per il resto, visto che il livello di cialtronaggine di questo blog è elevato, perché ogni tanto non sfruttare l'occasione per elevarsi dalla bassa media blogosferica?
Eh già, perché SF, ce lo vuole confessare?
!!!
???
Scappa in cambusa o t'inalbero sul trinchetto!

18 settembre 2007

some maintenance is good

Ma insomma, tra twitter e aNobii, le mie novità internettiane dell'anno, ce ne fosse uno che vada bene e non si blocchi o sia in manutenzione quasi perenne. E anche per flickr, che finora non mi aveva mai tradito, ho iniziato a sperimentare qualche hiccup (che nome del kaiser da dare ad un malfunzionamento).
Che siano per davvero i problemi energetici futuri, accennati qualche mese fa, arrivati di già tra noi?
A tal proposito l'Italia sta aderendo a future sperimentazioni sul nucleare di quarta (?!) generazione. Meno male, così la nostra dipendenza dall'estero potrà continuare; stavo in pensiero.

15 settembre 2007

sfumare un sorriso

Oggi doveva essere il mio ultimo giorno di contratto. 11 giorni fa mi fu comunicato che non ci sarebbe stato un rinnovo. Perché non si possono permettere un'assunzione a tempo indeterminato, perché sono col bilancio in rosso, perché si parte dai contratti che tutelano meno chi lavora per risparmiare, come se fosse il costo del lavoro la voce peggiore ad incidere sul bilancio.
Tante e belle parole, come si suole fare in queste occasioni, sono state spese su di me dal nuovo amministratore anche se ha avuto meno di un mese per conoscerci tutti. E una semplice richiesta di una futura disponibilità per contratti a progetto che, un istante dopo aver realizzato cosa stava succedendo, ho dato rinunciando -ahimè a quei momenti- a un po' di banali sogni di vita tranquilla e dignitosa.
Dopo di ché ho passato qualche giorno durante i quali mi sono a mio modo estraniato dalla situazione, quasi che il pensare a come salutare al meglio le mie colleghe portando loro una torta ed una rosa per ciascuna fosse la vera priorità. E il pensiero del colore delle rose -di che colore devono essere le rose per un'occasione del genere?- ha alloggiato nella mia testa per tanto di quel tempo da diventare l'appiglio al quale aggrapparmi. Un modo per restare ancora un po' con la mente a quei cinque anni di pedalate controvento fin laggiù, in piena zona industriale. Al dove andare a propormi, creando il dovuto entusiasmo artefatto, ci potevo pensare dopo.
Poi è arrivato lunedì quando mi sento dire che il contratto sarà rinnovato, anche se per poco. In pratica il tentativo di trovare immediate soluzioni alla mia sostituzione con qualcuna delle mie colleghe non è andato a buon fine per cui ha pensato che tutto sommato un altro po' da dipendente ci posso restare. Addirittura non vuole disperdere quel patrimonio aziendale che la mia competenza rappresenta.
Un po' di confusione, un po' di stanchezza -visto che allo sportello siamo a pieno regime- hanno dato a tutte queste giornate un'atmosfera di ovattata apatia. Dopo tutti questi anni il mio timore di arrivare ad una situazione del genere si è palesato. Ho scoperto solo ora che era, almeno per la fase iniziale, sostenibile e questo a suo modo lo ho trovato confortante.
Non piace a nessuno però essere tirati e poi mollati a ripetizione; da parte mia so che non è salutare per il mio equilibrio. Ed è proprio qui che mantengo ancora i miei timori. Per ora la storia pare essere finita bene, eppure è come se mi fossi assottigliato ancor di più. Forse la prossima volta non occorrerà una bella folata di vento, forse basterà una brezza. Però a differenza da ora, che trovo soddisfacente il non essermi troppo abbattuto, mi riterrò fortunato se non mi accorgerò di essere stato soffiato via.