31 agosto 2006

What a wonderful world

L'amore di un'amica (che si chiama amicizia ma ogni tanto è meglio specificare col suo vero nome) per un'altra amica come si può tradurre in parole? A volte è difficile, pur essendo molto intenso il sentimento, a volte si traduce così, in modo simpaticamente e semplicemente sublime. Un brava ad AmicaN che celebra in un modo per me fantastico il compleanno della sua, e nostra, AmicaB.

30 agosto 2006

Concert for the babies (was ninetees)

Ieri sono stato per buona parte della giornata a pensare quale canzone dedicare a Francesco. Subito, o immediatamente dopo ad un evento speciale penso sempre ad una canzone, ad una musica che possa fare da colonna sonora, come se fosse questo il modo per fargli acquistare ancora più importanza. Non riuscivo a trovare nulla. Oggi ho compreso perché.
Non di una canzone c'era bisogno. Me ne sono accorto quando sono andato a cercare tra i miei cd, cassette e files. Un concerto intero, ecco cosa poteva andare. Da vivere per l'intera durata, da vivere prima e dopo, quasi fossimo lì presenti, con attesa iniziale e impressioni finali che ti fanno scorrere adrenalina, che dà sì enorme stanchezza ma ancor più determinazione. Ho scelto un concerto particolare, di svolta. Un concerto, questo il motivo principale della scelta, per guardare al futuro.
U2 -
Concert for the ninetees - The Point Depot, 31 dicembre 1989 Dublin.
Io ero a casa da solo quella notte di capodanno, ma c'era pur sempre la radio. Perché quando Bono arriva sul palco e dice: Here she comes, the future. Happy Christmas, and Happy New Year's to all. It's 1990. Forget all the past. We're gonna celebrate the future... where the streets have no name allora un U2er capisce al volo che ascolterà qualcosa di speciale e non sarà più solo. Gli anni '80 finivano, un bisogno di speranza perché il decennio futuro fosse migliore.
Non il concerto migliore di quella fantastica settimana al Point Depot, eppure
un concerto dove le canzoni vivevano e non rappresentavano (cit. TUF sister). Occasione d'oro per una dedica speciale ai due babies di casa Sacher.

29 agosto 2006

Zio al quadrato

E così stanotte è nato il secondo nipote. Se finora al richiamo "zio Andrea?" rispondevo automaticamente "nipote Gabrieleeeee", tra un po' dovrò stare attento perché arriverà anche il richiamo "tio Andea?" e dovrò rispondere "nipote Francescoooo". Applausi, baci e abbracci.

27 agosto 2006

domande da blog

Ho visto questa cosa da Anellidifumo e ci sono ricaduto. Ricadeteci anche voi tanto, a parte la depressione da rientro vacanze, non avete mica da pensare a molto in questo periodo.

- Parli ancora con la persona a cui hai dato il tuo primo bacio?
No, persa di vista da quando mi lasciò.

- Che musica sentivi quando facevi le elementari?
Le canzoni dello Zecchino d'Oro. Ma poi iniziò la passione per la disco anni 70, e non è ancora finita.

- Sei contro i matrimoni tra persone dello stesso sesso?
Se qualcuno me lo domandasse veramente penserei che è un idiota. E poi non capisco perché per chiedere l'opinione su qualcosa si tende a porre la questione al contrario? Sei contro a...? Un bel: sei favorevole a...? mai?

- Sei triste in questo momento?
Ho dei ritmi più rallentati del solito che mi permettono di godermi ben poco questo periodo. L'attività sportellare mi sta piacendo ma è estremamente stancante per me.

- La maggior parte degli amici che hai ora sono vecchi o nuovi?
Relativamente nuovi, insomma di qualche anno. Con la fantastica eccezione di Francesco, da 16 anni il mio punto di riferimento per tutti i miei momenti brutti e belli. Lui è sempre lì, e io gli voglio un bene dell'anima.

- Possiedi mobili di Ikea?
No..

- Hai mai fatto qualcosa di vendicativo nei confronti di qualche collega?
Raramente, e in maniera puerile. Non so vendicarmi come dovrei.

- Sei mai stato in terapia?
No. A meno di non includere l'autoterapia: dalla nascita.

- Hai mai giocato al gioco della bottiglia?
Raramente, e la bottiglia mi ha sempre ignorato, con mia gioia devo dire.

- Ti è mai piaciuto qualcuno senza che tu glielo abbia detto?
O madonna, sì. Ho infranto questa regola solo due volte, ma ne è valsa la pena nonostante siano state delle belle musate nel muro. Tutto questo significa che sono stato solo con chi si è dichiarato a me.

- Sei mai stato in campeggio?
Sì, e di quelli veri: i fantastici campi di geologia. Allo stato brado. Che bello.

- Hai mai avuto una cotta per un amico di tuo fratello/sorella?
Assolutamente sì.

- Sei mai stato in una spiaggia per nudisti?
Preciso che a Livorno ci sono molti più scogli di spiagge. Quindi dico sì, sulla scogliera. Però solo perché imboccammo il sentiero sbagliato. E poi, visto che sono “vergognoso", mi tenni il costume, siamo mica matti?

- Hai mai mentito ai tuoi genitori?
Sì, ma ho smesso presto. Non so mentire e, soprattutto mia madre, capiva da come aprivo bocca se stessi dicendo la verità... troppa fatica, rinunciai. Acquisii serietà, ma solo per pigrizia.

- Hai mai avuto un taglio di capelli così brutto da dover indossare il cappello per un mese di fila?
Tutte le volte che mi faccio tuttora tagliare i capelli da mio padre con la macchinetta. Ogni volta mi viene il sospetto che ci veda sempre meno, ma torno sempre a casa sua. Nonostante le castratine però non copro nulla.

- Qual è l'ultima volta che hai dormito per più di 12 ore?
Mi ricordo solo che il ferragosto del '93 (troppo lunga a spiegare, e l'aneddoto non è poi questo granché) dormii per esatte 17 ore e 30'!

- Dov'eri il Capodanno del 2006?
A casa dei miei, con un po' di cugini e cugine preferite. Grande cenone. Non poteva essere altrimenti: grandi cuoche loro, grande pasticcere pasticcione io.

- Da dove hai preso l'idea per il tuo nickname?
L'ho scritto qui sopra. Comunque: Sacher dalla torta, Fire dagli U2. Dolci e U2, la mia sintesi di vita.

- Hai mai pianto per la morte di una celebrità?
Non so se manco di rispetto a inserirlo tra le celebrità, ma io ho pianto per la morte solo di una persona che non fosse mia familiare o amica: Enrico Berlinguer.

- Di che colore è la biancheria che hai addosso?
Bianca.

- Indossi sempre il reggiseno?
Ora che ci penso non l'ho mai indossato neanche per scherzo.

- Cos'hai fatto stamattina?
Mi sono appena alzato. Scrivo di ieri va: mi sono alzato un po' più tardi del solito, ho fatto colazione e la lista della spesa. E, dopo una capatina su internet, sono andato alla coop verso l'ora di pranzo: che bellezza fare la spesa quando non c'è nessuno.

- Cosa ha posto fine alle tue ultime amicizie?
Nella maggior parte dei casi il disinteresse insorto. Se il rapporto che si instaura e le opportunità che arrivano lo permettono, investo molto sull'amicizia. E prima o poi è lecito, secondo me, chiedere un uguale investimento, in termini di tempo e a volte di sacrifici. Le amicizie in cui solo uno va, chiama e fa forse non sono neanche tali, comunque arrivano tutte inevitabilmente alla fine.

- Hai mai spiato qualcuno per cui avevi una cotta?
Sinceramente sì, fino a quando non ho fatto mente locale e mi son detto: che cazzo sto facendo?

- Qual è stato l'ultimo concerto a cui sei andato?
Oddio, realizzo ora che è dal 23 luglio 2005 - U2 allo stadio Olimpico a Roma - che non vado ad un concerto, quando meno uno a pagamento.

- Qual è stato l'ultimo programma che hai visto in Televisione?
Tg3 regionale.

- Cosa ti ferisce?
Tante cose: la violenza che c'è in alcune persone, l'arroganza, l'ipocrisia, la cattiveria nell'infrangere un sogno.

- Prendi medicine?
Raramente, perché quando ricado nella nevralgia ne vado in overdose.

- Che maglietta hai addosso?
Questa qui.

- Qual è il tuo negozio preferito?
Questo qui. Ci sono stato proprio ieri pomeriggio a fare il mio solito acquisto per la mia biblioteca gaia, di un autore che tra l'altro ho citato nel post.

- Qualcuno che non vedi da un po' e che ti manca?
Tutti quelli coi quali sto bene, anche dopo un minuto che ci siamo salutati. Ora come ora sarebbe il mio amico ing. P, e F ovviamente ma lui non fa testo.

- Ti importa cosa pensano le persone di te?
Sì, tranne quelle che detesto. Poche ma esistono. Le uniche che non riuscirebbero mai a ferirmi.

- Usi un PC o un Mac?
Pc.

- Usi il mouse o la tavoletta grafica?
Mouse tutta la vita.

- Qualche sito dove vai ogni giorno?
Flickr da un paio di mesi a questa parte. I blog delle blogstars che ho linkato.

- Sei un esperto di computer?
No, sono un bravo utilizzatore di computer.

- Che tipo di carne preferisci mangiare?
Manzo e maiale: fiorentina, tagliata e filetto in crosta per tutta la vita. Però la carne di pesce azzurro quasi quasi... diobono, ora mi viene voglia di cucinare: chi viene?

- Quale scarpa infili per prima?
La sinistra, suppongo per un'istintiva scelta politica.

- Parlando di scarpe, ne hai mai tirata una a qualcuno?
Sì certo, ma per gioco. Al lavoro no, anche se credo siano le uniche cose che non ci siamo ancora tirati addosso con le mie colleghe (quelle simpatiche).

- Quali gioielli indossi 24 ore su 24?
Mai portati.

- Hai dei cereali in casa?
No.

- Hai mai molestato sessualmente qualcuno?
Mi venne il sospetto che alcune mie avances fossero state prese come molestie.

- Sei mai stato molestato?
Sì.

- Hai mai visto la/il tua/o migliore amica/o nuda/o?
No, e sinceramente la cosa mi disturba che non sia ancora successa, ecco.

- Cosa ami fare nel tempo libero se rimani a casa?
Internet, musica, dvd. Cucino raramente per me, quasi sempre per altri. Saltuariamente pulisco casa. Circa 7-8 volte l'anno addirittura stiro. Troppe dite? Più del sesso, di sicuro.

26 agosto 2006

i consigli cioccolatieri #10

La cioccolateria inglese sta passando l'esame.
Questo potrebbe essere il sottotitolo del post. Non a pieni voti, ma certamente la segnalazione è meritata. Ho degustato per voi alcune cosine della casa cioccolatiera Thorntons che, tra l'altro, si è impegnata a non usare per la produzione di cioccolato i grassi vegetali idrogenati, causa del decadimento qualitativo del cibo di persone come noi (Dei, appunto).
Thorntons Classics: prendeteli, annusateli, gustateli, centellinateli. Difficile resistere alle splendide forme. Veramente una surprise. Per ora casso solo quello alla crema di limone, fatta male, troppo grassa - o sono io che sono stato abituato bene qui in Italia?
Thorntons Almond Marzipan: marzapane buono, certo non paragonabile a quello italiano e siciliano in particolare, è però da segnalare comunque. L'involucro di cioccolato fondente è squisito per cui la combinazione è eccellente. Tra l'altro avevo inavvertitamente acquistato una confezione che scadeva dopo 2 settimane: quasi come se fossero stati prodotti ieri.
Thorntons Ginger: nonostante il cioccolato scuro ottimo è proprio il ginger che non mi piace. Non lo avevo mai assaggiato. Capisco che la combinazione tra i due sapori può starci, ma è proprio il retrogusto di ginger che rimane in bocca che non riesco a sopportare troppo.
Thorntons Mint Selection: ho commesso un solo errore, assaggiarla quando le temperature erano troppo alte. Per una Mint Selection del genere vale la pena andare in England il giorno del terror plot e ritornare a casa subendo qualsiasi perquisizione.
Siccome non posso mangiarmelo tutto in una volta, per la ben nota intolleranza devastatrice, il restante cioccolato sarà recensito in un successivo post. Risintonizzatevi.

come talk to me

Sto cambiando abitudini di navigatore. Come ogni tanto mi succede, cerco in rete alternative al mio girovagare. Finora non sono mai stato deluso, ma d'altronde internet è talmente vasta che si può trovare da infinite parti qualcosa di interessante.
Da qualche settimana ho cominciato visite sempre più frequenti e persistenti su Flickr. Quello che trovo quasi ogni giorno è un mondo bello. Flickr, e anche gli altri siti di storage e condivisione d'immagini, sono zone dove è raffigurata la felicità e la bellezza. Non che siano assenti raffigurazioni contrarie, solo che è molto più frequente che una persona pubblichi foto di momenti lieti, di viaggi, di begli attimi fuggenti che il proprio sentire suggerisce di condividere, anche con sconosciuti. Flickr mi affascina per questa sua parvenza di isola felice; parziale raffigurazione del mondo quotidianamente anelato ma meno spesso raggiunto.
Ma non solo per questo ho iniziato a trascorrerci delle ore. Alcune persone pubblicano foto che sono delle vere e proprie opere d'arte. Certe immagini perdono il semplice significato di raffigurazione per comunicare sensazioni molto potenti. A volte il soggetto in sé, ma più spesso la luce, i colori creano effetti che calamitano lo sguardo. L'immagine è un mezzo di comunicazione molto potente che alcuni sanno usare alla perfezione, riuscendo a parlare al resto del mondo e a condividere sensazioni, grazie ad un semplice click.
Metto questo link a quelle che per ora sto considerando essere le mie preferite, cioè quelle che dopo avermi magnetizzato lo sguardo hanno anche saputo stimolare forti emozioni. Nonostante esse siano solo una goccia nel mare di Flickr, sono contento di averle trovate. E questo incoraggia a continuare ancora a navigare per scoprire altre bellezze sconosciute di questo mondo. Per cercare immagini che possano parlare, che mi parlino, quasi che fosse Peter Gabriel:
"Won't you please talk to me
If you'd just talk to me
Unblock this misery
If you'd only talk to me"

23 agosto 2006

a proposito di foto e dei loro links

Colgo l'occasione per ringraziare la Divina Mae* per quel post sul disconoscimento degli amici: da oggi le tre foto sono le più viste sul mio profilo di Flickr.
Ma sì vai, esageriamo: grazie anche ai tre protagonisti dei riti pagani. Pagherò un caffè prima o poi.
A margine, ma nemmeno più di tanto, ricordo che la TUF sister sta pubblicando a ritmi da contagocce per bradipi delle SUCH A LOVELY PICTURES provenienti da The Hampshire Connection Experience.
Già quelle quattro foto da sole valgono come tutte le mie 210 insieme... ma insomma, tanto questo lo scrivo piccino, mica ci leggete qui, vero?

22 agosto 2006

tormentoni e frasi storiche vacanziere

I miei sono stati:
- such a lovely place;
- such a lovely flowers;
- such a beautiful place;
- such a beautiful (something);
- quasi quasi faccio una foto;
- ma anche no (by Brain);
- what a lovely place (by LaRagazzaBlu - sì era lei che incoraggiava con variazioni sul tema);
- mi devo lavare i denti (by Brain);
- potete andare a (by Highlander);
- volete venire a casa? (by Highlander);
- ti ho detto che ci sentiamo stasera (by Brain);
- come preferite (by Highlander);
- ci vuole coraggio a darmi del cioccolato al latte;
- t'assistema!
Mi preoccupo un po' perché non mi ricordo nulla di particolarmente meritevole di menzione che lo scuteraro abbia pronunciato, possibile?
E dalle vostre vacanze è venuto fuori qualcosa di interessante?
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aggiornamento
Mi sono ricordato queste, che potrebbero bastare per un anno intero:
- e chi è Lanois? (by #6);
- viene dopo l'and (by #6).
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aggiornamento 2
- ma 'e sarcicce? (by #6).
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aggiornamento 3
- su, su (by Highlander - rivolto agli inebetiti automobilisti inglesi).

20 agosto 2006

la sindrome della Val Gardena

Quando ancora erano vivi, i miei nonni trentini usavano una bella espressione per intendere che uno stesse volendo una qualsiasi cosa solo come intendeva lui: "vattela a far fare in Val Gardena" (i cui falegnami erano famosi proprio per fare su misura qualsiasi cosa).
Sembra che anche per scegliersi una persona come compagna/o ormai le vittime della sindrome della Val Gardena stiano aumentando a dismisura. Perché uno deve essere di quel colore, di quell'altezza, con quegli occhi, fatto in quel modo e poi spiritoso, simpatico e alla mano in ogni momento, in ogni occasione - come se una persona generalmente spiritosa non abbia le sue giornate storte e i suoi momenti di sfogo.
Per chi frequenta, o ha frequentato, delle chat sa di cosa sto parlando perché la sindrome ha colpito lì già da molti anni. Si aggiungono, com'era ovvio aspettarsi, alla lista dei requisiti da rispettare anche quelli sessuali, se chiaramente la chat è quella giusta - tutte, solo che alcune sono esplicite, altre ipocrite. Per cui non vai bene se hai certe preferenze piuttosto di altre.
Ma quale sia il mezzo col quale si viene in contatto con l'altro è il fine dichiarato che rende ammissibili certe richieste o no. Perché se l'incontro per una botta e via potrebbe presupporre il rispetto in via preliminare dei requisiti fisici e sessuali (quelli filosofici chissà perché ma non li richiede quasi nessuno) per potersi soddisfare al meglio, per incontri invece finalizzati a ben altro di più coinvolgente, con reciproche affermazioni di serietà e rispetto, allora no, non è possibile a mio modo di vedere che ci siano dei sintomi della sindrome che vengano a mettersi in mezzo. Eppure sembra quasi che il rispetto dei requisiti diventi ancor più pressante. Per cui possono venire fuori situazioni al limite del grottesco, con persone che se ne escono con un: ma io preferisco quelli muscolosi - ma perché le altre volte che ci siamo incontrati non ti eri accorto che ero magro? - oppure con un: voglio un ragazzo che stia nella mia città per poterlo raggiungere tutte le volte che voglio - ah perché finora pensavi che Livorno fosse solo un quartiere periferico della tua città? - Il massimo si raggiunge sulla, presunta, intesa sessuale. Perché se ognuno ha le sue preferenze è vero anche che in una relazione, seppure agli inizi, viene naturale pensare anche all'altro e non solo a sé stessi. Per cui richieste da chat (o così o niente) non hanno ragione di esistere. E però si può venire letteralmente scartati in base a supposte preferenze che contrastano coi desideri dell'altro. Il presunto ideale, che rispettava così tanti requisiti ma non completamente quello sessuale, ecco che diventa uno scarto. Così facendo viene gettata al vento anche l'idea di persona perché si dimostra che si era alla ricerca di un personaggio già costruito, o da poter costruire a seconda dei desideri; quasi come volere amare un altro al posto nostro e poi doversi prendere le colpe delle altrui fantasticherie.
Un desiderio di amare che si scontra con una sindrome potente, la scarsa capacità di accettarsi e di accettare l'altro solo per quello che è.

curiosando

Provate a leggere questo post. Sarà anche roba datata ma è fantastica. Trovato sul blog di Festen.

crociera?

Basta allontanarsi per qualche giorno e poi si recuperano queste notizie con difficoltà. Poco male, visto che comunque si realizzerà tra un anno. E poi sarà sempre possibile, tante volte continuassi a rompere con tormentoni vari alla sach-e-lovli-pleis, impacchettarmi e imbarcarmi insieme a loro. Mi sa che, eccezionalmente, non protesterei.

18 agosto 2006

Windy heart & soul

Quello che mi ha spiazzato nel viaggio in Inghilterra è stata l'escursione fatta all'Old Harry. Ho trovato un luogo dell'anima finora sconosciuto. Forse da visitare in un altro momento dell'anno, quando ci sarà meno gente.
Vento, tanto vento. Le nuvole si rincorrevano, col sole che faceva capolino. E le scogliere... che altezza! Già mi parevano alte dal primo punto di osservazione ma poi siamo andati in tratti dove l'altezza in pratica raddoppiava. E quei campi del foreland aperti sul mare... che bellezza. Ancora vento, che spazzava via tutti i rumori, tranne quelli dei pensieri che invece si affollavano sempre più fitti. Ecco qual è stato l'elemento scatenante per far dire che l'Old Harry è anima allo stato puro.
Dell'altro luogo dell'anima invece ne ero a conoscenza, eccome. Avevo però immaginato Stonehenge immersa in una piana solitaria. Me la sono ritrovata in mezzo al traffico. Entro qualche anno le due strade spariranno sotto a due tunnel ma lo sconcerto ha prevalso nella prima reazione.
Su tutte, queste sono le foto che preferisco di questi due luoghi. Per Stonehenge e per Old Harry. Foto solitaria la prima, eppure scattata con persone vicine. Foto di persone la seconda, anche se dirette distanti da me. Desiderio di umanità e desiderio di intimità, una sensazione indescrivibile per me con le parole. In entrambe le occasioni ho impiegato molto a trovarla. In entrambe le occasioni è arrivata quando eravamo avviati verso il ritorno. Quando il vento teso ha cominciato a farmi effetto, ché sono di un vento diverso eppure è stato lo stesso potente. Attimi di pensieri lievi, di pace interiore, di intima forza. Istanti da poter condividere solo con queste foto. Non un sorriso evidente, non un dolce bacio hanno sottolineato questi istanti: solo un impercettibile divenire migliore della propria esistenza rende impagabile essere stato in questi luoghi.

del pitorescow e del sach e lovli pleis

Lo ammetto: ho rotto qualsiasi parte anatomica a tutti i partepanti all'Hamphire Connection coi tormentoni del "such a lovely place" e del "pitorescow". Soprattutto quando c'erano fiori in giro... e ce ne erano dappertutto. Ma erano anche dei bei tocchi di colore ad una atmosfera (climatica e basta) a tratti nuvolosa, saltuariamente plumbea. Trovavo quindi giusto sottolineare quei momenti, e poi ogni tanto venivo pure incoraggiato, ad es. a variare con "what a beautiful place" e similitudini varie.
C'è chi dice che potrebbe uccidere; io, invece di preoccuparmi, noto che forse Londra si potrebbe abbreviare con LND e non con LDN, e che Southampton in autostrada era abbreviato con So'mpton e non con S'hampton. Va da sé che potrei trasformare il futuro omicida in un serial killer. Ma avrei pur sempre i chiropratici dalla mia parte.
Questo è l'ultimo post del viaggio. Hoping you had some fun, my beloved readers. L'intera serie dei post è dedicata ai bellissimi partecipanti all'Hampshire Connection. Il prossimo invece lo dedicherò a me stesso.

17 agosto 2006

Such a lovely place (& churches of war)

Such a lovely place. Winchester, mon amour. Il posto per gente come noi. Vicina a Southampton quanto basta. Pioggia che fa tanto british. Il Caffè Nero, colazione sopraffina con un muffin buonissimo e un espresso macchiato ordinato con l'apposita intenzione di vedere se la commessa si accorgeva della perfetta pronuncia italiana... 'sta stronza non si è nemmeno commossa! Bella gente dentro, compreso un bell'uomo vicino a noi, perché si sa, Winchester è per questo tipo di gente e pure per quella danarosa. E però ci starei molto volentieri. E poi si vuole mettere andare alla Tavola Rotonda di Re Artù, addirittura preceduti dal più bel ragazzo inglese della vacanza? Che soddisfazioni!
Non parlo invece di quella specie di conglomerato denominato Windsor. Che delusione! A parte che nessuno era lì per riceverci (cialtroni), ma la cosa entusiasmante erano gli aerei che, con cadenza di 1 minuto circa (e il traffico era ridotto), andavano ad atterrare al vicino aeroporto di Heathrow. No, decisamente un posto da perdere. Sul ritorno abbiamo recuperato un po' con la vista di Ascot. Ma anche lì nessuno ad accoglierci (aricialtroni).
Such a churches of war. Abbastanza sconcertante che per meritarsi un ricordo nelle chiese inglesi bisogna aver ammazzato qualcuno. Sono così sia la cattedrale di Salisbury che quella di Winchester. Circa il 90% delle persone citate nelle lapidi, nelle targhe e cose simili sono morte in guerra. Ha fatto eccezione l'abbazia di Bath. Ma mi sa che è un caso isolato.

Such a lovely pubs (& cialtrons)

Such a lovely cialtrons. La cialtronaggine inglese si esprime soprattutto sulle strade, sia da parte di chi guida ma anche da parte dei pedoni (rispettassero i semafori!). Si è espressa pure sul lungomare di Swanage con le famigliole intente a mangiarsi dalle 18 in poi il fish & chips seduti sulle panchine e le mani tutte unte. Si esprime anche nei pub, quando la cucina chiude a orari da galline: il Cowherds ha la cucina che chiude alle 22 il sabato sera, la domenica alle 21,30. La prima volta c'è andata male per un quarto d'ora, la seconda c'è andata bene ma sempre per lo stesso tempo.
Such a lovely pubs. Abbiamo fatto un giro per i pub. Notevole, oserei dire. Dall'Ox Row Inn di Salisbury, pochi piatti nel menu in effetti (ma questo è un classico) col plowman's e una kronenburg, al (credo) Bankes Arms Hotel & County Inn di Studland col fresh salmon (e appresso una quantità infinita di default vari - le immancabili chips, verdurine, ecc...) e una fossil, al The Crispin di Winkfield con la cosa migliore mai mangiata, il sunday roast e una guinness, al già citato Cowherds con un tradizionale fish & chips e una birra lager, al The New Inn di Bath con un fantastico gammon e una guinness, e per finire al bellissimo The Fox & Hounds di Bursledon con un beef... (un nome lunghissimo per un piatto buonissimo) e l'ormai classica guinness.
Nei pub sono tutti gentili, addirittura ho incontrato inglesi che si sforzavano per farsi capire meglio, e parlavano pure bene (= li capivo abbastanza da tornare al tavolo senza mani vuote). SF dichiara ufficialmente che pure in Inghilterra si può mangiare bene e nemmeno spendere molto (vedi il sunday roast).

Such a lovely trains & rivers

Such a lovely trains. Vai a sapere che i treni inglesi oltre che puntuali sono costituiti da una, due, tre carrozze al massimo (con l'eccezione per i treni diretti a Londra). Sarà forse per questo che il controllore passa quasi ad ogni fermata. Alla fine si ricorda per forza di te, magari ci si diventa amici, vai a sapere. Nelle stazioni di medie dimensioni, Southampton e Bath, non vai sui binari se non hai il biglietto e neppure esci dalla stazione quando arrivi con un treno se non ridai il biglietto. A Salisbury invece sì, siamo usciti col nostro bel bigliettino, l'unico rimastoci in mano. Dei due viaggi fatti rimane indelebile il ricordo dei boschi del sud dell'Inghilterra che ricordano tanto quelli di casa, degli sconti che ci hanno fatto con nostra somma sorpresa (Highlander ci diceva i prezzi interi... ma era solo questione di marketing turistico ;-P), del bellissimo ragazzo seduto con noi sul treno per Bath e di quello che, sempre a Bath mentre si scendeva, è montato (di sicuro è andato a sedersi accanto a quell'altro: voglio risalire sul treno!!!).
Such a lovely rivers. Vai a Salisbury e trovi il fiume Avon. Sarà quello di Stratford? Che bello, risaliamolo e andiamo a trovare William. Il dubbio però ci assale. La cartina dimostrerà che non è quello. Una passeggiata risparmiata.
Passi da Bournemouth e trovi un ponte sull'Avon. Ancora?!?
Vai a Windsor e trovi un fiume: sarà mica.... ma no, è il Thames!! Ah, meno male.
Vai a Bath e trovi l'Avon con pure i battelli per le escursioni. Sì, stavolta è quello. Però a Stratford no, mettiamoci sulla panchina... ah, bene!
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aggiornamento del 18.8.06
Purtroppo nemmeno a Bath scorre l'Avon di Stratford, prego controllare sulla cartina. A discapito del refuso geografico, questo aumenta ancora di più il significato pregnante della seguente domanda: ma in england quanti Avon ci sono?!?!?

Such a lovely plans

Allora per sabato potremo andare all'Isola di Wight. "L'isola di uaiit... e per noiiii l'isola di chiii... ha negli occhi il bluu... della gioventùùù... di chi canta, hipppi hippippiii" Sì, proprio quella. Però c'è da prenotare il ferry. Quindi bisogna prima noleggiare l'auto. Il volontario lo abbiamo. Alla fine i posti sono tutti prenotati. Unica speranza che qualcuno rinunci. Piano A: presentasi alle 10 al pier a Southampton. Niente da fare. Piano B: proviamo al ferry di Lymington. Solo 127 sterline a macchina?!?! Annatevene affanculo. Piano C: ci sarebbe la Purbeck Peninsula, dove c'è l'Old Harry che in pratica è il corrispondente occidentale de The Needles, le scogliere dell'Isola di Wight. Fantastico, andiamo! Un host così c'è da augurarselo sempre.
Certo, abita nelle zone da Elderly people, che fa tanto babbions (com'è che aveva detto Keri? biddy?). Ma vuoi star lì a spaccare il capello in quattro? E poi si dormiva che era una bellezza. Senza considerare che in Inghilterra le biddy people sono attive fino a che non schiattano... vedi chi ci ha fatto i controlli alla partenza, non ce ne era uno sotto i 60, e a me il babbione brutto ha pure fatto una perquisizione accurata che neanche allo stadio qui da noi quando c'è Livorno - pisamerda.

Such a lovely & perfect host

Come arrivare in England il giorno del Terror plot? Semplice, è bastato presentarsi e tutte le porte si sono aperte... avevamo certe facce che si sono spaventati. Ma, a parte la fase preliminare alla partenza, in realtà problemi non ce ne sono stati. Pure in orario eravamo. Per cui questo sarà un post della serie "such a lovely post", tanto per citare un attimo il tormentone della vacanza.
L'equazione beautiful people = beautiful holiday è vera. Se si ha a disposizione anche un host come Highlander, è ancora più vera. Ti viene a prendere, ti accompagna, ti telefona, ti esseemmeessa, ti consiglia, ti fa mangiare, ti fa bere, ti fa compagnia... che si vuole di più?
Il resoconto cercherò di farlo presto, oggi ho impiegato molto tempo a caricare le foto su flickr. Durante i 5 giorni ho fatto ben 224 foto (più una cancellata inavvertitamente). Ne ho esclusa qualcuna e ne sono rimaste solo 210. La prossima volta andrò in giro con una compagnia di giapponesi, ne ho acquisito il diritto. Visto che sono molte, linko alcuni punti del set di foto a seconda delle giornate e dei luoghi visitati.
Ad esempio quelle di Salisbury, la nostra prima escursione, partono da qui.
Quelle di Winchester, luogo preferito dalla spedizione di U2ers, partono da qui.
Quelle di Windsor, posto inizialmente ambito dal sottoscritto, partono da qui.
Quelle di Bath, meta che non era affatto in programma, partono da qui.
Ma quelle da me preferite sono quelle di Stonehenge e dell'Old Harry. Perché sono luoghi dell'anima, e il loro fascino rimane dentro nella pelle.
Quelle di Stonehenge, posto dell'anima storico, partono da qui.
Quelle di Old Harry, posto dell'anima di cui finora non ero a conoscenza, partono da qui.
Per chi invece si vuole dilettare nel curiosare, l'intero set ha questo link.
Perché non ho suddiviso le foto in più set? Ma perché esso rappresenta il ricordo visivo dell'Hampshire Connection, viaggio fatto con belle persone e per questo da ricordare/rivedere per intero.

08 agosto 2006

SF on tour - The Hampshire Connection

Richiamando parzialmente nel titolo una pietra miliare dei bootleg u2idici anni '80 annuncio che me ne vo in quella contea. Solo per pochi giorni. Ma è già tanto. Premesse ottime. Compagnia splendida. Speranza in tante e belle foto, divertimento, relax e humor (toscano, non inglese - anche se un po' si assomigliano, eccetto le parolacce, obviously).
Per l'occasione di vedere nuovamente dopo anni il qui presente SacherFire all'estero, Schengen sarà abolito (anche se mi pare non sia valido per il Regno Unito) e verranno ristabilite perquisizioni personali accuratissime fatte eccezionalmente da donne energumene, non sia mai di avere pensieri impuri con dei bei bobbies.
L'armata brancaleone, che sbarcata all'estero acquisirà immediatamente il nome dal titolo del post - Hampshire Connection appunto, si ritroverà con perfetta sincronia nell'aeroporto principale toscano (ora come ora mi sfugge il nome del comune, boh) il giorno 10 ad un orario oscillante tra le 15 e le 16,30 tendenti alle 17 . Per un inizio di viaggio organizzato non c'è male. Chissà per le escursioni in loco...

07 agosto 2006

ospiti gracidanti

Si viene.
Ok, allora prenoto.
E quelli ti vanno a pensare che li inviti e poi che li porti a mangiare fuori.
Si presentano in casa e quando vedono i preparativi per la cena si mettono a totterare... ghiozzi.
Ora che ci penso, ghiozzo anch'io. Non ho fatto foto della cena. Però l'ho mangiata, buona.
Le foto invece sono state fatte dopo a Effetto Venezia. Purtroppo le batterie erano scariche e mi hanno salutato quasi subito. Si vede doveva andare così. Ma tanto il quartiere Venezia è sempre lì, non si muove.

06 agosto 2006

feed o fid

Nonostante un gradevole calo delle temperature, che permette addirittura di dormire la notte col lenzuolo, mi sa che siamo sempre al di sopra del range di temperature utile ad un buon funzionamento della rete. Non si spiegherebbe altrimenti perché il feedreader (o fidrider) non me ne legga neanche uno e invece, andando direttamente sui links, sto ripetutamente verificando che la blogsfera è ancora attiva, anche se meno del solito come è lecito attendersi ad inizio agosto.
Mo' mi metterò a stirare (cosa che ogni volta che faccio segnalo sempre)... più tardi a preparare cena per dei bischeri in trasferta.

03 agosto 2006

deja vu materni

Mamma, ad agosto vado qualche giorno con altri U2ers a Southampton e dintorni.
E chi sono?
Ma quelli del gruppo di fans degli U2.
Ah ok. E dov'è che vai?
A Southampton, nel sud dell'Inghilterra.
Ah! Dove? A Sankt Anton?
Ma noooo, Sankt Anton è in Austria, Southampton.
Eh, appunto, Sankt Anton!

Ahhhhhhh!!!!! Mi ha ricordato tanto questo dialogo.

02 agosto 2006

il mondo è bello perché è vario / 2

In poco meno di due settimane di esperienza di lavoro allo sportello sto incontrando più tipologie di madri: una già descritta alla puntata n° 1, altre incontrate per la prima volta oggi.
La mamma "cosa ha detto di fare a mio figlio?!". Sì perché ci sono tante future matricole che vengono da sole a prendere informazioni, epperò può capitare che dopo un po' tornino col genitore che ne vuole sapere di più. Finora avevano avuto un approccio come alla puntata n° 1 ma oggi, dopo un'oretta dalla visita in solitario del figlio, è arrivata la madre abbastanza accalorata; il figlio dietro un po' sull'incazzato (con la madre, non con me). In queste situazioni a questo punto me ne uscirei con un: con la mia professionalità... bla bla bla. Non potendo però vantare nessun tipo di professionalità dopo soli 10 giorni dico: col mio savoir faire in tre balletti ho convinto anche la madre che il consiglio dato era la cosa migliore da fare, e si è acquietata. E il figlio dietro con la faccia da: te lo avevo detto!
Una terza tipologia di madre è quella "son qui al posto di mia figlia" (senza nessun'altra indicazione verbale). Per cosa signora? Per l'Onu! Come? Sì certo per l'Onu. Ehm... e l'univ. di Pisa come può essere utile? Beh, serve un certificato di laurea, no? Ah ok (fa lo sportellista mentre si riprende subitaneamente da un attacco di panico - i caschi blu - le missioni di peace making o di peace keeping - i veti al consiglio di sicurezza), procedo subito.
Oggi è stata la giornata delle babbione. Donne dai 50 anni in su, con carriere interrotte da decenni, che volevano riprendere. Addirittura una che aveva già interrotto una prima volta, ripreso, interrotto una seconda volta e ora vuole riprendere ancora... ma è sicura signora? Certo. Queste sono le centigliaia di euro da pagare!
Ci sono poi quelli che, non contenti di una laurea, di un dottorato e di un master, vogliono iscriversi ad un'altra specialistica facendo valere tutti i titoli conseguiti. Ok, ma andarsene a lavorare?
Umanità varia. Inizia a piacermi. Si vede che questo lato di zelig-sacherfire ha trovato qualche soddisfazione.

01 agosto 2006

canzone del mese - luglio 2006

Fino a circa 10 giorni fa non avrei saputo cosa scegliere. Ora, dopo questi ultimi giorni di ascolti ininterrotti, non ho dubbi: Staralfur dei Sigur Ros.
Il sogno, l'idea di terre lontane spazzate dal vento. In questo caldo mese di luglio passato insieme alla voce di Jónsi.
blá nótt yfir himininn
blá nótt yfir mér
horf-inn út um gluggann
minn með hendur
faldar undir kinn
hugsum daginn minn
í dag og í gær
blá náttfötin klæða mig í
beint upp í rúm
breiði mjúku sængina
loka augunum
ég fel hausinn minn undir sæng
starir á mig lítill álfur
hleypur að mér en hreyfist ekki
úr stað – sjálfur
starálfur
opna augun
stírurnar úr
teygi mig og tel (hvort ég sé ekki)
kominn aftur og alltalltílæ
samt vantar eitthvað
eins og alla vegginna