12 settembre 2005

Pacs

Per un’altra, ennesima, volta il tema è affrontato con polemiche; al solito artificiose, costruite ad arte in modo tale da non poter intavolare una discussione franca ma solo alzare polveroni per far capire il meno possibile a chi non è direttamente interessato, presentare l’estensione di un diritto a una minoranza come se minasse i diritti già acquisiti dalla maggioranza. Perché la famiglia è messa in discussione!!! Ma quando mai? Se sarà riconosciuta la mia (futura) famiglia, a voi etero sposati vi verranno tolti dei diritti? Fatemi capire. Dov’è questo minare dalle fondamenta l’istituzione familiare?
La dichiarazione di Prodi, come da lui sottolineato successivamente, non aggiunge nulla di nuovo a quello già detto a luglio: Pacs, riconoscimento delle coppie di fatto. Solite reazioni, stavolta forse più veementi, considerando che c’erano già state anche allora. Prodi tacciato di zapaterismo, novello insulto dei politicanti italiani (coniare neologismi non fa per loro).
Purtroppo, perché c’è anche un purtroppo, la proposta del Pacs non mi vede d’accordo: si aggiunge una tutela dove non c’era nulla ok, ma anche dove ci dovrebbe essere un diritto. Forse sono radicale, ma non posso pensare che per me il mio futuro compagno (prima o poi lo trovo!) o io per lui non potremo prendere decisioni in fatto di salute mentre un parente, col quale magari non ci sono più rapporti da molto, sì. Addirittura avrà il diritto di farlo. E lo stesso vale per le questioni ereditarie. Toccherà nominare erede universale il compagno solo per garantirgli una porzione dei beni, perché l’altra spetterà comunque legittimamente ai familiari, vicini o lontani che siano. E altre questioni quotidiane di assegni familiari? Di permessi?
Quanto ci vuole perché soprattutto il mondo politico affronti la realtà e veda per quello che è la società italiana, e garantisca l’estensione di un diritto anche a una parte dei cittadini? Perché uno dei punti chiave è anche questo: io sono cittadino più per dover rispettare dei doveri che per poter godere dei diritti. Potete tutti dire così?

7 commenti:

Anonimo ha detto...

E' un punto che ho colto subito sentendo Follini dire che loro sono per la famiglia tradizionale. Chi diavolo gliela tocca la famiglia tradizionale? Sono con te Sache e spero proprio che se cambia questa sciagurata legislatura possano un giorno esserci molti più diritti amche per voi.

Anonimo ha detto...

Scusami per l'anonimato, è un errore, sono giuseppeg

Anonimo ha detto...

Chi critica l'iniziativa di Prodi, che ha il merito di smuovere le acque e dare una speranza a chi è stato dimenticato nei diritti, ha paura fondamentalmente che la gente di fronte alla scelta tra Pacs e matrimonio scelga il Pacs perchè meno vincolante giuridicamente. Naturalmente poi c'è la solita Chiesa che rema contro.
Il Pacs è sicuramente incompleto ma è un primissimo passo, se dovesse essere accolto ed assurgere a legge sarebbe utile per aggiungere poi quelle tutele che ora mancano.
Avrei preferito anche io qualcosa di più sostanzioso a livello di diritti ma piuttosto del nulla e con la possibilità che tutto cada ancora nel dimenticatoio io farei di tutto per far diventare legge i Pacs e da lì cercare di ampliarli il più possibile.
John

Alice Twain ha detto...

Una cosa che non ho mai capito è per quale cazzo di motivo quando si parla di PACS si pensi automaticamente solo alle coppie omosessuali. Sicuramente, le coppie omosessuali sono più discriminate (o per meglio dire, ci sono più coppie omosessuali discriminate in quota sul totale che non copie eterosessuali) . Ma nel momento in cui in italia si impone un periodo di attesa di tre o cinque anni per avere un divorzio, il problema si aplica anche alle coppie eterosessuali, senza contare le persone (omosessuali, eterosessuali, pincopallinosessuali) che semplicemente non hanno in simpatia l'idea del matrimonio per un qualsivoglia motivo. Ma soprattutto, lorsignori mi devono spiegare dove sta di casa la "famiglia tradizionale", perché io sostanzialmente non ne conosco. Intendo dire, che di coppie eterosessuali sposate, composte da coniugi non divorziati e/o che non abbiano avuto figli da unioni precedenti, con figli in numero compreso da uno a tre, non adottati né concepiti in maniera medicalmente assistita e senza almeno una madre,. una nonna, un fratello o n altro parente a caso come coabitante ne conosc veramente pochissime; quasi nessuna.

Gilthas ha detto...

Silvia, ci sarebbe la mia, di famiglia... con un figlio gay ;-PPPPPPP

Gil/prendiamola sul ridere...

Alice Twain ha detto...

Allora non fa testo ;-Prrrrrrr!

Anonimo ha detto...

Sacher il nostro problema è, e sempre sarà purtoppo, avere quà il Vaticano. Tutte le domeniche predicano questa storia, che famiglia è solo quella tradizionale,tutto il resto esiste ma loro fanno finta che non esista.