26 maggio 2005

i miei 4 sì

La notizia di oggi che ho letto su più giornali a riguardo del turismo procreativo mi fa cambiare idea sul post che volevo scrivere. Ma in fin dei conti i referendum sono alle porte, non è che si possa aspettare oltre.
I giornali riportavano, in quelli che mi son sembrati essere brevi servizi, la statistica riguardante il numero di coppie italiane che si sono rivolte nel giro di un solo anno, dall'entrata in vigore della legge 40, a centri esteri specializzati nella fecondazione assistita. Il numero è praticamente triplicato, da 1.300 a oltre 3.600. I primi, e ovvi, effetti di questa legge; o almeno i primi ad essere compresi nelle statistiche.
C'è anche, io l'ho letta su L'Unità, una breve intervista a Fabio Fazio, che condanna l'indicazione all'astensione data da parte di alcuni politici (aggiungo io, dei politici finti cattolici) meritori secondo lui di essere trattati alla stessa stregua: non votateli. Mi piace, non che ci fosse bisogno di questa intervista o della inutile, per me, indicazione di non voto;-)
Quegli stessi politici un anno fa, prima dell'approvazione della legge, dichiaravano apertamente che il testo non è che fosse un granché... eppure invece di dedicare un po' di tempo in più all'esame del testo, presi da chissà quale frenesia, decisero che il momento delle discussioni era finito. Discussioni e non confronto, quest'ultimo non mi pare ci sia mai stato soprattutto col mondo medico e della ricerca nonostante gli sforzi fatti da alcuni scienziati (quelli, e lo dico amaramente, rimasti qui).
Lo Stato laico è di fatto rifiutato dalla maggioranza dell'attuale classe politica italiana. Eppure esempi di laicità dati anche da ferventi cattolici ce ne sono, su tutti Carlo Azeglio (l'affetto che traspare dipende esclusivamente da campanilismo labronico ^___^). Mi ricordo ancora quando in piena campagna elettorale del 2001, per bloccare quella specie di "consultazioni" presso i palazzi vaticani che molti politici facevano, ricordò con durezza l'articolo della Costituzione che ricorda la laicità dello Stato.
Il giorno in cui questo principio, già scritto ma lungi dall'essere attuato, sarà riconosciuto e rispettato mi convincerò di vivere in uno Stato un po' più democratico. Questa iniziativa referendaria ha tutto il potenziale per avvicinarci al rispetto pieno di questo principio. La appoggerei anche se fosse una battaglia persa in partenza, il mio no l'avrei gridato. Con ottimismo dico che non occorrerà gridare, solo votare.

2 commenti:

Gilthas ha detto...

Innanzitutto benvenuto nella blogsfera ;-)
Poi: completamente d'accordo.

SacherFire ha detto...

grazie per il benvenuto ;-)